Capitolo 1

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Quella sera, o meglio quella metà pomeriggio Lucy Weasley era in preda ad una crisi isterica di quelle grosse.

Anche se l'invito parlava chiaro, quando era giunto il momento di tingersi i capelli di biondo, aveva deciso di lasciare comunque una piccola ciocca del suo colore originario, solamente per ricordarsi chi fosse.

Infatti il vestito ricevuto la mattina stessa chiuso in un pacco rispecchiava così tanto la giovane Mia Silver che quando lo si indossava a momenti la ragazza dimenticava il suo vero nome.

Comunque quando aveva provato a separare la ciocca dal resto dei capelli per tingerli questa si era tornata ad unire agli altri.

Alla fine aveva rinunciato e se li era tinti tutti.

Il problema era che, messe le lenti per avere il colore degli occhi adeguato, non si riconosceva più.

Aveva paura di mettersi quel maledettissimo vestito e di non riconoscere più nessuno.

Il problema era che quando aveva provato a togliersi la tinta non veniva via.

Scoraggiata decise di vestirsi e di andare a quel ballo proibito, solo per scoprire chi fossero gli altri invitati, e anche magari la misteriosa Secrecy.

*****

La stanza delle necessità era spettacolare.

Grandi candelabri pendevano dal soffitto e le candele che reggevano illuminavano la sala creando un atmosfera da sogno.

Dei divanetti dall'aspetto invitante erano sparsi per tutto il perimetro del salone, lasciando libero il centro che senza dubbio era la pista da ballo.

Su un podio leggermente rialzato gli strumenti un orchestra suonavano da soli, probabilmente incantati.

Lungo la parete est un lunghissimo tavolo colmo di vivande avrebbe stuzzicato l'appetito a chiunque, se non per il fatto di non sapere nulla su quel ballo proibito.

Una trafelata Clary Firechild fece la sua apparsa attraversando l'alto portone di quercia che si era spalancato al suo passaggio.

Era l'ultima partecipante a mancare all'appello.

Ora c'erano tutti.

-Fuori dalla porta c'era questo-

Mentre lo diceva sventolava una busta simile, se non identica a quella dell'invito.

-Leggila-

Era stato Percy a parlare.

Asciugandosi del sudore inesistente dalla fronte, Clary, o chiunque si celasse dietro a quel travestimento, aprì la busta e si apprestò a leggere a voce alta il contenuto della pergamena in essa contenuta.

-Carissimi, sono felice di constatare che vi siate presentati tutti. E lasciatevelo dire, avete fatto bene, non si presenterà mai più per nessuno di voi una possibilità come questa nella vita. Ma ora due cose prima che voi possiate unirvi al vostro patner. In questo momento non ricordate chi siete veramente, ma avete in mente solo la vostra identità di questa notte. Vi voglio rassicurare dicedovi che domani mattina la magia che in questo momento influenza le vostre azioni sarà sparita e voi sarete nuovamente padroni di ciò che fate e dite. Seconda cosa, non meno importante, ricordo a tutti voi che alla mezzanotte esatta vi dovrete ritirare nelle camere del componente maschile della coppia. Per accedervi, visto che non sapreste dove andare non ricordandovi chi siete, basterà aprire la porta con su incisi i vostri nomi che si aprono sul lato ovest del salone. Detto questo buon ballo proibito a tutti voi e non c'è bisogno che fissiate l'orologio per tutta la serata. Credete a me, quando scoccherà la mezzanotte ve ne accorgerete. Che si aprano le danze. Secrecy-

Come marionette, appena terminata la lettura, i ragazzi si mossero all'unisono verso le proprie fidanzate.

-Rose, vorresti concedermi un ballo?-

La rossa poggiò la sua mano su quella del ragazzo che si ereggeva davanti a lei.

-Con piacere mio Jake-

Rose e Jack, ma come tutte le altre coppie, si diressero verso il centro della sala iniziando a ballare un lento.

-Grayson, andiamo a bere qualcosa?-

-Ma certo mia piccola Mia-

Il ragazzo, presa per mano la bionda, si diresse verso il tavolo su cui erano posate le vivande.

Una grande varietà di cibi suddivisi in piccole porzioni riempivano una buona parte dello spazio dedicato al nutrirsi.

Gli alcolici erano nella parte sinistra, già versati in bicchierini di cristallo.

Grayson ne scelse accuratamente due e ne porse uno alla ragazza che nel frattempo stava osservando avidamente una fetta di torta sormontata da panna montata.

-Ecco a te-

-Grazie mille. Ne vuoi un pezzo pure tu?-

Ovviamente Mia Silver si riferiva ad una fetta di torta, a dio sa solo a che cosa, che, ancora appoggiata su un piattino di ceramica bianca, era in mano alla ragazza.

Sorridendo Grayson ne assaggiò un pezzo e così, per la coppia, iniziò la battaglia a chi trovava la torta più buona.

Ancora sulla pista da ballo, un Percy Jackson visibilmente impacciato nel ballo, sosteneva la sua ragazza, Annabeth, che nel frattempo gli stava parlando di qualcosa di mortalmente noioso, dimenticandosi totalmente che stava anche ballando, e quindi di evitare le altre coppie che ruotavano sulla pista.

Su un divanetto di velluto blu, collocato in un angolo della sala, sedevano Julian Blakthorn ed Emma Carstairs che avevano lasciato la pista dopo un valzer che nessuno dei due sapeva ballare.

Ora chiacchieravano e scherzavano a volume abbastanza alto da essere sentiti anche a qualche metro di distanza.

Emma, incurante di star indossando un vestito e non un paio di jeans e una felpa, era distesa a pancia in su, col la testa poggiata sulle gambe di Julian.

La pettinatura, che probabilmente aveva richiesto molto tempo per essere ultimata, era parzialmente disfatta.

A completare la rovina dei biondi capelli di Emma ci pensava Julian che mentre prendeva in giro la sua parabatai le snodava i capelli togliendo una ad una tutte le forcine dorate che precedentemente erano servite a tenere in posa i capelli.

Ancora sulla pista da ballo, Henry e Liv ballavano stretti l'uno all'altro.

Gli occhi grigi del biondo erano puntati sullo scollo profondo che il vestito nero della ragazza aveva sulla schiena.

Le mani della ragazza invece erano allacciate dietro il collo di lui che, delicatamente la stringeva sui fianchi.

Ad una decina i metri di distanza Clary e Jace ballavano pure loro, anche se dall'espressione che campeggiava sul viso di lui, si poteva intuire che volesse fare ben altro.

Infatti era da ormai un quarto d'ora buono che la rossa lo prendeva in giro a causa della sua fobia delle anatre.

Leggermente staccati dalle coppie che ballavano al centro della pista c'erano Bella ed Edward.

La ragazza veniva lanciata in aria molte volte dal suo ragazzo che però prontamente la riprendeva sempre ridendo.

Ultimi, ma non per questo meno importanti, erano Gideon e Gwendolyn che, ballando egregiamente, si sfidavano ad utilizzare il linguaggio più altolocato possibile.

E così, tra risate e noiosissimi monologhi, balli e sfide, il ballo proibito aveva preso luogo anche quell'anno.

Ballo ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora