Ucciderei chiunque ci volesse dividere

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L'attenzione si spostò tutta su di me. Tutti si avvicinarono e si presentarono. Conobbi Bob, il cugino più grande di Demon,il nonno e la nonna di Demon, le tre zie pazze ( che ovviamente non potevano che essere le mie preferite). C'erano anche dei bambini che giocavamo per casa ,i figli di Bob e di Amelia ,moglie di Bob. La quale mi era sembrata molto più dolce di Nina e molto più amichevole. Era più grande di me almeno di vent'anni ma era una bellissima donna. I bambini ,Nicolas e Martina, le assomigliavano molto. Potevano avere presso che tra i tre e i quattro anni ma già riempivano la casa piena di gioia. Quando ci sedemmo a tavola loro si misero in braccio a Demon.

"Bambini scendete dalle gambe di Demon che deve mangiare."

"Mamma possiamo mangiare qui."

Amelia guardò i due bambini con una faccia seria.

"Amelia non preoccuparti non pesano neanche sette kili tutti e due  insieme. Ce la faccio a mangiare. E poi come potrei lasciare queste piccole pesti."

Demon cominciò a fare il solettico ai bambini e le loro risate fecero ridere tutti. Io li guardavo e pensavo ad un anno fa...quando Demon mi aveva rapita e fatto cose orribili...quando prima di amarlo lo odiavo...ma si sa il diavolo o ti ammazza o ti porta con se ed a me è toccata la seconda...Non che mi dispiaccia dato che il mio diavolo ha la faccia da angelo.
La cena continuò con un atmosfera molto piacevole,la cosa strana era che nessuno mi aveva chiesto come ci fossimo conosciuti io e Demon. Insomma non che sia una cosa essenziale ma si sa che prima o poi domande di questo genere escono sempre in famiglia. Finimmo la cena e tutti si ritirarono nelle loro stanze. Salimmo le scale e notammo Nina guardarci con un aria misteriosa come se fosse triste. Appena capì di essere stata vista sorrise verso la nostra direzione ,forse per non dare nell'occhio. Entrò in una stanza che sospettavo fosse quella dove dormiva con  Derek. Demon non ci fece molto caso,mi prese dal braccio con un po di foga. Aprì la stanza che ci era stata gentilmente prestata e mi gettò dentro.

"Demon frena i bollenti spiriti. Dobbiamo parlare."

Si avvicinò a me e incominciò a baciarmi.

"Demon adesso dobbiamo parlare."

"Parleremo domani!"

"No adesso!"

"Dopo aver fatto l'amore."

Continuava a palparmi il sedere. Lo spinsi via con tutta la forza che avevo in corpo. Mi guardò prima accigliato e poi incazzato.  Mi gettò sul letto con una spinta e si mise di sopra.

"Forse ancora non hai capito che se io ti voglio ti prendo."

"Sei un prepotente Demon.  Ti ho detto che ti voglio parlare perché è una cosa che mi sta lacerando dentro. Perfavore mi dai 5 minuti "

Mi guardò e dopo qualche secondo scese da me.

"Parla."

Sudavo freddo. Avevo paura che lui potesse fraintendermi e non capire che non ce la facevo più. Non trovavo neanche le parole.

" Demon io sto bene con te ma questo non può continuare...cioè può continuare ma devo mettere apposto le cose con la mia famiglia. Loro pensano che mi sia successo chi sa cosa. "

Continuavo a parlare a vanvera, senza fermarmi. Mentre parlavo Demon cambiava colore in faccia...si faceva sempre più rosso come se si stesse incazzando di brutto.

"Calma calma calma. Che cerchi di dirmi ?Che vuoi tornare a casa ? "

" Si. Racconteremo che io ti amo e che sono scappata con te o quello che vuoi ma io devo tornare a casa. Voglio che mia madre e la mia famiglia sappia che io sono viva e che sto bene."

Si alzò bruscamente appena finì di parlare. Incominciò a camminare avanti e indietro per la stanza.

"Cioè tu mi stai dicendo che vuoi tornare dalla tua famiglia...ma non ti rendi conto che cosa succederebbe? Ci dividerebbero e ti metterebbero in un posto dove io non posso venire a riprenderti. No. Tu non andrai da nessuna parte."

Alzò di qualche tono la voce. Dio lo avevo visto così incazzato solo quando ero scappata.

"Demon stai andando fuori di testa...Ti devi fidare di me. Dirò che ti amo e che siamo scappati per amore. Mi crederanno e ci lasceranno vivere la nostra storia d'amore. "

"Vivi ancora nelle favole tu. Secondo te qualcuno permetterebbe che tu vivessi con me. Dai non sono proprio il ragazzo perfetto. Sono più grande di te ,non faccio un lavoro umile e non sono un ragazzo da portare a casa. Ci dividerebbero e dovrei fare del male a persone che tu ami per riprenderti. "

Lo guardai sconvolta.

"Faresti del male alla mia famiglia ?"

Si avvicinò a me. Mi prese il mento con forza e lo girò nella sua direzione.

"Forse ancora non hai capito che ucciderei chiunque si mettesse in mezzo a noi due. Smeralda stava andando tutto bene perché mi devi fare diventare cattivo. "

Senza che me ne rendessi conto la sua mano era calata sulla mia maglia. Sentì solo uno strappo e quando abbassai lo sguardo mi ritrovai in reggiseno.

"Non toccarmi. Non voglio."

"Decido io se toccarti o no."

"Mi fai schifo."

Si mise a ridere e dopo di che mi salì di sopra. Io mi dimenavo ma lui era più forte e non ebbi il potere di  fare niente per i miei poveri vestiti. Erano a terra.. lacerati ed irriconoscibili, praticamente divisi in due. Anche i pantaloni. Stava per togliermi le mutandine quando presi tutto il coraggio che avevo e gli assestai un pugno in piena faccia.

"Cazzo "

Gridò. Mentre mi alzavo dal letto mi prese dai capelli e mi fece rimettere sotto di lui.

"Sarei stato buono con te ,anche se mi avevi fatto incazzare. Adesso invece l'ho preso come un obbiettivo, farti così male da non poterti sedere una settimana accausa del dolore."

"Ti sei dimenticato che siamo a casa della tua famiglia e qualcuno potrebbe accorgersi che non riesco a sedermi per il dolore."

Risi pensando che avesse subito lasciato quell'idea sadica e dolorosa. Mi fece un sorriso ancora più grande del mio e mi accarezzò una guancia con una mano mentre l'altra era ancora sui miei capelli ( forse con l'obbiettivo di strapparmeli tutti).

"Ti sbagli. Perché se qualcuno intuirà anche solo in parte ciò che ti farò qui dentro ti darò così tante sculacciate che non dormirai la notte solo per la paura che io possa continuare."

#SPAZIOAUTRICE
Ciao a tutti ragazzi. Ho deciso di pubblicare un altro capitolo anche perché molti di voi erano impazienti e siccome oltre che scrittrice sono una lettrice so come ci si può sentire quando si è così curiosi da non pensare ad altro. Alla prossima un bacio

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