4-L'inaspettata

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Stavano accadendo cose troppo sconcertanti per Anderson. Si stava bevendo un drink, sul suo divano. Era sera, suonò il campanello e Anderson andò ad aprire. Era F, un agente dell'MI6. Il suo vero nome era Holly Carter. Aveva nuove notizie, diceva che lui doveva incontrarsi con un'agente colombiana. L'incontro sarebbe avvenuto a Istanbul. F consegnò a Anderson un pacco, e se ne andò. Anderson aprì il pacco, vi era un biglietto per Istanbul, una pistola, è un paio di chiavi di una Mercedes. Anderson non se lo aspettava, pensava che ormai le missioni erano terminate,  perché non si era giunto a niente. Il giorno dopo Anderson era su un aereo diretto a Istanbul, di fianco a se nessuno. Gli arrivò un messaggio, era l'MI6. Il messaggio diceva che l'incontro sarebbe stato all'hotel Millenium Suites alle 18. Durante l'atterraggio, avvertì un forte scossone. Gli fece venire un mente il tremore dell'esplosione a Tokyo. Scese dall'aereo e salì su una bellissima Mercedes. Mentre era diretto all'hotel, gli arrivò una telefonata. Era F, gli stava dettando le dinamiche della missione. Quando finì di spiegargli arrivò all'entrata dell'hotel. Entrò in una grandissima sala, dove non potevi girarti senza vedere qualche miliardario. I miliardari di tutto il mondo si erano rifugiati a Istanbul, era l'unica città a non essere stata attaccata, perché fu circondata da mura e i controlli erano immensi. Andò a prendere un drink al bancone del bar. All'improvviso una scia di profumo gli arrivò al naso. Si girò e guardò verso il basso. Vide uno strascico di seta decorata con ricami in oro, e poi cominciò ad alzare la testa. "Salve agente Anderson, io sono Pamela". Anderson alla sua vista non poté staccargli gli occhi di dosso. Aveva la pelle olivastra, il suo viso era delicato e bellissimo. I suoi capelli erano castani chiari e mossi. Anderson ordinò due calici di champagne, intanto Pamela tirò fuori dalla sua borsa una lettera. Gliela pose e Anderson la aprì. Era a nome di un certo Miguel Gallego, capo dei servizi segreti colombiani. Vi era scritto che era stato catturato un certo Santiago Mandos, un pezzo grosso dell'organizzazione. Aveva compiuto attentanti a Bogotà, Parigi e New York. Queste città erano state devastate e i suoi abitanti cominciavano ad abbandonarle. Infatti a New York era stato distrutto il Word Trade Centre e l'intera Manhattan era in preda alle rivolte. Anderson pose la lettera sul bancone e cominciò a parlare con Pamela. Gli chiese qual'era la missione a loro assegnata. Lei rispose che avrebbero dovuto collaborare insieme, e che il giorno dopo sarebbero partiti per Bogotà. Darrell allora porse a Pamela un calice e disse "Alla nostra allora". Pamela sorrideva e il suo viso si riempì di felicità. Anderson era affascinato, non aveva mai visto una donna così bella a fare un lavoro del genere. Cominciò a risuonare nella sala una musica vivace. Anderson prese la mano di Pamela e cominciarono a ballare insieme a altre persone. Ballarono senza staccarsi gli occhi di dosso. Quando finirono, Anderson avvicinò la sua faccia a quella di Pamela, e dolcemente la baciò. A mezzanotte uscirono dall'hotel e salirono in macchina. Pamela gli disse di dirigersi verso il porto, lì era ormeggiata la sua barca. Arrivarono e salirono sulla barca. Anderson stava per andarsene ma Pamela gli tenne la mano. Il cuore di Anderson batteva all'impazzata. Si guardarono negli occhi e furono travolti dalla passione. La mattina, delle finestre filtrava una luce arancione che illuminava l'intera camera. Anderson si svegliò e andò sul balcone. Non riusciva a capire come una città del genera sia così sicura in un momento di crisi del genere. Anderson si preparò mentre Pamela dormiva ancora. Uscì dal bagno e Pamela lo attendeva con una tazza di caffè. Si sedettero in un balcone e gustarono il caffè. Pamela andò a prepararsi, e Anderson accese il computer. Vi era un e-mail, era di Evans. Diceva che si sarebbe dimesso perché non poteva trovare una soluzione a questi disastri. Ma una cosa buna c'era stata, nelle ultime ore era stato distrutto da un drone un palazzo usato dall'organizzazione come luogo di incontro. Anderson andò su internet e trovò una tragica notizia. Nella notte un'attacco aveva devastato Toronto. Anderson era sconcertato, nulla poteva fermare questa carneficina.  Pamela uscì, e scesero dalla barca. Si diressero all'aeroporto, nel frattempo Pamela chiamò il centro operativo per comunicare nuove informazioni. Arrivarono all'aeroporto, lì li attendeva un jet privato. Era molto ben armato e al suo fianco sarebbero volati due caccia. Anderson si sedette e Pamela gli strinse la mano. Durante il volo Pamela gli disse che avrebbero incontrato Amed Abid, agente dei servizi di protezioni arabi. Lui aveva avuto rapporti con un terrorista, aveva capito che l'organizzazione piazzava migliaia di uomini in ogni città. Anderson capì così che avrebbe dovuto tenere la pistola puntata su chiunque. Non si poteva fidare di nessuno al di furi degli agenti. Ogni persona era un sospettato terrorista. Il mondo si stava sgretolando.

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