Chapter 3

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Mi mossi al centro della stanza mentre sentivo un brusio di voci basse alla mia sinistra,  per non farmi distrarre diedi le spalle agli altri ballerini e mi guardai allo specchio, ero visibilmente tesa, le guance arrossate e le gambe che minacciavano di cedere. Chiusi gli occhi pensando di essere sola, in attesa che la musica partisse, questo gesto riuscì a tranquillizzarmi almeno un po', le voci si fecero piú lievi e quando la musica partì queste scomparsero del tutto, rimasi con gli occhi chiusi per tutto il pezzo, iniziai a muovermi a ritmo della musica lasciandomi trasportare, e ballando con il cuore. Non mi era mai capitato di sentire emozioni cosí forti, il cuore stava per esplodere, non per la vergogna o per la paura di non piacere, ma bensí perché quel ballo mi stava emozionando veramente tanto, e si che l'avevo provato cosí tante volte prima di quel giorno. Fin'ora ero sempre stata attenta alla tecnica, all'espressione, ma in questo momento mi stavo facendo completamente cullare dalla mia danza. Ero sola, non c'era nessuno a guardarmi, mi muovevo in sintonia con la voce del cantante. Arrivai nella posizione finale: Inginocchiata con le mani al petto, la musica si fermò e io spalancai gli occhi, come se mi fossi svegliata da un sogno.

Mi guardai intorno scrutando le espressioni sbalordite dei miei coetanei che iniziarono ad applaudire e a fischiare per me, sorrisi cercando con lo sguardo regina che era in piedi, con le braccia incrociate e un'espressione da far paura, mi guardava come se mi volesse dare fuoco.

Miss Effie Si avvicinò a me porgendomi la mano.

<<Complimenti Amy! Mi hai fatto venire la pelle d'oca, sono proprio felice che tu sia capitata nel mio corso, sento che faremo grandi cose assieme>> mi fece l'occhiolino mentre io mi sentivo sciogliere. Non mi ero mai sentita cosí felice e fiera di me stessa in vita mia.

Regina alzò la mano avvicinandosi verso di noi.

<<vorrei ballare anche io una coreografia che ho preparato>> disse infilandosi le ballerine. Le feci spazio e lei, dandomi una spallata, si posizionò al centro della stanza.

La musica cominciò, era una musica piú ritmata e veloce della mia, tutti iniziarono a battere le mani a tempo, mentre io la osservavo stupita. Era bravissima così delicata e agile, faceva sembrare ciò che era difficilissimo, molto semplice. I suoi movimenti erano perfetti, fece un grand jeté che mi lasciò senza fiato e mi faceva quasi invidia. Riuscì a fare cinque o sei piroette di seguito girando per tutto il perimetro della sala da ballo, quando arrivò davanti a me smise di girare e iniziò a ballarmi davanti per tutta la coreografia finendo in un dégagé composto e perfetto.

ok.

Impressionata dalla sua bravura rimasi imbambolata, in piedi, senza sapere cosa fare.

<< Allora?>> Chiese Regina con tono di sfida.

<<sei bravissima>> ammetto.

<<Si lo so, te no>> il suo falso sorriso scomparve. <<Stai attenta>> disse infine andandosene.

Stare attenta? Perché mai? Non mi sarei mai fatta  rovinare il mio sogno da una bambina viziata.

La lezione andò avanti molto lentamente, quel giorno ci concentrammo su passi base, notai che Miss Effie mi osservava più degli altri e mi faceva moltissime correzioni. Ogni volta che sbagliavo era una gioia per Regina che sorrideva trionfante.

Quando si diffuse il suono nasale e ronzante della campana iniziarono tutti ad incamminarsi verso gli spogliatoi, mentre io andai dalla professoressa per farle firmare i fogli della segreteria.

 Mentre erano giá tutti usciti, io iniziai a raccogliere le mie cose e a cambiarmi, mi sentivo molto stanca dopo la lezione di Miss Effie. La segretaria aveva ragione, era molto severa. Dopo essermi cambiata sarei dovuta tornare in segreteria, grazie a tutti gli articoli che avevo letto sulla Guilliard sapevo giá che al giovedí si poteva fare un'altro stile e io avevo giá deciso di fare danza moderna. Era sempre stata la mia seconda scelta, avevo fatto anche quattro anni di danza moderna, in California e mi era piaciuta moltissimo, anche se la classica era sempre rimasto lo stile principale per me.

Aprii la porta e uscendo andai a sbattere contro qualcuno.

<<scusa>> alzai lo sguardo e di fronte a me vidi il ragazzo che avevo visto ballare nella casa davanti alla mia la sera prima. La sua espressione momentaneamente spaesata fu sostituita da una scocciata <<stai piú attenta, cazzo.>> prese la maglietta che gli era caduta per poi andare via.

Molto gentile ed educato. La prima cosa che mi era stata insegnata dai miei genitori è stata l'educazione. Ho sempre imparato ad essere gentile e cordiale con la gente ma da quando ero arrivata a New York non facevo altro che incontrare persone scorbutiche.

Mi diressi a passo svelto verso la segreteria, fortunatamente non mi persi e quando arrivai di fronte alla porta bussai prima di tirare fuori una bottiglietta d'acqua dalla borsa. Ero troppo distratta a cercare di chiudere la cerniera che si era incastrata per accorgermi che davanti a me si trovava sempre lo stesso ragazzo, che voleva uscire, quando lo vidi mi spostai subito. Non mi degnò di uno sguardo, mi superò e se ne andò via, tirandosi su il cappuccio sulla testa.

<<Ciao Amy!>> mi salutò la segretaria della quale non mi ricordavo il nome.Ero sempre stata pessima ad imparare i nomi delle persone. Era proprio una cosa che non mi riusciva, me li dimenticavo quasi subito, cosa che mi metteva spesso in imbarazzo.

le sorrisi posizionandomi di fronte alla scrivania.

<<Allora questo é il foglio firmato da miss Effie .>> dissi passandole un documento << e per la seconda scelta ho deciso di fare danza moderna.>>

<<Oh, ne ero quasi sicura!>> abbassò la testa per guardarmi da sopra gli occhiali.

ma cos'é, una veggente, o una strega?

Iniziò a digitare qualcosa al computer per poi annunciare : << Ok! Apposto, domani inizi lezione alle 9.00, sempre nella stessa aula. Come é andata oggi? Ho sentito parlare molto bene di te dalla professoressa.>> la classica oca pettegola.

<<Si, é andato tutto benissimo>> risposi con non troppo entusiasmo. <<ok...io dovrei andare>> sono un po' imbarazzata dal suo comportamento. Mi salutò e io uscii dalla porta sospirando. Tutto sommato non era andato male come primo giorno. Avevo fatto una buona impressione a professori e compagni (tranne a Regina, anche se di lei non mi importa granché) ed era questo l'importante. Ora che il mio sogno si era avverato non mi sarei fatta fermare da niente e da nessuno



DANCE|| Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora