Capitolo 9

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«Cosa? Qui non stiamo giocando! Ora, ci dica la verità e veda di raccontare tutto senza tralasciare nessun dettaglio».

Non ero molto stupita, era proprio come avevo sospettato. Sentivo che ci aveva nascosto qualcosa sin dall'inizio.

«Quello che sto per rivelarvi non so se sia cruciale per la risoluzione del caso, ma credo sia abbastanza importante. In quel periodo Kyle si era appena staccato dal nostro gruppo. Ero andato ad un suo concerto una serata di giugno. Dopo lo spettacolo volevo andare a complimentarmi, ma non potei farlo. Stava parlando con una ragazza. Probabilmente una sua fan. Incuriosito iniziai ad ascoltare la conversazione di nascosto. Con mio grande stupore notai che lo stava minacciando, ma non certamente per motivi d'amore. Gli ripeteva che doveva ancora pagare della merce, altrimenti sapeva cosa gli sarebbe potuto accadere. Inoltre gli ricordò anche che senza il suo aiuto non sarebbe mai arrivato dov'era. Il mio amico rassicurò la donna dicendo che avrebbe subito saldato il debito e che gli serviva altra merce il prima possibile. Credo che lei non abbia bisogno che io le dica di cosa stavano discutendo. Mentre stavano finendo la conversazione qualcuno mi afferrò per le spalle. Prima che potessi scappare mi tramortì con qualcosa ed io svenni. Non so dirle con esattezza quello che è successo... È avvenuto tutto molto rapidamente! Quando mi risvegliai un uomo mostruoso era davanti a me. Probabilmente era il guardaspalle della donna. Mi disse che dovevo mantenere segreto tutto quello che avevo visto o sentito, altrimenti avrei fatto una brutta fine. Per dimostrarmi che non scherzava, mi diede un pugno che mi spaccò il naso. Sono dovuto andare in ospedale. Guardi, può vedere anche la cicatrice. Da quel giorno ricevo una volta al mese delle chiamate intimidatorie.

Ho tentato, con le mie discrete conoscenze informatiche, di capire chi mi stesse chiamando. Il telefono era criptato e in più era un modello usa e getta. Vivo nel terrore da un paio d'anni. Kyle mi ha rovinato la vita. La prego agente, non riveli a nessuno quello che le ho appena detto. Secondo me, le persone che mi stanno minacciando sono abbastanza potenti. Hanno occhi e orecchie ovunque».

Le rivelazioni del ragazzo erano molto importanti perché confermavano la mia ipotesi del coinvolgimento nel mondo della droga. Inoltre la donna che aveva minacciato Kyle poteva essere la mia indiziata. Dovevo sapere qualcosa in più.

«Tutto ciò è molto interessante, ma sarebbe di grande aiuto se mi potesse fornire qualche dato in più sulla donna. Età, segni particolari, fisionomia, qualsiasi cosa le venga in mente».

«Purtroppo non le posso dire molto, la luce era poca ed ero anche troppo distante. Tuttavia sono assolutamente certo che la donna fosse giovane. Infatti la sua voce era di una persona di circa venticinque anni. Si può fidare. Ormai non suono più, ma mi è rimasto l'orecchio per certe cose».

Rimasi un po' delusa perché speravo di ottenere qualche dato in più.

«La ringrazio infinitamente per la sua testimonianza. Ha avuto molto coraggio a rivelare tutte queste cose nonostante le fosse stato intimato di non farlo. Per quanto riguarda la segretezza della conversazione, solo il mio collega ha sentito e osservato tutto. Il contenuto dell'interrogatorio sarà inviato all'archivio del dipartimento centrale in assoluta segretezza. Se desidera posso farle ottenere la protezione da parte della polizia. Le lascio il mio numero di cellulare e se si dovesse ricordare qualcosa non esiti a chiamarmi».

Il ragazzo sembrava un po' rassicurato. Chiesi ad Austin di riaccompagnarlo a casa mentre io andavo a parlare con Roxanne: dovevo domandarle come dovessi agire.

Come prima cosa riuscii ad ottenere la protezione per il testimone. Poi il mio capo mi disse che l'indomani avrei finalmente potuto perquisire la casa di Kyle grazie alle informazioni ottenute.

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