Capitolo 24

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Quandi ci sedemmo in aereo ero molto in tensione riguardo a tutto quello che potesse succedere.Si sa non puoi mai sapere cosa c'è in testa a quei pazzi.
Io allungai il braccio verso di lui per stringergli la mano ma lui la scansò come per dirmi che non c'è ne era bisogno.Io lo so questo lo faceva solo per mostrarsi forte ed invincibile.
Gli dissi:-Tutto bene?Dimmi la verità.
Lui:Si tutto bene.Non ti preoccupare.Io so difendermi.Io è te che devo difendere.
Io:Guarda che io so difendermi da sola ne sono capace ho quasi 18 anni.Non sono una bambina.Anche se lo so che lo fai per me.
Lui:Lo so che non sei una bambina ma non per essere spaccone ma io so questi come sono e cosa hanno in mente.
Io:Allora perchè siamo scappati via se loro ,per quanto io ne sappia,se non ti presenti per fare quello che ti hanno detto ti fanno del male?
Lui:Io quelle droghe pesanti le avrei anche prese per te domani,ma il fatto è che se le assumevo io domani diventavo ancora più schizzofrenico.
A queste parole non dissi niente ed annuii.
Non ci impiegammo molto tempo ad arrivare.Presi i bagagli una volta atterrati scendemmo e ci dirigemmo in un'altro hotel che avevo prenotato durante il viaggio.Non potevamo più recarci a casa dei miei perchè avrei dovuto spiegargli tutta la situazione e non mi sembra il caso,poichè se lo avessero saputo mi avrebbero allontana da lui ed io questo non lo volevo per nulla al mondo.
Presa la chiave salimmo sopra in camera e una volta sistemato tutto ci stendemmo sul divano con le nostre mani intrecciate l'una all'altra.
Io:Amore cosa succederà adesso?
Lui:Non lo so.Ma qualunque cosa succederà,la affronterò.
Andammo a dormire essendo stanchi del viaggio.
La mattina seguente mi svegliai verso le 10 e mezza.
Il cellulare di Abraham continuava a squillare ininterrottamente.Lo presi e c'erano 10 chiamate perse da uno sconsciuto.Il mio cuore sobbalzò:erano loro ne ero più che sicura.
Chiamai Abraham.Lui si stiracchiò e mi guardò aggiustandosi i capelli e io gli dissi delle chiamate.
Gli diedi il cellulare e anche se non voleva mostrarlo lui iniziò a tremare.Immaginavo cosa gli stesse accadendo così lo abbracciai da dietro.Era nervoso e mi respinse via sul letto.Però riuscivo a capirlo e mi misi nel letto accovacciata.
Lui stava di fronte a me col cellulare.
Era molto deciso anche se spaventato me lo sentivo.
Cliccò sulla chiamata e mise il vivavoce.
X:Come mai non ti sei presentato come accordato?
Lui:ehm....
X:Il tuo silenzio già è una risposta.Adesso sai cosa ti aspetta.La tua bellissima ragazza finirà nelle nostre mani e non se la passerà bene.
Io iniziai a piangere voltando le spalle.
Lui:Non la sfiorerete neanche con un dito.
X:E a te chi l'ha detto che non possiamo farlo?
Lui:Lo dico io.
X:Stammi a sentire.Non ti conviene fare il duro con noi.Noi sappiamo che ora ti trovi a Londra,abbiamo i nostri mezzi per poterlo scoprire.Quindi ti diamo un'ultima chance.Se non vieni ora giù all'hotel per fare quello che già sai,per la tua ragazza è finita.
Staccano la chiamata.
Lui inizia a spacccare tutto.Io mi alzo e gli vado incontro per calmarlo e lo stringo a me e lui inizia a piangere e le sue lacrime scorrono sulla mia maglia.
Io:Ti prego non farlo.Non voglio perderti e vederti soffrire così.
Lui:Io non posso.Io devo farlo altrimenti ti porteranno via da me e ti faranno penare.
Io:Ti prego.Non voglio perdertii.No quiero perdertee por favor.
Lui:No me pierdarás.Te lo juro.(non mi perderai te lo giuro).Ora devo scendere,tu stai calma e aspettami.
Io:Ok stai attento.
Quando si vestì,gli diedi un bacio e lui scese.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13, 2016 ⏰

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