3||Dinner

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The blood in my veins
Is made up of mistakes
Let's forget who we are
And dive into the dark
-Jet Black Heart, 5SOS


La serata sarebbe stata davvero tanto lunga.
"Ciao, tu devi essere Alessio, Valentina mi ha parlato molto di te! Io sono Marco e lui è mio figlio Gennaro, è un piacere"
Alessio si riscosse dallo shock momentaneo e sorrise alle parole dell'uomo, stringendogli la mano.
"Il piacere è tutto mio! Prego entrate, mia madre è in sala da pranzo"
Marco lo precedette entrando in casa per raggiungere la donna, lasciandolo indietro con Gennaro.
"È un piacere rincontrarti, Alessio" ghignò il biondo, ricevendo in cambio un'occhiata irritata.
"Mamma, io e Gennaro saliamo" gridò verso la sala da dove proveniva il chiacchiericcio, ricevendo un "Sì" distratto in risposta.
Salirono velocemente le scale, le spalle che si sfioravano ed erano già troppo per Alessio.
"Okay, ascoltami. Fingeremo che ieri sera non sia mai esistita, almeno durante questa serata, d'accordo? Sarebbe abbastanza imbarazzante"
"Ma come, vuoi cancellare tutto quello che abbiamo avuto? Sappi che io non ti dimenticherò..."
"L'ironia non ti manca, a quanto vedo"
"Almeno questo mai. Quella è una Martin?"
"Sì. E solo io posso toccarla, quindi togli pure gli occhi di dosso alla mia bambina"
"Okay calmo, non ti incazzare o dovrò chiuderti la bocca"
Alex arrossì come non mai, lanciandogli un'occhiataccia da sotto le ciglia mentre il biondo sorrideva malizioso.
"Scendiamo, mia mamma è un'ottima cuoca e ha cucinato tutt'oggi, magari almeno con quello ti zittisci"
"Veramente preferirei che fossi tu a farlo"
"In questa vita non si può avere tutto"
Scesero le scale, Alessio che precedeva il biondo con enorme piacere di quest'ultimo, che aveva la scusa per guardargli il culo senza farsi beccare.
Una volta arrivati in sala da pranzo, videro i loro genitori già seduti alla tavola imbandita di un'infinità di cibo.
"Finalmente ragazzi, stavamo per venirvi a chiamare! Dai sedetevi, è tutto pronto"
I due ragazzi si dovettero sedere vicini per forza di cose, visto che gli adulti si erano messi vicini da un lato del tavolo lasciando ai due l'altro.
Nel piatto c'era già un'invitante lasagna, che aspettava solo di essere mangiata.
"Wow signora, sono buonissime!"
"Grazie Genn, ne vuoi un'altra porzione? Ce n'è quanto ne vuoi, serviti pure. E non chiamarmi signora, mi fai sentire vecchia, Valentina va bene"
Alessio, mangiando la sua fetta, lo guardò di sottecchi mentre prendeva giù dal piatto di portata. Gennaro, come sentendo i suoi occhi addosso, si girò verso di lui, gettandogli uno sguardo malizioso.
Dopo tre piatti di lasagna, Genn decise che poteva fare basta con i primi, e si accasciò contro la sedia. Gli adulti, nel frattempo, avevano cominciato a mangiare i contorni ignorandoli, immersi nella conversazione, e lui e Alessio erano davvero troppo pieni per mangiare ancora... Almeno fino al dolce.
E quando Gennaro si annoiava, chi intorno doveva cominciare a temere. La sua mente partoriva idee talmente perverse che persino Saw gli avrebbe fatto i complimenti. Visto che Alessio era l'unica vittima abbordabile lì, e gli piaceva troppo stuzzicarlo, decise che il bersaglio sarebbe stato proprio lui.
Iniziò avvicinando di più la sedia a quella del moro lentamente, in modo che non si notasse... Infatti Alessio se ne accorse soltanto quando le loro gambe quasi si toccavano, mentre le altre due persone erano talmente assorbite nella conversazione da non degnarli nemmeno di uno sguardo.
"Genn, che cazzo stai facendo? Allontanati grazie"
"Oh, non ci penso proprio. Mi annoio tanto, e non faccio che ripensare a ieri sera..."
"Avevamo detto di ignorarla!"
"Veramente lo hai detto tu" così Gennaro chiuse la conversazione sussurrata, una manina curiosa che intanto percorreva il tessuto dei pantaloni di Alessio, il quale stranamente non lo stava ostacolando, ostinandosi a guardare dritto davanti a sé. Cominciò a strisciare lentamente la mano sulla sua coscia, su e giù, avvicinandosi sempre di più al cavallo ad ogni volta, in uno strano rewind della sera prima. Accertandosi che i genitori fossero distratti, Gennaro si fece un po' più intraprendente: salì con le dita fino al bottone dei pantaloni, cominciando a giocarci con estrema nonchalance, mentre sentiva il rigonfiamento dei pantaloni di Alessio che si ingrossava ad ogni tocco. Il poverino stava diventando viola sulle orecchie, e le mani nascoste sotto al tavolo si contraevano spasmodicamente, rivelando la sua eccitazione.
Gennaro continuò a muovere la mano con piccoli movimenti quasi impercettibili del polso, in modo che non fossero notati, mentre beveva la sua acqua molto tranquillamente mettendo in evidenza il pomo di Adamo che faceva su e giù mentre deglutiva.
Alessio, nel frattempo, stava arrivando al limite di sopportazione massima. Già il solo pensiero di Gennaro gli faceva abbastanza sesso da sé, e in quel momento pensava proprio di non potercela più fare, ma decise di non dare quella soddisfazione al minore e rimase al suo posto, composto, tentando di non far trasparire nulla.
Improvvisamente, il biondo decise di essere ancora più bastardo: in uno slancio di iniziativa infilò la mano nei boxer, oltrepassando la barriera dei pantaloni e arrivando a contatto direttamente con la pelle nuda. Alessio quasi non si strozzò con il pane che stava sbocconcellando, quando sentì le dita fini del più piccolo toccarlo. Quando queste arrivarono a percorrere tutta la sua lunghezza, fredde come la morte, non riuscì a trattenere un mezzo gemito, affogato nel cibo.
"Alessio, stai bene? Mi sembri un po' rosso... Stai male?"
"Mi sento un po' strano in effetti, vado un attimo in bagno"
Sua madre lo lasciò andare via, guardandolo preoccupata mentre si allontanava e spostando poi lo sguardo su Gennaro, che stava mangiando una carota con l'aria più innocente del mondo.
"Vado a vedere come sta, non vorrei che si sentisse male... Torniamo subito!"
Percorse la strada verso la camera di Alessio, e uno spiraglio di luce dalla stanza di fronte lo guidò nella ricerca: sbirciò dalla porta socchiusa (mossa veramente poco furba da parte del moro) e si trovò davanti il maggiore che si masturbava con gli occhi chiusi e le labbra schiuse, nell'evidente tentativo di venire il prima possibile per evitare di far preoccupare sua madre. Gennaro non ci pensò due volte, e silenzioso come una pantera si infilò dentro la stanza, inchiavando la porta dietro di sé. Al suono della serratura che scattava, Alex aprì gli occhi, diventando di brace non appena vide chi gli stava davanti, ma decise che opporre resistenza mentre il biondo gli saliva sopra  a cavalcioni non sarebbe stata la cosa migliore da fare, così lasciò che si accomodasse sopra di lui.
Le loro labbra bollenti si incontrarono in un bacio sporco, mentre Gennaro aveva già insinuato le mani sotto la maglietta di Alessio, accarezzandogli il petto e stuzzicando i capezzoli turgidi mentre cominciava a ondeggiare lentamente sopra di lui, creando frizione tra il suo bacino e l'erezione prominente del moro, già sul punto di venire per il trattamento ricevuto.
