capitolo 4

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Dopo la scomparsa di Erika l'atmosfera dell'accademia era pesante, come dire... Rarefatta oppure irrespirabile non so vari termini la descrivevano. Morgan prese la sacrosanta decisione di non dire nulla di ciò che sapevamo e cosí fecimo. Così si sapeva che Erika era scomparsa ma non come, perchè o per mano di chi. Analizzai lo spartito più a fondo. Erika, dunque, era scomparsa mentre suonava un re, nota che si addiceva alla sua sgradevole persona nonché tasto mancante del pianoforte. La prossima nota che la melodia prevede di cui il pianoforte è sdotato è il fa... L'unico fa che vede quello strumento maledetto che io conosca è Morgan ma la escluderei dato che è una violinista. Dovevo trovare la prossima vittima perché mi sentivo che ci sarebbe stata anche se i miei amici non la pensavano come me. Tante volte mi piacerebbe avere torto... Eccome se mi piacerebbe. Non mi ero sbagliata, un' altra vittima c'era. Durante una notte Morgan aveva preso gli spartiti e aveva deciso, non so se per curiositá o per riportare Erika da noi, di suonare fino a quel maledetto fa per poi venir avvolta da una nube nera e sparire quando questa si era diradata. Il mattino seguente trovai un biglietto che raccontava della decisione presa dalla mia amica. Nè io nè Brody capivamo perchè l'avesse fatto e non avevamo considerato il fatto che lei sapesse suonare il pianoforte discretamente bene. Ci eravamo poi promessi di non continuare a suonare quel requiem finché non avremmo saputo qualcosa di piu riguardo questa follia, perchè era una follia vera e propria. Tutto ciò mi ricordava terribilmente un libro giallo che avevo letto dove persone, una alla volta, sparivano, o meglio, morivano. Bè io continuavo a sperare che fossero sparite e non morte. Eravamo io e Brody a dover scoprire cosa nascondeva quello strumento stregato e a riportare le due ragazze in salvo.

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