La Maledizione Del Pianoforte

capitolo 3

Da quando scoprii dell "oroscopo" iniziai a conoscere più persone per cercare di associare loro una nota, ormai avevo questo passatempo e anche qualche amico. Non pensavo potesse piacermi trascorrere le mie giornate con qualcuno al di fuori dei miei libri. Ero persino riuscita a trovare due migliori amici: la prima è una violinista, Morgan, la quale prima era parte del gruppo delle 'popolari' della scuola. Secondo i miei studi lei è per forza un fa, e l'altro è il pianista biondino che mi guardava il giorno in cui avevo parlato del pianoforte misterioso, Brody, un autentico la. Purtroppo l'amicizia con Morgan ha fatto sì che noi tre fossimo costantemente derisi dalle 'popolari'. La peggiore di queste è Erika un vero e proprio re. Giuro che se non mi costasse l'espulsione le spaccherei la sua bella faccia. Tornando a Morgan e a Brody.. Una cosa della nostra amicizia mi premeva, non avevo ancora detto loro dello spartito. Inoltre anche Morgan è in grado di vedere il pianoforte, tutto ciò mi rassicura e mi fa pensare di non essere la sola strana a riuscirci. La mattina seguente accadde qualcosa di terribile. Erika aveva trovato i miei spartiti e incuriosita dalla mia reazione si mise a suonarli per farmi un dispetto. Se solo avesse saputo a cosa andava incontro... Eravamo nel teatro del pianoforte antico. Si era tradita, lei che quel giorno dove dichiarai del pianoforte mi aveva derisa, sapeva della sua esistenza perchè li si sedette per suonare. Eravamo in quattro, dunque. Non si accorse del suo errore, o meglio, non fece in tempo ad accorgersi perché iniziò a suonare e quando arrivò a suonare uno dei quattro tasti mancanti venne avvolta da una nube nera e quando quest'ultima si diradò lei era scomparsa. A quel punto mi vidi costretta a spiegare a Morgan e a Brody degli spartiti. Erano semplicemente esterrefatti. Appena posato lo sguardo sul pianoforte mi accorsi che uno dei tasti, il re, era ricomparso. Ci sembrava tutto così assurdo e non sapevamo cosa fare e cosa dire riguardo ad Erika. Ma una cosa era certa, nessuno di noi tre sapeva che questo era solo l'inizio di un malvagio gioco.