Capitolo 3

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La mattina aleggiava leggera sul castello di Hogwarts.
All'apparenza era normalissima, ma per alcuni ragazzi sarebbe stata l'ultimo assaggio di normalità.
In una delle otto camere proprio in quel momento una rossa si stava svegliando.
Dopo essersi stiracchiata si guardò intorno e non riconoscendo la sua camera butto un'occhiata al letto.
Dire che per poco non rischiò un infarto non rende a pieno l'idea.
Rose Weasley, la mattina del 7 maggio, si svegliò a fianco di suo cugino Louis.
A terra il vestito che la sera precedente Clary Firechild aveva indossato, fece tornare in mente a Rose tutto.
E con orrore si rese conto di essere ancora nuda.

Poco più in là, ad appena due camere di distanza, due ragazzi si svegliarono di colpo a causa del suono insistente della sveglia di lui.
La ragazza, mora di capelli, dimostrò di possedere un grande autocontrollo, quando scoprì di trovarsi nel dormitorio grifondoro del settimo anno.
-E tu cosa ci fai qui?-
-Dimmelo tu Weasley cosa ci fai tu qui!-
-È il mio dormitorio Zabini-
-Giusta osservazione. E allora cosa ci faccio io qui-
-È quello che ti ho chiesto io. Se avessi saputo la risposta avrei evitato la domanda-
-Ah ah ah non vedi quanto sto ridendo?-
Glorya Zabini, si alzò dal letto e si posizionò davanti allo specchio a tutta figura che era appeso nell'anta interna dell'armadio.
-Perché ho dei lividi su tutto il corpo Weasley?-
Troppo concentrata sull'osservare stupita i lividi che ricoprivano le sue braccia e la sua pancia, non si accorse di una figura maschile dagli inconfondibili capelli rossi che la abbracciava da dietro.
-Perché dopo la prima volta di Bella Swan con Edward Cullen lei ha riportato molti lividi-
-Sì, ma loro si erano sposati-
-Vuoi che ti chieda di sposarmi Glorya? Devo inginocchiarmi e chiederti di passare tutta la tua vita a fianco di Fred Weasley?-
-Con calma rosso-

Nei sotterranei, proprio nello stesso momento una figura femminile baciava Albus Severus Potter sulle labbra.
-Sveglia dormiglione-
-Ti prego, cinque minuti mamma-
Ridendo la ragazza gli scompigliò i capelli prima di rispondere.
-Non sono tua madre Al, sono Ametista Malfoy-
Come colpito da un fulmine il ragazzo balzò a sedere.
-E noi.....cazzo mi sono portato a letto la sorellina del mio migliore amico. Scorp mi uccide-
Scuotendo la testa la bionda sorrise solare.
-Almeno hai la scusa che eri sotto le sembianza di Percy Jackson e io ero Annabeth Chase-
-Sei intelligente Ametista-
-Oh ma grazie. Rispetto a te di sicuro-
Ridendo il ragazzo attirò a se il corpo della bionda.
-In fondo non è stata male come esperienza....potrei anche dire che sarebbe da ripetere-
Le labbra della ragazza si deformarono in un sorriso.
-Mi sembra un'ottima idea signor Potter-
-Anche a me sembra ottima come idea signorina Malfoy. Ma va anche messa in atto-
Ametista stava per ribattere di non chiamarla per cognome quando le labbra del ragazzo si posarono sulle sue, impedendo a un fiume di parole di investire in pieno il povero Albus Severus Potter.

Forse per il fatto che era stato chiamato in causa, o piuttosto per il peso di qualcuno che dormiva accoccolato su di lui, Scorpius Malfoy si svegliò.
Nella penombra dovuta alle persiane semi chiuse, il biondo riuscì comunque ad individuare il corpo di una ragazza disteso su di lui.
Con lo sguardo seguì la linea sinuosa della figura nuda distesa su di lui, e si accorse di conoscerla molto bene.
La bionda Dominique Weasley, probabilmente svegliata dal respiro diventato meno regolare del suo cuscino si svegliò, iniziando una nuova mattina.
-Ben svegliata amore-
-Cazzo vuoi?-
-Siamo tornati ai tempi in cui mi urlavi contro dolce Weasley? -
-Oh, oh. Salve anche a te Scorp. Cosa ci faccio qui? La sera scorsa ero ad una festa e....oddio non ricordo nulla-
Ghignando il ragazzo spostò dal viso della ragazza una ciocca che le nascondeva una parte del volto.
-Io ricordo perfettamente come sei stata fantastica a letto invece Dom. Anche se preferirei essere chiamato col mio vero nome invece che con lo pseudonimo di Henry-
Coprendosi la bocca con una mano la ragazza si mise a ridere.
-Oh si ora ricordo. Ma anche tu mi chiamavi Liv e non Dominique-
-Questi sono dettagli amore mio-
-Mmmm.....può darsi. L'importante è che tu non mi abbia tradito-
-Questo è poco ma sicuro. A quanto pare siamo destinati a stare insieme. Che peccato vero?-
Ridendo la bionda si abbandonò alle mani del suo ragazzo che la toccavano in punti ad altri proibiti.

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