Capitolo 1

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Voglio raccontarvi di un incontro che mi ha cambiata. Potrò sembrarvi banale, ma è così. Non lamentatevi. Oh, che sbadata che sono non mi sono presentata. Mi chiamo Kim Hye-jin, ho sedici anni, ho una folta chioma riccia castana e dei grandi e teneri occhi verdi , anche se sono negata nel fare le pose pucciose. Come è che si chiamano? A sì aegyo. Vivo a Seul , città che io adoro per le sue bellezze capaci di affascinarmi sempre di più. Bando alle ciance, tutto è iniziato in un caldo giorno di ottobre, la luce penetrava da quella piccola finestra in camera mia, un leggero venticello faceva ondeggiare la bianca tendina ornata di fiori colorati che mettono allegria e un tepore avvolgeva tutta la stanza. Io, come tutte le mattine, ero molto calma e in perfetto orario per l'inizio della scuola ....

" O CAVOLOOOOOO!!!!!!!!! LE 7.40!!!!!!!!!!!! SONO IN RITARDISSSIMOOOOO!!!! NON MI SONO ANCORA SBRIGATA!!!!! MALEDETTA SVEGLIA CHE NON SUONA MAI! KIM HIMCHANNNN!!!!!!!! PERCHE' NON MI HAI SVEGLIATA!!!"

Chi è Kim Himchan? Quell' idiota babbeo del mio caro fratellino. Che posso dirvi di lui? Il solito belloccio a cui tutte le ragazze della scuola vanno dietro e bla bla bla. Non so cosa ci trovino quelle ochette da strapazzo in un essere di 19 anni ma che di cervello ne dimostra 2. (nota autore: non vi offendete Himchan biased XD)

" Mi scocciavo a venirti a svegliare. La tua camera è così lontana dalla cucina!"

Non sapete come stavo combattendo interiormente per non picchiarlo. Dovevo stare calma. DOVEVO STARE CALMA. Infondo lui mi ha consolata quando ho saputo che sono stata adottata. Già, proprio così. Io e Himchan non siamo fratelli di sangue. Ma una cosa che ho imparato da quell' idiota è che la famiglia non è solo qualcosa legato al sangue, sono l'amore e il rispetto reciproco i valori che contano davvero. Sono grata a quel paboo per avermi dato questo grande e importante insegnamento. Tornado alla storia ..... quella mattina ero particolarmente in ritardo, perciò cercai di vestirmi alla velocità della luce. Misi velocissimamente la mia divisa scolastica e mi fiondai in bagno per cercare di aggiustare quel cespuglio di capelli sulla mia testa . Niente da fare. Subito dopo scesi le scale per dirigermi in cucina per fare la mia colazione extra rapida. Il traditore era lì seduto tranquillo a gustarsi i suo amato caffè mentre io sembravo indemoniata. Non ci feci tanto caso e salutai la mia dolce mammina con un bel bacio sulla guancia.

" Buongiorno mamma!"

" Buongiorno tesoro. Dormito bene?"

" Sì, FORSE ANCHE TROPPO" scandii bene le ultime parole in modo che Himchan mi sentisse e gli lancia degli sguardi infuocati. Ma lui niente. Non reagiva. Quanto lo detesto quando fa così!

" Forza stupida! Sbrigati" So cosa state pensando e sì . Quell'idiota ebbe il coraggio di dire quella frase . Qualcosa mi ardeva dentro, ma feci finta di niente. Così presi la cartella, salutai mia madre e in compagnia di mio fratello camminammo, anzi volammo alla velocità della luce verso la nostra scuola. Per nostra fortuna arrivammo verso le 7.55 e la campanella non era ancora suonata. Appena scavalcammo le soie del cancello una mandria di ochette si iniziò ad affolare intorno a Himchan e lui, per evitare una catastrofe, iniziò a correre tenendomi per mano. Ecco come fare attività fisica di prima mattina. Per fortuna il pericolo fu scampato e io e Himchan ci salutammo, in quanto la sua classe era al secondo piano mentre la mia al piano terra. Tanto ci saremmo rivisti alla ricreazione. Finalmente entrai nella mia aula e, fortunatamente, il professore non era ancora arrivato. Mi precipitai al mio banco per posare la cartella. Perché il sabato ci sono così tante materie differenti! (n.a.: ho diciamo creato un mix tra la scuola italiana e quella coreana. Sono consapevole del fatto che li di sabato non vadano a scuola, ma è fondamentale per la storia)

" Buongiorno piccolina!" Riconobbi subito la voce . Era quella del mio migliore amico. Jung Daehyun, 17 anni, molto attraente e simpatico e, diciamocelo, anche lui rientra nel circolo degli idioti. Io e Dae ci conosciamo da circa 6 anni. Quando ero bambina avevo una cotta per lui. Come biasimarmi, cavolo è mooolto carino! (no, è proprio bono ). Ora , però, è diventato il mio confidente personale, colui che non mi ha mai tradito ed è sempre stato gentile con me e sinceramente non mi ci vedrei insieme. Anche lui è molto popolare , sicuramente il più popolare della mia classe, la 3° E. Perché mi ha chiamata piccolina? Solo per offendermi in quanto , in confronto a lui, sembro uno scarafaggio. Non sono , però , così bassa come sembra. Sono la più alta della scuola : 1.66 m. Mica male!

" Buongiorno Dae!"

" Come mai sei arrivata così tardi?"

" E me lo chiedi pure? La sveglia non mi è suonata, quell' imbecille di mio fratello non mi ha svegliata. Insomma il solito!"

" Non cambierai mai! Rimarrai sempre la solita dormigliona"

" Ma non è colpa mia!" dissi facendo la vocina tenerella (??) di una bambina triste.

In quel momento arrivò il nostro dolce e amabile professore di matematica. E non sto scherzando.

"Buongiorno ragazzi"

" Buongiorno professor Lee" . In Corea bisogna fare delle riverenze quando entrano tutti gli impiegati scolastici in segno di rispetto e bisogna rimanere nella stessa posa finchè non ci è dato il permesso di accomodarci. Io vi ho avvisato.

"Potete accomodarvi. Ragazzi prima di fare l' appello e di iniziare la lezione voglio informarvi che da lunedì avremo un nuovo compagno di classe ."


Spazio autrice: ok personcine belle... questa è la mia prima fanfiction, che avevo già iniziato a scrivere e che posto anche qui. Spero vi piaccia questo primo capitolo. Fatemi sapere in qualche commentino cosa ne pensate. Vi lovvo Tanto.

K.min

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