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Una massa bianca mi colpisce la faccia, solo ora realizzo che mia sorella mi sta prendendo a cuscinate per svegliarmi.

"Amanda, ho capito che devo alzarmi!"
"Si certo, se fosse per te ti saresti svegliata a mezzogiorno"

La ignoro e prendo il cuscino con cui prima mi stava "aggredendo" e mi copro viso e orecchie. Non voglio sentire il rumore assillante della sveglia, ne voglio alzarmi per spegnerla, perciò credo che il metodo più comodo sia questo.
"EMILY, ALZATI DA QUEL CAVOLO DI LETTO!"
"Mai!" Rispondo con tono di sfida.
"Bah io me ne vado senza di te, non voglio farmi 'riconoscere' anche qui per essere arrivata in ritardo il primo giorno di scuola"
Sento la porta sbattere e capisco che è uscita. Finalmente posso riposare tranquilla. Credo che dormire sia la cosa più bella che ci sia. Mentre dormi non hai problemi, non sei triste, nessuno ti delude ed è tutto ció che sogni è gratis. Magari la mia vita fosse così.

Sento l'acqua gelida sul mio viso, preme sulla mia pelle. Apro gli occhi di scatto e vedo sghignazzare mia sorella e di fianco a lei vedo Kian ridere a crepapelle.
"Luridi babbani, come avete osato?" Urlo per farmi sentire in quel caos generale.
"Oddio dovevi vedere la tua faccia" Dice ridendo il ragazzo.
"Invece dovresti vedere la tua faccia dopo che mi vendicheró" Dico in tono minaccioso.
"Vatti a vestire Emy, se stavolta non vuoi un secchio di acqua gelada addosso"
Questa giuro che gliela faccio pagare a mia sorella; sono sotto shock.
I due burloni intanto sono usciti dalla stanza. Di malavoglia mi alzo e ancora sonnecchiante raggiungo il bagno.
Come primo risveglio in questa scuola è stato atroce.

Mi lavo denti e viso il più velocemente possibile, avrei voluto fare una doccia, ma il tempo non me lo ha permesso.
Non ho ancora svuotato la valigia e perció mi accontento dei primi vestiti che trovo aprendo il mio bagaglio: un paio di jeans e una felpa. Decido di truccarmi in maniera molto leggera: un filo di eye-liner e un po' di lucidalabbra, infine pettino i miei lunghi capelli castani.
Prima di uscire indosso le converse che portavo ieri e prendo il mio zaino,il cellulare e l'orario dei corsi . Non possiedo ancora i libri, ma il preside mi ha detto che arriveranno entro qualche giorno. La prima lezione che dovró frequentare è quella di Letteratura e già penso a quanto mi annoieró in quest'ora.
Facendo "mente locale" sulle indicazioni fornitemi ieri da Kian trovo l'aula. Fortunatamente il professore nonnè ancora arrivato. Entro silenziosamente per non farmi vedere da nessuno e mi metto in un banco molto appartato nell'angolo della stanza. Per ora nessuno mi ha visto, tutti sono presi a parlare fra loro, ma cerco di non guardarli per non essere notata.
"Hey, tu dovresti essere Emily, Emily Miller?"
Mi giro per vedere chi diamine mi ha chiamata. È un ragazzo alto e magro, capelli castani e occhi dell'ononimo colore. Ha un viso molto squadrato e la dentatura perfetta.
"Allora?" Mi riporta alla realtá il ragazzo.
"Si, sono io" Dico grattandomi la nuca per l'imbarazzo.
"Piacere, io sono Ethan" Mi porge la mano
Non faccio in tempo ad afferarla che qualcuno mi tocca la spalla da dietro.
"Questo è il mio posto mora"
Pensare che dovró frequentare per l'intero anno il corso con Bridget mi fa salire il nervoso, non so fino a quanto riuscirò a sopportarla. Non voglio essere presa di mira da questa tipa perció ignoro la sua provocazione e mi sposto.
"Prego, il posto è tutto suo" Dico in tono ironico indicando il banco.
"Sarà meglio per te" mi dice 'sta tipa.
Neanche un giorno che sono qui e mi ritrovo la stronza di turno.

Emily, mantieni la calma.

Continua a ripetermi ancora una volta la mia coscienza.
Me ne vado lasciandola "spiazzzata".
L'unico posto libero è davanti al ragazzo di prima, Ethan.
"Adesso abbiamo la Wilson" mi sussurra da dietro.
"La professoressa di Letteratura giusto?"
"Esatto".
Suona la campanella ed entra una signora che avrà circa quarant'anni, sembra la solita stronza, sempre in cerca di uno studente da umiliare. Solo adesso mi ricordo che ci dovrebbe essere Kian e perció mi volto con la testa per cecercarlo. Si trova due banchi a destra del mio, senza farmi vedere lo saluto con la mano, prima che possa ricambiare il ragazzo davanti al suo banco mi saluta. Probabilmente non ha inteso che non stavo salutando lui.
"Miller, è la sua prima lezione e giá si distrae a parlare con Dallas!"
"Mi scusi prof."
Quindi il ragazzo che mi aveva salutato prima è il fratello di quella odiosa Bridget, meglio starci alla larga. Se lei è così figuriamoci lui. Mi sento oservata da tutta la classe, specialmente dalla mia vicina di banco che mi guarda minacciosamente, dai suoi occhi posso capire che giá mi detesta. Bene, in meno di ventiquattro ore qui già sono odiata da due tizie. Non ho un carattere fantastico, anzi sono piena di mancanze e difetti, ma non credo di essere così odiosa.

Come stelle nel cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora