11 Febbraio

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Era l'11 Febbraio.

Sentivo la casa buia, percepivo al suo interno un odore dolciastro, che conferiva all'aria una certa umidità. Cercavo una persona: non la vedevo da più di sette mesi.

― Amy! ― chiamai, la mia voce venne ripetuta sinistramente negli ampi corridoi.

Mentre mi incamminavo nel buio, non potei fare a meno di osservare il mio stesso riflesso negli enormi specchi che correvano lungo le pareti e riflettevano all'infinito la mia immagine.

Improvvisamente, il corridoio che stavo attraversando mi parve mostruosamente piccolo, claustrofobico. Eppure continuavo a dirigermi verso la porta di fronte a me, certo di trovare all'interno della stanza la persona che cercavo.

Abbassai la maniglia con circospezione, guardandomi intorno, come se temessi di essere colto mentre compivo un atto illegale.

Fissai la mia immagine riflessa nello specchio accanto a me; questa mi guardò a sua volta. Avevo il volto esangue.

La porta nascondeva una lunga scala in pietra che si perdeva nell'oscurità. Non vidi nessun interruttore per accendere una luce, se on una piccola fiaccola spenta, a terra, che stonava terribilmente con la raffinatezza di quel luogo. Purtroppo, non avevo niente che mi servisse per accendere un fuoco, e scesi la scala al buio.

Mi ritrovai in una cantina che, escludendo un tavolo in legno al centro della sala, era vuota. Una lama di luce proveniva da una finestra posta sul soffitto. Nessuna traccia di Amy.

Mi avvicinai al tavolo, ignorando il rumore dei miei stessi passi che pareva quasi fuori luogo.

Concentrai la mia attenzione sulla pila di fogli posti sopra la superfice liscia del tavolo. Individuai immediatamente un diario. Lo aprii sorridendo: era quello che avevamo scritto io ed Amy svariati anni prima. Sulla copertina scura era scarabocchiato qualcosa... con notevole sforzo, lessi: "Amy e Matt". Ci volevamo molto bene, il nostro legame era invidiabile.

Dal diario caddero due fogli. Mi interessava leggerli, per cui tornai di sopra.

Due certificati di morte.

Quando lessi il nome di Amy, non volevo crederci. La data riportata era l'8 Novembre.

L'altro certificato... "Matt Jenkins". Sobbalzai.

"Ci dev'essere un errore", pensai. Guardai la data del decesso: 11 Febbraio.

La porta dietro di me si aprì con un cigolio. Non ebbi il coraggio di guardare il mio riflesso.

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