-Li nasconda

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PV Severus
Chiusi la porta alle mie spalle ed entrai nella stanza poco illuminata dove ormai passavo la maggior parte delle mie giornate.
Un uomo alto si trovava proprio al centro della stanza, girato di spalle mentre guardava fuori dalla finestra che dava sull'ingresso della villa.
Sembrava sempre che stesse aspettando qualcosa, o qualcuno.

-Mio signore?
-Severus. Sei arrivato.
-Mi hanno detto che desiderava vedermi. Sono arrivato il prima possibile.
-Come è andata?
-Bene mio signore. Abbiamo scoperto dove si nascondono.
-Hai provveduto?
-Si mio signore. In poco tempo sarà tutto risolto.
-Sono felice per questo. Molto.
Ci fu un silenzio interminabile e capii che c'era qualcosa in più che doveva dirmi.
-Severus?
-Si mio signore?
-Oggi è il trentuno Luglio.
Tremai.
-Si mio signore..
Cercai di rimanere impassibile.
-Perché non ti stai preparando?
-Per cosa, se posso chiedere, mio signore?
Sapevo esattamente a cosa si stava riferendo.
-Lo sai Severus. O ti sei già dimenticato il nostro discorso di pochi mesi fa?
-No mio signore.
-Quindi?-chiese spazientito.
-Quanti saremo?
-Tutti!
Tremai ancora.
Sapevo che riusciva a sentire la mia angoscia.
-Cos'hai Severus? Sento malessere.
-Mi chiedo solo se sia il momento adatto.
-Lo è. Va a prepararti. Stiamo per partire.
-Mio signore, non potremmo aspettare?
-Cosa?-chiese irritato.
-Non sappiamo se ci saranno tutti..-cercai una scusa.
-Ci saranno.
-Ma non sappiamo a che ora sia la festa del piccolo.
-Sarà di sera.
-Dove?
-Nella loro casa.
-E se doves..
-SEVERUS?
-M-Mio signore.
-Sento paura in te?
-S-Si mio signore.
-Perché?
-Per voi. Per la vostra incolumità.
-Non mentirmi Severus. Tu hai paura per lei.
-N-No mio signore.
-Si invece.
Rimasi zitto. Ormai lo aveva capito, anzi lo aveva sempre saputo.
Feci l'ultima cosa che potevo fare.
-M-Mio signore, la prego, la risparmi.
-Mi stai supplicando di risparmiarla, Severus?-chiese girandosi verso di me.
Avevo le lacrime agli occhi.
-La supplico..
Si avvicinò lentamente a me e quando fu a un centimetro dal mio viso mi sussurrò:
-Te lo avevo detto Severus.
Non capii.

-Se avessi avuto o no rapporti con lei, la mia decisione sarebbe stata sempre la stessa.- in quel momento decisi di non trattenere più le lacrime. La disperazione si stava impossessando di me ad ogni parola sussurrata. Continuò sempre con la stessa calma. -Non mi interessa se sei suo amico oppure no, suo figlio morirà stanotte. Suo marito, morirà stanotte. I suoi amici. L'Ordine. La sua famiglia. Lei, morirà stanotte.
Ti avevo avvertito Severus, nessuno verrà risparmiato. Hai giurato fedeltà a me e alla mia causa, ora vedrò se il tuo giuramento è valido oppure no.- concluse.
Ormai stavo piangendo senza alcun ritegno davanti a lui.
-Mio s-signore.. La profezia p-p-poteva p-parlare dei Paciock.- dissi tra i singhiozzi -a-anche loro le sono sfuggiti p-più di una volta in questi mesi, a-anche loro h-hanno un figlio nato a Luglio, la p-p-prego mio signore.. C-Ci pensi..- lui mi superò senza pensarci e si avviò verso la porta ma io cercai di fermarlo prendendolo per il braccio.
In un secondo si girò e mi guardò con quegli occhi carichi di odio, mentre piangevo davanti a lui.
Prese con un movimento abile la bacchetta e urlò:
-CRUCIO!
Sentii un dolore lancinante, come se la pelle mi venisse tolta via.
Mi accasciai al suolo con un urlo e piansi ancora.
Tra gli urli riuscii a trovare la forza per continuare a supplicarlo:
-LA PREGO. LA RISPARMI.- non feci in tempo a finire la frase che urlò di nuovo quella maledizione senza perdono. L'odio che provava verso i miei sentimenti per Lily lo sentii subito.
Questa volta fu ancora più difficile riuscire a parlare, ad implorarlo. Ma trovai la forza.
Quando dopo la quarta volta ormai non avevo più le forze per fare nulla, parló, avvicinandosi al mio viso e con una calma mai vista. Come se non mi avesse appena torturato.

-È onorevole l'amore che provi per quella donna. Perciò proverò ad aiutarti.- mi guardò negli occhi per quelli che mi sembrarono minuti poi urlò: -BELLATRIX!

La donna non ci mise neanche un secondo ad arrivare, attratta troppo dalle urla che avevo emesso, sicuramente si trovava già dietro la porta.
-Si? Padrone?- chiese con quella voce spiritata.
Lui continuò a fissarmi e nel mentre parlò.
-Il nostro giovane amico ha un problema. È innamorato della moglie di Potter.- così dicendo rise e insieme a lui anche Bellatrix.
-Dobbiamo aiutarlo Bellatrix. Non trovi?
Lei continuò a ridere.
-Vai dai Paciock. Informati se la profezia parlava di loro o dei Potter. Informati come sai fare tu.
-Certamente mio signore.
-Porta con te Rodolphus e Crouch. Dobbiamo pur aiutare i nostri amici giusto, Severus?- chiese sempre ridendo malignamente.
Non riuscii neanche a respirare come avrei voluto, tanto mi sentivo debole.
Voldemort e Bellatrix si avviarono verso l'uscita e sentii il Signore Oscuro dire a Bellatrix:
-Va da loro e informati. Se sono loro uccidili e torna prima che cali il sole. Se non ti vedo tornare andrò dai Potter.
Con questo chiuse la porta e rimasi solo nella stanza.

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