6||Wedding (I)

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Davanti alla sfiga apparire cordiali, mai sanguinare davanti agli squali
-Fedez ft. Malika Ayane

Era finalmente arrivato il gran giorno, il giorno del matrimonio.
Era una domenica di Dicembre abbastanza tiepida per gli standard del mese invernale, e gli invitati erano già tutti riuniti attorno alla chiesa in attesa dell'arrivo degli sposi. Un piacevole brusio riempiva l'aria e l'atmosfera era rilassata, sebbene serpeggiasse tra la folla un brivido di tensione e aspettativa, caratteristico di un matrimonio.
Ad un tratto, una figura nera fece la sua entrata trionfale nella piazzetta antecedente la chiesa: Marco, lo sposo. Fu accolto da un applauso sommesso e dalle grida dei testimoni, e la gente cominciò ad accalcarsi per entrare nella chiesa aspettando l'arrivo di Valentina, che come ogni sposa di classe si faceva attendere.
Tra la folla, nel frattempo, un certo biondino si guardava attorno diffidente, facendo un sorriso che ricordava più una smorfia agli invitati e parenti  che lo salutavano cordialmente prima di allontanarsi leggermente inquietati da quella strana figura, diametralmente opposta a quella mora, che invece faceva amabilmente conversazione con tutte le vecchie zie a cui capitava tra le grinfie e sorrideva ad ogni singola persona nel suo campo visivo.
I due ragazzi erano seduti ai lati opposti della chiesa, nelle sedie di fianco all'altare, e in un attimo di pace prima dell'inizio della cerimonia entrambi si erano attaccati ai rispettivi smartphone, suscitando ovviamente un'ondata di commenti tra le signore già sedute ai primi banchi "questi giovani, sempre attaccati al cellulare" "ma che parlassero tra di loro!" "gioventù bruciata..." "noi alla loro età ci davamo da fare, altro che quel coso!" che era stata prontamente ignorata.

A: McMerdo
Antò aiuto, è troppo figo. Se mi arrestano per stupro mi paghi la cauzione?

Da: McMerdo
Smettila di essere una gatta in calore Gennà, scordati di farti il tuo fratellastro al matrimonio di tuo padre. E io non te la pago la cauzione, al massimo ti passo l'erba.

A: McMerdo
:( :( :(

Da: McMerdo
Gennà, conoscendoti sarà un tipo eterissimo, il capitano della squadra di football invidiato da tutti con la ragazza chearleadeerl. Levatelo dalla testa.

A: McMerdo
E ja Antò, non farmi da madre che sto per averne una omaggio. Comunque scoprirò molto presto chi è veramente... A gennaio andrò a scuola con lui, stessa sezione ;)

Da: McMerdo
Grazie a dio non sarò lì quando la bomba Gennaro esploderà...

A: McMerdo
Cretino.

La conversazione fu interrotta dalla marcia nuziale che cominciò a riempire l'aria accompagnando le damigelle, due cuginette di Alessio, che avevano cominciato a spargere petali di rosa lungo la navata per precedere l'entrata trionfale della sposa, che aveva cominciato il cammino verso l'altare.
Quando fu arrivata davanti al suo futuro sposo, tutti avevano notato quanto fosse felice: il suo viso risplendeva di contentezza, ed era lo specchio di quello di Marco.
La cerimonia, tutto sommato, fu veloce: le lacrime al momento dei 'sì, lo voglio' non erano mancate, e persino ad Alessio si era rigata una guancia quando sua madre aveva finalmente avuto l'anello al dito.

In quel momento, sembrava di essere tornati a prima che arrivassero gli sposi: tutte le varie pellicce delle signore erano di nuovo accalcate davanti all'ingresso della chiesa con i loro sacchettini di riso in mano, pronte a lanciarli sugli sposi.
Appena apparvero fuori dalla chiesa, ogni singolo presente cominciò a bersagliarli con foga di chicchi di riso ridendo, al punto che i capelli corvini di sua madre cominciarono a risplendere di bianco.
"Ciao Gennariello, bella cerimonia vero?"
Mentre Gennaro si godeva lo spettacolo da una parte, aveva sentito una presenza affiancarsi a lui, ma non ci aveva fatto caso fino a che questa non aveva aperto bocca. Ovviamente era Giulia, munita di macchina fotografica e telefonino.
"Già. Scusa, ma non dovresti fare le foto? Cioè... Ti pagano per quello, non per rompere a me"
"Mica sono scema, eh! Dell'uscita si sta occupando il mio collega, vedi il ragazzo che scatta foto a raffica? Ecco, lui"
"Quindi ti sei organizzata giusto per cagare il cazzo a me?"
"Non ti montare la testa principessa, dovrebbe esserci anche il tuo compare in giro, prima o poi arriverò anche da lui" e con questa velata minaccia Giulia scomparve con il suo abito nero, pronta per le foto della partenza in macchina.
Nel frattempo, tutti stavano organizzando le auto per arrivare fino al ristorante, distante pochi chilometri. Fortunatamente i posti della cerchia più intima di amici e parenti erano già stati predisposti, così Gennaro si ritrovò schiacciato tra Alessio e una delle sue bisnonne, parecchio avanti con gli anni ma ancora lucida, che ovviamente sembrava adorare Alessio.
Tutto il viaggio, che per fortuna durò relativamente poco, fu un continuo "Alessio caro, come sei carino!"
"Alessio, lo sapevi che Gennaro da piccolo...?"
"Alessio carissimo, non darmi del voi che mi fai sentire vecchia. Chiamami pure Nonna Maria!"
Gennaro stava letteralmente per vomitare, e non per le curve, in effetti davvero troppe, che avevano incontrato. Non sopportava come quel ragazzo riuscisse ad accattivarsi ogni persona che incontrava, qualità che gli era sempre mancata.
Non aveva notato, come nessun altro, una figura alta che si allontanava furtiva dalla cerimonia, con i capelli davanti al viso per non farsi riconoscere.

Quando finalmente arrivarono, c'era ad attenderli una location da favola: un immenso prato curato, con siepi e gazebo sparsi, si estendeva attorno al ristorante con la sala da pranzo già spettacolarmente apparecchiata.
Dovettero aspettare una mezz'ora buona prima che arrivassero gli sposi, trascorrendola a mangiare gli stuzzichini che erano stati sistemati nel parco come aperitivo.
Mentre aspettavano di sedersi per il pranzo, gli si avvicinò Valentina portando con sé anche Alessio e Marco.
"Allora ragazzi, vi state divertendo? Bene, dobbiamo dirvi una cosa"
"Cosa? Oddio non è che vi volete tipo trasferire in Messico e lasciarci qui? Oppure è morto qualcuno?"
"Alessio, ma hai bevuto? Niente di tutto questo, tranquillo"
"Quello che vogliamo dirvi è che, quando staremo via le due settimane per la luna di miele in Spagna, voi due andrete a vivere insieme nella casa di Valentina e Alessio, e non accetto un no come risposta" disse Marco, bloccando sul nascere le proteste di Gennaro.
"Sarete più vicini alla scuola, e vi farà bene imparare a convivere, visto che dovrete farlo ancora per un po'"
"Ma non ce n'è bisogno! Io sono perfettamente in grado di prendermi cura di me stesso"
"Gennaro, l'ultima volta che ti ho lasciato solo in casa hai fatto esplodere la lavatrice"
"È stato un incidente! Ed è successo solo una volta"
"Ah e ragazzi, per questi giorni Alessio dormirà nel suo letto e Gennaro nel mio, ma quando torneremo dovrete condividerlo, almeno finché non troveremo il modo di ricavare un'altra camera"
"Che cosa? Non se ne parla!" sbottò Alessio, rifilando un'occhiataccia al ghigno malizioso di Genn.
"Nemmeno per questo si discute, ragazzi, non ci sono altre possibilità"

Mentre loro concludevano la discussione, Valentina era stata avvicinata da una coppia di ragazzi e stava ridendo con loro; non appena sentì che avevano smesso di parlare glieli presentò.
"Ragazzi, questi sono Andrea e Luca, due miei carissimi amici. Alessio lo conoscete già, lui è mio marito Marco e lui suo figlio Gennaro"
"Molto piacere! Marco sei un uomo fortunato, Valentina è una forza della natura, da quando l'abbiamo conosciuta dieci anni fa non ha mai smesso di sorprenderci"
"Già, lo so" rispose Marco con un sorriso affettato e una palese irritazione negli occhi.
"Ma voi state insieme?" chiese ai due senza nessun pudore Gennaro, che aveva notato gli accessori dei loro abiti coordinati e il linguaggio del corpo, inequivocabile, e ignorando completamente l'occhiataccia del padre.
"Sì, stiamo insieme da più di sette anni. In effetti è stata proprio Val a farci mettere insieme"
Dopo aver parlato per un po', la coppia si allontanò verso il buffet, lasciando soli i quattro.
"Valentina, ti avevo esplicitamente chiesto di non invitarli, o che almeno non fossero così palesi. Non voglio che i miei amici si facciano un'idea sbagliata di te per le persone che frequenti, o che ti mettano strane idee in testa. È per il tuo bene, capisci tesoro?"
Appena Alex recepì il significato delle parole di Marco sgranò gli occhi, cercando con lo sguardo quello di Genn. Quest'ultimo aveva abbassato la testa, per poi rialzarla subito con uno sguardo triste negli occhi che nascose in fretta, probabilmente per abitudine. Quando vide la muta domanda di Alessio annuì impercettibilmente, per poi rimettere su la sua maschera di fredda compostezza.
Durante lo scambio di sguardi, Valentina aveva deciso di tacere e non ribattere per evitare un litigio in quello che sarebbe dovuto essere il giorno più felice della sua vita, e ammonito silenziosamente Giulia che facendo delle foto intorno a loro aveva sentito tutto, e a giudicare dalla sua espressione sembrava prontissima a tirare uno schiaffo a Marco mandando a puttane la professionalità.
La tensione nell'aria si sciolse con la campana che annunciava il pranzo, richiamando tutti nella sala.










Hello everybody! Sono (finalmente) tornata con un nuovo capitolo che ho deciso di dividere in due parti, visto che mi stava venendo troppo lungo, anche se probabilmente la seconda parte sarà più corta di questa.
Spero che la storia vi stia piacendo, e mi scuso se potreste trovare qualche errore sparso ma anche rileggendo qualcosa sfugge sempre.
A tra poco con la seconda parte!
Fran xx

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2016 ⏰

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Dancin' around the lies we told-Gennex [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora