-Vuol dire che suo figlio Frank è... morto?
Un singhiozzo. Poi un respiro profondo.
-Sì, circa tre mesi fa. Si è suicidato.
-Mi dispiace signora... per caso ha lasciato qualche lettera?
-Sì, uhm, dovrei averla di lá. Seguimi.
Camminava guardando a terra, ogni tanto qualche lacrima le rigava il viso.
Entrammo in una stanza dalle pareti blu e verdi, piena di foto.
Doveva essere la stanza di Frank.
Vicino alla scrivania, c' era un portafoto. Ritratti c' erano un ragazzo -Frank, probabilmente- ed una ragazza. Quella la riconobbi: era Jamia. Era contenta. Sorridente, con quei suoi denti perfetti. Aveva i suoi lunghi capelli castani.
La signora frugò in un cassetto, e dopo qualche minuto mi porse una lettera.
"Vi voglio bene. Mi mancherete. Jamia, sappi che ti amo. Sei la mia vita. Mi spiace per quello che sto ler fare. Non lo farei solo perchè ti amo. E mi dispiace lasciarti così.
Gerard.
Ecco...
Penso saprai giá che tutto questo non è altro che colpa tua. Io e te non siamo amici. E non lo saremo mai, per fortuna.
Ti prego. Prenditi cura di Jamia. La amo. Lo sai. È tutto per me. So che al tuo cuore insensibile non importerá quello che ti sto dicendo. Ma te ne prego: risveglia quel tuo lato buono. Sono sicuro che è nascosto lì da qualche parte.
Gerard, io per te posso anche essere il pivello da prendere in giro. Ma sappilo. Io mi vendicherò. Per quello che hai fatto a me e a Jamia e ai miei amici. Sta' attento a te.
-frank"
Gerard.
Gerard.
Gerard.
Sará lui?
-Uh, per caso conosceva questo Gerard?
-Sì. Way. Gerard Way. Figlio di puttana. Mi ha portato via mio figlio.
-Mi può descrivere il suo aspetto?
-Piuttosto alto e magro. Ha i capelli rossi. Tinti. Indossa spesso una maglia dei Nirvana e se ne va in giro con una macchina nera piena di adesivi con il suo ragazzo Ray e suo fratello, Mikey Way. Perchè ti interessa?
-Oh, no. Niente. Mi scusi ancora per il disturbo.
-Figurati.
Era gay. Ecco perchè mi aveva guardato in quel modo. Nessun ragazzo mi aveva guardato con una luce così particolare negli occhi.
Lui ce l' aveva.
Chissá cosa aveva fatto a quel povero Frank.
Tornai da Mikey e Bob.
Mikey iniziò a fissare Jamia, come se avesse un viso conosciuto.
-Mikey, dove abita tuo fratello?
-Perchè ti interessa?
-Dimmelo e basta.
-Esci dall' ospedale. Prendi la metro. Scendi alla quarta o la quinta stazione. C' è una piccola casa. Bussa a quello. Nono piano.
-Okay, grazie. Ciao Bob, ciao Mikey.
Bob mi salutó con un cenno della testa.La porta era aperta.
Entrai, senza bussare e li colsi in fragrante. Gerard e Ray a letto. Beh, non proprio su un letto ma stavano facendo ciò che le coppie fanno su un letto.
Insomma, si è capito.
Chiusi subito la porta, e pochi istanti dopo riaprì Gerard con un asciugamano che gli copriva a malapena il...
Lo ammetto, era sexy. Molto sexy.
Mi squadrò da testa a piedi.
Poi mi guardò con uno sguardo seducente.
-Cosa vuoi?
-Sono Frank. Stamattina hai investito Jamia Nestor. Ora è in ospedale e pensa che io sia il suo Frank.
Alle parole "Jamia" e "Nestor" rabbrividì. Il suo sguardo cambiò da seducente a spaventato. Come se fossi un poliziotto che va da lui e scopre che spaccia droga.
Cercava di mascherarlo, di fare l' indifferente.
Ma avevo capito.
Sì, era lui "Gerard".
-Cosa hai fatto a Frank? E a Jamia?
-Niente.
-Ci credo come credo che tu non sia gay.
-Gli ho dato qualche consiglio. Frank non mi ha ascoltato. E ha capito a sue spese che non conviene mettersi contro di me. Lui era "un uomo capace di prendere delle scelte". Alle medie era grasso. Io lo prendevo in giro. Tutti ridevano. Poi ho continuato. Quell' idiota si è buttato sotto ad un treno. Chi le capisce, certe persone.
-Chi le capisce eh? Hai fatto fuori un ragazzo. E probabilmente, anche se non ricorda, una ragazza ha subito lo stesso. Ma è semplicemente stata più forte. Cosa hai fatto a Jamia?
-Nulla. Io...
-Sì, tu hai solo ammazzato quasi direttamente il suo ragazzo. Ma vaffanculo, vah.Chiusi la porta sbattendola e m' incamminai per casa mia.
Gerard riaprì la porta e mi urlò, quasi arrabbiato: -Nulla! Non ho fatto nulla!
Gerard poteva continuare a fregarsene quanto voleva. Tanto non mi importava. Ero arrabbiato.
Squillò il telefono.
Era Bob.
-Amico, Jamia è qua che ti vuole. I medici non riescono a calmarla. Muoviti.
-Arrivo.
Tornai all' ospedale.
Quando Jamia mi vide, mi corse incontro, alzandosi dal letto.
I dottori la rimisero a letto, ed io mi sbrigai ad andare da lei.
-Frank! Amore! Vieni qua! Mi manchi!
-Sì tesoro, ero andato a fare due servizi.
Rimanemmo a chiacchierare per qualche ora.
Non capivo bene se mi piaceva o no.
Mi piaceva, era buona, bella... era perfetta.
Ma c' era qualcosa, in Gerard, di misterioso. E quel suo "mistero" mi attirava a lui.
Bussarono alla porta della camera. Andai ad aprire. Erank Gerard e Ray. Quest' ultimo era decisamente imbarazzato.
Io e Gerard ci lanciammo un' occhiata.
Forse era una frecciatina.
Forse voleva sedurmi in qualche modo.
O forse era il suo sguardo.
Mi accorsi, dai suoi occhi, che provava un certo odio per me. Ma forse, forse allo stesso tempo era attratto da me, forse per il fatto che io fossi completamente diverso da lui.
Ed io... io provavo la stessa cosa.
Lui mi passò davanti, lasciando un odore di fumo mischiato ad un buonissimo profumo. Sarei stato col naso incollato al suo collo per ore.
-Uhm, ciao Jay. Ti ricordi di me? Gerard. Sono un amico di Frank.
Frank e lui sono stati "amici"? Non mi sembra.
-Hmm... no. Non mi ricordo di te.
-Non fa niente.
-Perchè? Perchè non fa niente?
-Oh, nulla.
Gerard sembrava... pentito. Non lo so. Questo non si era capito.
Ma chi lo capisce.
Boh, forse avrá riflettuto.
Io lo avevo detto che un lato dolce lo aveva.
Ed eccolo qua.
Ora mi attirava ancora di più.
Non so perchè.
**
Jamia è ancora in ospedale. Ho deciso che oggi la lascerò e le spiegherò come stanno i fatti.-Ciao Franketto!
-Ciao Jamia. Dobbiamo parlare.
-Certo amore.
-Ecco... io non sono Frank. Frank è morto. Anche se abbiamo lo stesso nome, ineffetti. Si è suicidato. Perchè un certo Gerard lo perseguitava. Frank ti ama. Ma non io. Mi spiace. Ti ricordi Gerard? È venuto a trovarti l' altro giorno. È lui.Okay, forse sono stato un po' troppo freddo.
-Cosa? Frank. Io amo te. È l' unica cosa che ricordo. E anche se il vero Frank è morto, ecco, io... io... forse tu mi piaci un po'.
-Uhm, anche tu un po' mi piaci, ma ecco, io ho giá un' altra ragazza.
Lei scoppiò a piangere. Sonoramente. Un medico entrò.
-Cosa succede?
-Cacciatelo. Via. Non voglio più vederlo. Vattene.
-Frank, va' via perfavore.
-Sì...Mi sentivo un mostro.
Avevo fatto piangere una ragazza.
In ospedale, fra l' altro.
Ma ora mi mancava solo una cosa da fare.
Andare da Gerard.
Anche questa volta, la porta era aperta e lui era con Ray. Ma non stavano facendo... quello che stavano facendo l' altra volta. Litigavano.
Ad un certo punto, Ray uscì imbufalito.
-Che è successo?
-Nulla. Fatti i cazzi tuoi. Tu, piuttosto, cosa ci fai, qua?
Chiese Gerard avvicinandosi a me.
-Io... io... nulla... ti... ti devo dire una cosa...
Si avvicinò ad una distanza pericolosa per i miei ormoni.
Troppo.
Non gli diedi il tempo di rispondermi, neanche di respirare.
Lo baciai.
Baciai uno quasi sconosciuto.
Una persona che ne aveva fatta ammazzare un' altra.
La persona che aveva quasi investito Jamia.
La persona che aveva appena litigato con il suo ragazzo. Magari manco si erano lasciati. Ed io lo avevo baciato.
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Normal Story. [Frerard]
FanficEra un ragazzo normale. Ascoltava musica normale. Vestiva in modo normale. Aveva amici normali. Andava in una scuola normale e prendeva voti normali. La sua famiglia era normale. Ma presto, un ragazzo "strano" balzerá nella sua vita. Contemporaneame...