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Un giorno normale.
Mentre tornavo a casa da scuola, stavo ascoltando una canzone di Eminem, adoravo il rap, insieme a Bob, il mio amico d' infanzia. Eravamo vicino casa sua, quando davanti a noi sfrecciò una macchina nera, piena di adesivi con band strane, rischiando di invesitrci.
-Levatevi da 'sta minchia!
Disse un rosso palesemente tinto e con addosso una maglia "Nirvana".
Magari nirvana è una marca.
Beh, noi ci eravamo spostati, ma una ragazza, forse no.
Era stata presa in pieno.
Io e Bob ci precipitammo a soccorrerla, mentre dall' auto scese solo un ragazzo biondino, occhi tondi e incavati. Sembrava timido. Magari era sceso solo per educazione, perchè a quanto pare gli altri due nella macchina gli continuavano ad urlare -Mikey! Torna subito qui! Guarda che ti lasciamo con quegli sfigati.
Ma Mikey -penso si chiamasse così- continuava a stare lì, fermo impalato a fissarci.
-Allora? Cosa fai lá, vieni ad aiutarci. Chiama l' ambulanza, io e Frank proviamo a fare qualcosa. Muoviti, perfavore.
Intanto l' auto era ripartita e in poco tempo era scomparsa.
Mikey chiamò, un po' esitante, un' ambulanza, che a dire la veritá, non arrivò troppo presto.
Intanto Bob cercò di soccorrere la ragazza, ma io mi presi tutto il tempo di guardarla. Era molto graziosa, capelli castani ma di un castano particolare, con delle venature un po' bionde, un po' rosse. Aveva un taglio degli occhi bellissimo, leggermente a mandorla. Ciglia lunghe e naturali. Un rossetto rosa-fucsia adornava le sue labbra.
Quant' era bella, pensai.
Ma non pensai solo a lei, quella mattina.
Quel rosso, il rosso intenso dei capelli di quel ragazzo.
Il rosso non mi aveva mai fatto impazzire, per me simboleggiava il sangue. E una persona a cui piace il sangue, oh no, non è normale.
Il rosso non era per me.
Ma il ragazzo era bello in volto. Aveva un volto puro, ma qualcosa mi diceva che lui non era normale. Non era come me. Era più che strano.
Aveva un naso un po' all' insù, labbra sottili e increspatee occhi grandi. Erano... verdi. No, marroni. O potevano essere nocciola.
Nella macchina, oltre a lui e a Mikey, c' era un ragazzo riccioluto, castano, con un viso grande. Avevo potuto notare quanto grandi fossero le sue labbra.

Intanto, Bob voleva distrarre la ragazza prima dell' arrivo dell' ambulanza.
-come ti chiami?
Nessuna risposta.
-ti prego, dimmi come ti chiami. Frank, ti prego vieni qui ad aiutarmi. Non risponde.
-qual è il tuo nome?- chiesi io con l' aria più tranquilla e normale possibile.
-J-j-Jamia. t-tu?
-Frank.
Si chiamava Jamia.
-Q-q-quanti anni h-hai?
-17.
-a-anche i-i-io.
-sei molto carina, sai?
Ma cosa mi passava per la testa in quel momento? Dire ad una ragazza che è appena stata investita "Sei molto carina" non era normale.

Quel giorno aveva qualcosa di anormale, c' era qualcosa che mi aveva reso strano?
Jamia? Beh, lei sembrava come me.
Forse era lui. Il rosso.
Ma cos' aveva di strano?

OOKAY, sono tipo in macchina per andare ad una visita medica fuori cittá e mi è venuta l' ispirazione per questa Frerard, a caso ma ookay pt.2
Ho modificato un po' le identitá dei personaggi, soprattutto Gerard (all' inizio, poi penso che diventerá più boh)
E nulla, questo capitolo era cortissimo, ma come introduzione potrebbe essere quaaaaaaaasi fattibile.
Addio
~Frankia

Normal Story. [Frerard]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora