La fine di tutto:parte 2

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Se dio esiste perché ha permesso che tutto ciò accadesse? Raccomandai a tutti di stare dentro la tenda senza fare entrare nessuno per poi uscire e andare a vedere cosa stesse accadendo la fuori. Un gran numero di infetti- anche se si potrebbe definire "una mandria"- si stava dirigendo verso Notsee, molti militare erano già intervenuti cercando di deviare con gli spari il gruppo di infetti senza successo. Non credo che le recinzioni reggeranno alla mandria, erano troppi, fin troppo. Rientrai nella tenda e avvisai tutti dell'imminente pericolo.
Spiegai a tutti cosa stesse succedendo, erano tutti agitati compreso me, se gli infetti sarebbero entrati nessun sarebbe riuscito a fermarli. Dovevamo uscire da questa trappola, e anche in fretta. Preparammo gli zaini velocemente e, in fila indiana, uscimmo fuori dalla tenda in cerca di qualche veicolo, proprio in quel momento gli infetti riuscirono a sfondare la recinzione uccidendo i militari nelle prime file. Quasi tutti i civili non sapevano come comportarsi, erano tutti nel panico infatti mi si avvicinò lo stesso ragazzo di prima, Pinus, mi chiese se poteva venire con noi visto che sua madre era morta uccisa da un infetto, io acconsenti e senza guardare dove correvo una persona mi venne addosso facendomi cadere a terra e perdere i sensi. Mi ripresi dopo pochi minuti, vidi Ale che sparava a tutti gli infetti che si avvicinavano, alzai lo sguardo sopra la fronte, c'era una persona che mi guardava attentamente, solo dopo qualche secondo capii che era la stessa ragazza che mi fece ricadere qualche ora fa. Disse che era proprio destino che ci incontrassimo, anche se intorno a me c'era il terrore puro, nello spazio dove ero sdraiato era carico di amore. Non potevo stare li fermo mentre i miei compagni combattevano per salvarmi. Mi alzai e gli chiesi se volesse venire con me, lei accettò senza pensarci. Ricominciammo a correre verso i veicoli, ma mentre correvo, vidi un soldato che stava per essere sbranato vivo d un infetto, non potevo non salvarlo, sarebbe stato troppo crudele, presi il mio fucile e con un solo colpo alla testa stesi l'infetto. Il militare mi ringraziò, disse che si chiamava James e per averlo salvato ci avrebbe aiutato a fuggire da questo posto infernale. James ci guidò fino ai veicoli militari, salimmo sopra a due Humvee militari (jeep corazzata militare con posizionato sopra un calibro 40) e ci preparammo alla partenza. Stavamo per partire quando mi ricordai che per sopravvivere la fuori avremmo avuto bisogno di viveri, medicine e armi; infatti i militari all'entrate ci avevano sequestrato tutte le armi, cibo e medicine, gli unici fucili che avevamo erano due carabine che avevo nascosto dentro gli zaini. Chiesi a James dove i militari tenessero tutte queste cose, all'inizio non voleva dirmelo perché così avrebbe tradito i suoi superiori, ma visto che ormai sarebbero tutti morti decise di confidarmelo. Il nostro obbiettivo si trovava dentro l'edificio al centro di Notsee cioè dentro il centro di comando. Organizzai una squadra d'attacco e una di difesa: io, James e Manni avremmo avuto il compito di entrare nella base a prendere ciò che ci serviva arrivando persino a uccidere se ci fosse stata l'evenienza mentre Pinus e Ale dovevano difendere le ragazze e i veicoli. James ci portò all'entrata della base, era una grande struttura con un portone di metallo sorvegliato da due guardie. Quei due non ci avrebbero mai fatto passare o forse ci avrebbero sparato a vista. Presi il fucile, era un carabina m14 appartenuta a mio nonno, questo fucile aveva ucciso tante di quelle persone e avrebbe continuato a farlo, misi sotto mira i due uomini e con due colpi rapidi gli stesi in un lampo. Lo so, sarà stata una morte crudele, morire così all'improvviso senza manco sapere chi fosse stato a terminare la propria esistenza, ma almeno era per una giusta causa. Finalmente entrammo dentro il complesso, James ci guidò fino al magazzino, non incontrammo guardie nella struttura, molto probabilmente tutti gli uomini erano impegnati a bloccare la mandria di infetti. Aprii la porta del magazzino, era stupendo, c'erano armi ovunque, cibo in scatola e medicine a non finire. Non mi intendevo molto di armi, tutto ciò che sapevo sulle armi l'avevo imparato nei giochi di guerra ma questa minima istruzione mi aiutò molto. Vidi molte armi che conoscevo ma mi risaltò un arma in particolare, l'm27, la usavo quasi sempre in game e grazie a questa ero sempre primo nelle classifiche, speriamo che mi aiuti anche nella vita reale. Visto che ero davanti a questo "paradiso delle armi" ne approfittai prendendo molti caricatori dell'arma più alcuni accessori (un silenziatore, un impugnatura verticale, un mirino ACOG e un x20scope e visto che ero lì anche un lancia granate, chi lo sa, potrebbe servire), ovviamente non potevo scordarmi di non prendere il cibo e le medicine. Una volta fatta la "spesa" mi diressi verso la porta del magazzino dove mi stava aspettando Manni e James. James tirò fuori un grosso borsone con dentro decine di caricatori e fucile mentre Manni tirò fuori una balestra militare, ovviamente lui era più un tipo da armi da lancio. Ci dirigemmo molto velocemente rapidamente verso i mezzi. Meno male Ale e Pinus non avevano incontrato inconvenienti, caricammo tutto sui veicoli e appena fummo pronti partimmo. L'accampamento era totalmente invaso dagli infetti, i pochi militari rimasti cercavano di darsi alla fuga. Investimmo parecchi infetti e forse anche qualche persona ma ormai che importanza aveva, eravamo sopra a dei mezzi blindati antiproiettile, niente ci avrebbe fermato, almeno speravo. finalmente eravamo usciti da quella città trappola. Mentre James stava guidando e Manni stava dormendo sul sedile di davanti, la ragazza di prima mi confidò il suo nome, Scarlet, un fantastico nome, ci eravamo visti solo 2 volte ma quelle poche volte mi erano bastate per capire che lei era la donna della mia vita, si appoggiò su di me e mi chiese di raccontarli la mia storia, gli raccontai cosa mi era successo e cosa avevo fatto, dalla strada che avevo percorso fino al suo incontro. Lei cominciò a guardarmi con suoi spettacolari occhi color smeraldo, io feci lo stesso, era tutto perfetto, cercammo di avvicinarci fino a che una frenata improvvisa fece terminare il mio momento "di gloria". James mi disse che un orda di infetti si trovava davanti a noi, ma la notizia peggiore non era quella, c'era stato un guasto al motore, solo James sapeva come ripararlo e non ci avrebbe messo poco. Dovevamo difendere James e tutti gli altri dall'orda, comunicai tutto al resto del gruppo. Erano tutti nel panico, ma non potevamo arrenderci proprio ora, dovevamo unire le forse per fare fronte comune contro gl'infetti. Tutti a parte le ragazze presero un fucile e si appostarono dietro all'humvee mentre io salì sopra la torretta del veicolo. James disse che ci avrebbe messo minimo 10 minuti per riparare il guasto, nel frattempo l'orda si faceva sempre vicina, non potevamo aspettare ancora, misi il dito nel grilletto e sparai come non ci fosse un domani contro gli infetti, gli altri mi seguirono a ruota. Non mi ero mai sentito esaltato come ora, riuscivo a vedere tutti i bossoli dei proiettili che venivano lanciati in aria, questa sensazione di onnipotenza terminò molto presto. gli infetti erano sempre di più e si stavano avvicinando fin troppo da noi fino a che sentii un urlo proveniente dai miei compagni. Pinus era stato preso da un infetto, fu una delle scene più orribili che vidi, non riuscirò mai a dimenticare questo fatto, vidi Pinus sbranato vivo dagli infetti, tutte le sua budella, tutta la sua pelle fu divorata dalla loro crudeltà, purtroppo non riuscii a fare niente per salvarlo, l'unica cosa che potevo fare era quella di continuare a combattere fino alla fine. Appena le urla strazianti di Pinus cessarono, James finì di riparare il guasto, avvertii tutti della fantastica notizia e finalmente ripartimmo investendo tutti gli infetti che trovassimo davanti. Fu una notte molto strana, erano accaduti molti fatti disastrosi ma anche altri molto affascinanti, per esempio l'incontro con Scarlet, lei mi dava la speranza di andare avanti, mi dava la conferma che tutte le cose belle non erano morte. Ormai si era fatta l'alba, ci eravamo fermati sopra a una altura, da li si poteva vedere le fiamme di Notsee e la desolazione di Atlanta. Mentre gli altri si stavano riposando io e Scarlet cominciammo a guardare l'alba tenendoci la mano. Dio solo sa cosa ci accadrà da qui in poi, ma una cosa la so, se staremo uniti niente ci potrà fermare o addirittura "mangiare".

FEAR POST:

DA UNA IDEA NATA IN UN MOMENTO DI NOIA, SPERO DI AVER CREATO QUALCOSA CHE VI ABBIA INTRATTENUTO DURANTE TUTTA LA LETTURA DI TUTTI I CAPITOLI E CHE VI ABBIA FATTO RIFLETTERE SUI PRINCIPI MORALI DI UNA CATASTROFE COME RAPPRESENTATA NEL LIBRO.

SPAZIO ALL' AUTORE: FINALMENTE, DOPO UNA SETTIMANA DI LAVORO SONO RIUSCITO A COMPLETARE IL CAPITOLO FINALE, NON VI SCATENATE, HO INTENZIONE DI INIZIARE UN SEQUEL DI QUESTO LIBRO CIOÈ UN CONTINUO. FRA QUALCHE GIORNO PUBBLICHERÒ UN CAPITOLO IN CUI RINGRAZIERÒ PER BENE TUTTI VOI E FARÒ UNA BREVE DESCRIZIONE DI OGNI PERSONAGGIO. PER FAVORE NEI COMMENTI QUA SOTTO POTETE INDICARMI LE COSE CHE VI SONO PIACIUTE E LE COSE CHE NON VI SONO PIACIUTE, MI AIUTERETE A MIGLIORARE E A CAPIRE DOVE SBAGLIO. COMUNQUE SIAMO ARRIVATI A PIÙ DI 860 VISUAL.^^

BY: O. I. SDROCO







FEAR POST:THE BEGINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora