Capitolo III

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"Where do we go?

Where do we go now?

Where do we go?

Sweet child o' mineeeeeeeee!!!!!"

"James, taci, non ti si può sentire!"

Disse il suo compagno di stanza e migliore amico Nathan, a suo parere la persona più insopportabile e scassapalle che si potesse mai incontrare in tutto l'universo, ma anche la più fidata.

"Non dire minchiate, canto meglio di Axl!" rise lui dandogli un pungo sul braccio e sbandando scherzosamente con la macchina.

"Cazzo James, guida dritto! Non fare il fenomeno che sta macchina è un catorcio" protestò l'amico, vagamente verde in faccia.

"non offendere la vecchia Joy! Ti sente! Ed è molto permalosa"

La vecchia Joy era una Toyota prius, regalata a James dall'omonima zia dopo il diploma al liceo, era di colore rosso, o per lo meno così si pensava, anche se ormai era più tendente al grigio topo con delle decorative macchie rosso ruggine. All'interno i sedili erano di pelle, anni '90, e puzzavano ancora di tabacco, e di qualcos'altro non identificabile dai due ragazzi, nonostante i numerosi lavaggi con la candeggina, e sul cruscotto era ancora presente (solo perché non riuscivano a staccarla) la tipica donnina hawaiana con il gonnellino di paglia che si muoveva perennemente a causa dei continui sbalzi della macchina, cosa che accadeva molto spesso, forse troppo spesso. Insomma, un vero catorcio. 

Sembrava quasi posseduta dal fantasma della zia, era impossibile distruggerla, nonostante James avesse cercato in ogni modo di fondere il motore. E non solo. Se non fosse stato sicuro dei soldi che spendeva per la benzina sarebbe potuta andare avanti a vapore da tanto era vecchia. Quando pioveva emetteva un orribile e spaventoso suono cigolante da chissà dove (non l'avevano mai scoperto) e ciò aumentava solo il desiderio di James di venderla al più presto. Chi mai avrebbe voluto salire su quella scatola di metallo? A parte Nathan si intende, ma il bruno aveva l'impressione di essersi scelto un coinquilino con forti istinti suicidi. Oppure semplicemente demente. Oppure non aveva una macchina tutta sua e doveva salire su questa, cosa che James riteneva meno probabile guardando la faccia da schiaffi del suo migliore amico. No, di sicuro era demente. 

"meno di 10 minuti e arriveremo a casa mia, sempre che Joy non decida di esplodere in questo preciso momento"

Disse James guardando di sottecchi la macchina e scambiando uno sguardo complice con l'amico. Entrambi si misero all'ascolto aspettandosi qualche segno di cedimento e pregando nell'attesa.

Ma questa non esplose.

"Beh, regge ancora, il che è un vero miracolo. O una grande sfortuna, dipende dai punti di vista" disse Nathan ridendo e accendendosi una sigaretta.

"Devi per forza fumare? Non riesci ad aspettare 10 minuti?"

"E perché mai? Ho fumato per tutto il viaggio!"

"Solo perché non avevo voglia di fermarmi ogni quarto d'ora per farti scendere"

"Allora non vedo il problema, mio stupido amico" rispose ridendo.

James sbuffò e roteò gli occhi in maniera molto evidente, ma sapeva benissimo che non poteva vincere quella battaglia.

...

...

...

"finalmente! La tua macchina puzza di fumo!" disse Nathan aprendo la porta e facendo qualche passo, stiracchiandosi come un gatto.

PRECIOUS METAL: il risveglio dell'argento Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora