capitolo 10.

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"Fede non è giornata,lasciami stare per favore."dissi per poi passargli accanto.

In meno di un secondo mi ritrovai sulla spalla di Fede.

"Fammi scendere!!"Urlai iniziando a scalciare sul suo petto.

"Ora andiamo in un posto e mi racconti che cazzo ti prende." Disse con tono serio ma con una scintilla di divertimento.

Dopo varie proteste mi rassegnai dato che non mi lasciava scendere. Mi portò dentro la palestra della scuola,più precisamente dentro lo sgabuzzino. Mi posò delicatamente sul freddo pavimento e chiuse la porta a chiave.

"Come fai ad avere la chiave?"Chiesi un po' imbarazzata.

"L'ho trovata in un posto."Rispose incerto.

"Ma non siamo qui per parlare di questo,giusto?" Continuò con tono serio.

Non risposi,mi limitai ad annuire.

"Allora?" Chiese un po' irritato.

"Allora niente,ti ho già detto che sto bene e che non ho nulla,hai sprecato solo tempo portandomi qui."Risposi fredda.

Appena finii di pronunciare quelle parole iniziò a camminare verso di me iniziando così ad essermi sempre più vicino,mi alzai e camminai all'indietro ma dopo nemmeno due passi sbattei contro il muro. Fede si avvicinò sempre di più e quando fu a un passo da me,mi alzò il mento con due dita, così da poterlo guardare negli occhi.

I suoi occhi,cazzo i suoi occhi..mi perdevo guardandoli. Merda,erano bellissimi.

"Dovevi dirmi qualcosa tu."Disse quasi sussurrando.

"N-no."Dissi balbettando e sicuramente arrossendo.

"Allora ti dirò qualcosa io."Sussurrò.

Si avvicinò ancora di più e,quando fu vicino alla mie labbra,mi baciò. In quel momento provai un sacco di emozioni,dalla rabbia alla felicità,dalla felicità all'emozione..insomma provai tante emozioni,forse troppe che non avevo mai provato.

Era così strano,ma anche bello,bello perché non pensavo che una sola persona potesse scatenare in me tutte quelle emozioni. Strano perché il giorno il giorno prima mi stava insultando,mentre quello dopo mi stava baciando dentro lo sgabuzzino della palestra della scuola.

Appena si staccò,provai come un vuoto dentro di me,come se mancasse qualcosa.

"C-cos'era questo?" Chiesi chiaramente imbarazzata.

"Non lo so nemmeno io,quando sono stato così vicino a te sentivo che quella era la cosa più giusta da fare."Rispose.

"Scusami tanto,ma ieri mi stavi offendendo come se non ci fosse un domani,oggi invece mi porti qui dentro e mi baci,mi spieghi che senso ha?"Gli domandai abbastanza irritata.

"Ieri ti ho mandata a fanculo perché eri uscita con Michele,nonostante io ti avessi detto che non è una persona raccomandabile."Rispose con tono indifferente.

"Credo di essere abbastanza grande da riuscire a scegliermi gli amici giusti per me."Dissi con tono duro.

"Si,ma non sai com'è Michele in realtà."

"Sicuramente è meglio di te."Sussurrai cercando di non farmi sentire.

Dopo qualche imbarazzante secondo di silenzio Fede prese la chiave dalla tasca dei suoi jeans e riaprì la porta dello sgabuzzino.

"Usciamo di qui,non ho più voglia di litigare."

Annuii ed uscii da quella piccola stanza più confusa di prima.

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Ehilàa,eccomi con il decimo capitolo..scusatemi se non ho pubblicato per un po' di tempo ma ho avuto impegni con la scuola che hanno richiesto molto del mio tempo. Detto questo spero che il capitolo vi piaccia,a prestoo.

-Gaia

Da quando ci sei tu. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora