Capitolo tre

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Nel capitolo precedente: Harry raccoglie merda di cane e scopre che lo eccita avere qualcuno che gli tiri i capelli, e Louis ha modo di apprezzare la tazza con i cazzi di Harry ed i suoi boxer con fantasia a pallini.

•••

È sabato ed Harry è sdraiato sul divano a guardare il dvd di Rapunzel, qualcuno ha qualcosa in contrario? Nonostante sia da solo in casa, e abbia quindi la possibilità di fare qualcosa, rimane pur sempre un ragazzo ribelle. La confezione enorme di gelato che sta divorando nonostante sappia che non lo dovrebbe fare ne è una prova. Per di più farà le ore piccole, e probabilmente dovrà fare anche la lavatrice dopo mezzanotte.

Il citofono suona improvvisamente, ed Harry si vede la vita passare davanti agli occhi. La sua mano è presa da uno spasmo, e finisce per rovesciarsi sulla maglietta la cucchiaiata di gelato che stava per portarsi alla bocca. Sta per essere ucciso e squartato e abbandonato in mezzo ai boschi da qualcuno, cazzo merda cazzo. L'ultima cosa che ha detto a sua madre è stata che avrebbe scaldato le lasagne se mai gli fosse venuta fame, e non ha neanche cancellato la sua cronologia di internet.

Abbassa il volume della tv, si pulisce frettolosamente la macchia di gelato con un fazzolettino e striscia fino alla porta principale, silenzioso come il loro gatto Dusty, che al momento lo sta guardando poco lontano da lui con un'espressione per niente impressionata.

Il campanello suona una seconda volta. Harry lo sente a malapena tanto il proprio cuore sta battendo rumorosamente. La pioggerellina che batte sulle finestre non contribuisce a rendere l'atmosfera meno inquietante.

Quando sbircia attraverso lo spioncino della porta, non è sicuro se sentirsi sollevato o ancora più agitato. In ogni caso, apre la porta.

C'è Louis sulla soglia, scalzo e con le mani sepolte nelle tasche della sua felpa non allacciata. È ingiustamente bellissimo nonostante stia indossando un paio di larghi pantaloni del pigiama con fantasia quadrettata. Anche bagnato dalla pioggia, riesce a sembrare intoccabile.

"Uhm," parla Harry, cercando di non impanicarsi ancora di più dato che ha una macchia di cioccolato sulla maglietta, neanche fosse un bambino maldestro. "Ciao?"

"Harry," replica Louis, sembrando sbalordito tanto quanto lui. "C'è Liam in casa?"

Il battito di Harry inizia lentamente a rallentare, passando dal livello sto-per-avere-un-infarto a quello Louis-è-così-bello. La differenza non è poi così tanta. "È andato via. Se ne è andato a pescare con Geoff per il weekend. Per la storia legame padre-figlio, immagino."

"Merda, me ne ero dimenticato." In un gesto nervoso, Louis si sistema il ciuffo che gli fuoriesce dal beanie. Ha un aspetto leggermente emaciato, la pelle un po' pallida. Harry vorrebbe chiedergli se sta bene, ma probabilmente non sarebbe opportuno da parte sua. "Perché non sei andato con loro?"

Nonostante Geoff l'abbia invitato ad unirsi a loro, Harry non era poi così convinto che accettare sarebbe stata la scelta giusta. Si sarebbe sentito il terzo incomodo, come se si stesse intromettendo tra di loro. "Ho pensato sarebbe stata un'occasione per passare un po' di tempo con mia mamma," replica invece.

"Oh, Anne è in casa?"

"No," ammette Harry, le guance che bruciano. "È uscita con alcune sue colleghe di lavoro."

"Oh."

Tra di loro cade il silenzio, che Harry si rifiuta di chiamare imbarazzante. Non è mai riuscito ad avere a che fare con quelli.

"Vuoi," prorompe, "Vuoi entrare? Tipo, non stavo facendo niente in ogni caso e tu... tu hai solo dei calzini addosso. Non vorrei che ti venisse un raffreddore."

Want You More Than A || Larry Stylinson || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora