Come ormai era abituato, Jeff si svegliò completamente ricoperto di sudore e con il cuore che batteva velocissimo, si poteva sentire il battito senza bisogno dello stetoscopio. Guardò la sveglia: era ancora notte fonda. Provò a rilassarsi sul letto e si mise ad ascoltare il silenzio che aleggiava nel suo appartamento.
Il posto in cui viveva Jeff non era niente di troppo lussuoso, era un appartamento di sole 3 stanze: un salotto che era arredato molto semplicemente, la parte più sistemata era quella in cui passava più tempo, la zona TV. Non aveva molti mobili e i pochi che aveva avevano uno strato di polvere che si poteva vedere a occhio nudo; aveva un bagno con giusto le cose essenziali e un camera da letto, un altro posto in cui passava molto tempo, in cui c'era un letto e un armadio, con nemmeno tanti vestiti al suo interno, Jeff non andava molto spesso a fare shopping.
All'improvviso questa sensazione di pace venne interrotta, quando udì un rumore provenire dall'ingresso del suo appartamento. Decise di ignorarlo, il sonno gioca brutti scherzi, ma, quando senti di nuovo un rumore strano, si alzò molto lentamente dal letto e, ancora tutto assonnato, si diresse verso l'ingresso.
Accese la luce del salotto e si trovò davanti la figura che aveva visto in lontananza il giorno prima. Era girata di spalle, ma sapeva che si trattava della stessa persona. Lo spavento che provò gli fece passare all'improvviso tutta la stanchezza che aveva.
La figura si volto e tolse lentamente il cappuccio che copriva la faccia e, una volta scoperta, Jeff ebbe un sussulto: era una ragazza molto giovane e di bell'aspetto, a suo parere. Dopo qualche secondo di esitazione, finalmente il silenzio fu rotto dalle parole di Jeff.
- Io so chi sei.
- Dici sul serio? - rispose la ragazza in un tono che a Jeff sembrò quasi speranzoso.
- Certo, eri la persona che ieri pomeriggio mi osservava, mentre ero per strada. - la ragazza parve quasi delusa dalle sue parole, come se si aspettasse di essere riconosciuta per altro.
- È vero, ieri ti stavo osservando e mi dispiace per averti spaventato. - Jeff arrossì lievemente a queste parole. - È da un po', in realtà che cerco di raggiungerti, avevo bisogno di parlarti.
- Di cosa dovresti parlarmi? Non ci conosciamo nemmeno.
- Possiamo accomodarci, prima?"Vorrei tanto sapere chi le da il diritto di comandare in casa mia." pensò Jeff tra sé e sé, ma il tono triste della ragazza lo fece sentire un po' in colpa, così la fece accomodare nella sua poltrona, mentre lui si mise su una sedia.
La ragazza tirò fuori dalla giacca una cartella con dentro qualche foglio, qualcosa di serio, pensò Jeff, e la porse verso di lui.
– C'è qualcosa che devi sapere... di nuovo.
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The Game
ActionUn passato dimenticato torna a perseguitare un uomo che pensava di condurre una vita già non molto tranquilla. Si troverà a ripercorrere passi già fatti, ma che per lui sarà come se fosse la prima volta. . Questa è la prima storia che scrivo, se vol...