Mentre Alex pensava che quel ragazzo lo avrebbe mandato all'inferno, Genn era sceso a baciargli il collo languidamente, soffermandosi con i denti in un punto particolare lasciato scoperto dalla camicia che era scivolata giù, appena sotto la clavicola. Nel frattempo, continuava a strusciarsi su di lui con un ritmo sempre maggiore, è più si velocizzava più aumentava l'intensità dei gemiti di Alessio, sempre attento a non farsi sentire al piano di sotto.
Dopo pochi minuti, il maggiore non resistette più sotto il tocco languido di Genn, e venne sul pavimento del bagno in un orgasmo travolgente, che lo lasciò stordito per qualche secondo con grande soddisfazione del biondino che aveva appena finito di lasciargli un segno violaceo sul collo, per fortuna in un punto poco visibile a chi non sapeva fosse lì.
Alessio decise che a quel punto ne aveva abbastanza di essere così inattivo, e che era il momento giusto per cambiare le carte in tavola, soprattutto notando il rigonfiamento nei pantaloni di Genn. Mentre quest'ultimo si alzava dal suo bacino, Alex lo colse di sorpresa e si sollevò anche lui, i pantaloni ancora abbassati per metà, sbattendolo contro il muro. Il biondo lo guardò sorpreso, non si aspettava una sua iniziativa, ma sorrise malizioso e si abbandonò alle sue mani. Il moro gli stava succhiando un lobo, e aveva una mano occupata ad imprigionargli i polsi sopra la testa in una stretta ferrea e l'altra a giocare con l'elastico dei suoi boxer con grande piacere del minore.
"Occhi Azzurri, direi che è venuto il momento di preoccuparci anche di te no? Mi raccomando, tieni la bocca chiusa o ci sentiranno"
"Come hai fatto tu? Non garantisco nien-ah" Alessio aveva fatto scendere la mano, che ora circondava la sua erezione massaggiandola lentamente.
"Così impari a fare lo stronzo con me, principessa." Gli tolse definitivamente i pantaloni, lasciandolo mezzo nudo tra le sue mani, vulnerabile, mentre si mordeva disperatamente le labbra fino a farle quasi sanguinare. Alzò le gambe, circondando con esse il bacino di Alex e facendosi prendere in braccio, schiacciato contro il muro mentre quest'ultimo continuava a masturbarlo lentamente. Cominciarono inconsciamente a venirsi incontro in modo da creare maggiore frizione, e a quel punto ci venne davvero poco perché Gennaro venisse tra le mani di Alessio, sciogliendosi letteralmente tra le sue braccia. Ci volle ad entrambi qualche minuto per riprendersi e tirare il fiato, e si sistemarono a vicenda i vestiti per essere in condizioni decenti quando sarebbero scesi.
"Non ti pensavo così focoso" un sopracciglio alzato
"Ho molti lati nascosti" un altro sorriso storto
"Forza Gennà scendiamo, che poi si preoccupano. E comunque non succederà più, sappilo"
"Vedremo Alè, vedremo. Sono davvero pericoloso quando mi annoio"
"Ti prego, dimmi che non hai fatto tutto questo solo perché ti annoiavi"
"Può essere"
Mentre scendevano le scale, una complicità un po' più forte tra loro, si rilassarono al pensiero che il peggio era passato.
Oh, non sapevano quanto si sbagliavano.










Già, la frase finale mette ansia pure a me che l'ho scritta, ma potete immaginare cosa succederà.
Spero che vi siate godute i due capitoli pieni di smut, perché adesso vi farà ciao con la manina da lontano per tanto, tanto tempo, purtroppo. E non ci sarà nemmeno il bonus di Genn che fa la puttanella. Ci sarà, ma non ci sarà (spoiler: chi vuol intendere intenda)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima,
                                     Francy xx

Dancin' around the lies we told-Gennex [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora