Debito

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*TRE MESI DOPO
Dopo quel giorno io e Demon non ci eravamo quasi più visti. Dissi alla polizia e al giudice che lui non centrava niente. Non so perché. Forse perché avevo paura che sarebbe uscito e avrebbe chiesto vendetta, forse perché lo amavo e non lo volevo vedere dietro le sbarre o forse per non avere più problemi con lui. Da due mesi a questa parte tutto sembra essersi ristabilito nella mia vita,la scuola ,gli amici, la famiglia. Tutti mi sono stati vicini. Tutti. Ho chiesto di non essere visitata da uno psicologo e da nessun altro. Provavo vergogna. Avevo deciso di non raccontare a nessuno di quello che mi faceva Demon ne tanto meno alla mia famiglia. So che se lo avessi detto ai miei cari avrebbero sofferto ancora di più. Quando ripenso a Demon mi vengono i brividi. Ancora sento le sue mani sul mio corpo. Sento che una parte di me se ne andata via con lui ma non fa niente. Anche se Demon mi manca ne farò a meno. Non so dove si trovi ora e non so nemmeno se ancora mi pensa... ma che sto dicendo non penso proprio che lui neanche si ricordi di me. Oggi io sono una ragazza come tante che sta cercando di trovare un proprio posto in questo mondo.

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"Mamma dov'è la mia borsa da mare?"

"Tesoro è lì nella sedia."

Ma dov'è? È possibile che non trovo mai niente.

"Mamma vieni. Dai non la trovo."

"Un attimo Smeralda sono al telefono."

*TELEFONATA

"Non ho tutti questi soldi vi prego lasciateci in pace."

"La avverto o mi da 100 mila euro o brucerò la vostra casa. Con voi dentro."

"No io.."

*FINE TELEFONATA

Oh eccola! Finalmente si va al mare.

"Mammaaa l'ho trovata."

Mia madre venne in camera mia. Aveva l'aria agitata e molto stanca.

"Mamma ti senti bene ? Sembri affaticata."

Lei non rispose. Mi guardava e aveva le lacrime agli occhi.

"Che succede mamma."

Vidi mia madre buttarsi a terra ed incominciare a piangere senza smettere.

"Mi dispiace Smeralda. Mi dispiace. "

"Mamma mamma perché piangi?"

Le asciugai le lacrime. La presi in braccio e l'adagiai sul letto. Dopo un pó ,che si era calmata,si era messa seduta e aveva incominciato ad accarezzarmi.

"Bambina mia un uomo ha chiamato a casa...per minacciarci di morte e per spaventarci."

Mia madre tremava. Aveva un aria cupa,assente. Chi era quest'uomo ? Cosa vuole da noi? Perché appena finisce un problema ne subentra subito un altro? Perché ?

"Mamma. Calmati. Non ci succederà niente. Adesso siamo tutti uniti. Denunceremo quest'uomo. Ma prima dimmi perché ci minaccia e cosa vuole da noi."

Mia madre prima di parlare deglutì e prese fiato.

"Bambina mia qualche mese fa quando tu non c'eri ho perso il lavoro. Non sapevo che fare. Andavo in cerca di lavoro tutti i giorni ma eravamo arrivati allo stremo io e tuo fratello e così un giorno un uomo venne da me. Mi disse che avrei potuto fare un prestito e dato che ne avevo bisogno ho accettato. Mi aveva detto che avrei dovuto ridargli i soldi dopo tre mesi a quella parte è una settimana fa è scaduto il tempo. Io non ho tutti quei soldi. Non so che fare...vi ho messo in pericolo. Bambina mia mi sono rimasti 500 € voi potrete usarli per scappare da questo uomo Andrete da tua zia a Verona li sarete al sicuro.

La guardai sconvolta. Sembrava che fosse tutto un sogno. Non poteva dirmi questo. Io non l'avrei mai lasciata li sola a farsi uccidere da questo bastardo. Mai.

"Mamma adesso vacci piano. Dimmi quanti soldi ti ha dato questo bastardo? "

Mia madre mi guardò con le lacrime che gli scorrevano lunghe le guance.

"100 mila euro. "

Mi alzai inpiedi e misi le mani sopra la mia bocca per lo stupire. Cazzo. 100 mila euro non gli e li avremmo ridati neanche tra dieci anni.

"Mamma in qualche modo faremo. Non preoccuparti adesso ci sono io."

La strinsi in un abbraccio fortissimo e incominciai a baciarle tutta la faccia proprio come lei faceva con me quando ero piccola.

*Dopo qualche ora

"Drinn drinn"

Il telefono squillava ma chi sarà alle due del pomeriggio?

"Mamma vedi che squilla il telefono. Vado io."

"Nooooo Smeralda. È lui."

Appena disse chi era scattai subito in piedi e corsi al telefono. Mia madre mi segui spaventata ma non poté far altro che ascoltare la telefonata.

*Telefonata

"Pronto."

Io parlai decisa.

"Guarda un pò la piccola di casa. Come stai ho saputo che ti sei fatta scopare da Demon . Sai..."

Non lo lasciai finire. Anche se ero davvero scioccata. Come faceva a sapere quello che io e Demon avevamo fatto? Come? Cercai di fare la dura e di non tirarmi indietro.

"Allora stammi bene a sentire brutto porco che non sei altro. Tu non minacci più nessuno adesso chiamo la polizia. "

Stavo per riattaccare quando incominciò a parlare.

"Povera piccola Smeralda non sai con chi hai a che fare. Se tu chiami la polizia morirete tutti quindi sta a te decidere se far vivere tua madre che è accanto a te o il tuo fratellino che sta dormendo nella camera solo soletto. Ah ! Un ultima cosa. Ci vediamo presto piccola e dolce Smeralda."

Quella voce mi faceva venire i brividi lo ammetto ma la cosa che mi preoccupava di più era il "ci vediamo presto". Speravo che stesse scherzando. Lo speravo davvero.

*SPAZIO AUTRICE

Ragazzi eccomi di nuovo con il sequel che stavate tanto aspettando. Allora secondo voi chi è quest'uomo misterioso che minaccia Smeralda e la sua famiglia? Sarà una sopresa.

La Mia SchiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora