Capitolo 4

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In quel post-it c'era anche scritto che, se volevo andare con loro, dovevo farmi trovare davanti alla chiesa alle 10.30.

Dato che sono le 9.30, ne approfitto e sfrutto il fantastico e pulitissimo bagno di questa casa, per darmi una ripulita veloce.

Non appena sto per varcare la soglia della porta, l'unica persona in casa, eccetto me, mi blocca per la spalla.

Mio padre.

"Dove vai?" mi chiede, mentre sono ancora di spalle.

"Non ti interessa..." dico, cercando di liberarmi dalla sua presa.

"Si, invece...Sono tuo padre!".

Mi giro, lo guardo negli occhi, ma non rispondo.

"Vado con Kyle, Enid e l'altro ragazzo....a vedere questo posto.." dico, con un po' di nervosismo.

"Vi ho detto che non dovete avvicinarvi troppo a questa gente!". Quasi mi grida nell'orecchio.

"E io ti ho detto che sono abbastanza grande per decidere da sola! E ora lasciami!" esclamo, per poi liberarmi e uscire di casa.

Riesco, in qualche modo, a trovare la chiesa, ma dei miei fratelli nessuna traccia.

Decido di aspettarli seduta su un gradino del portone dell'edificio e intanto osservo come la gente e questo posto sembra tranquilla.

Forse anche troppo tranquilla.

Dopo due secondi, sento un rumore di un ramo spezzato o qualcosa di simile, ma neanche il tempo di alzarmi e controllare, che qualcosa, o meglio qualcuno, mi piomba addosso.

"Paura?" mi chiede il peso sopra di me, aka Kyle.

"Io? Assolutamente no! L'ho mai avuta?" chiedo, cercando di dimenarmi.

"Si, si, come no...farò finta di crederci..." dice ridendo e provando a bloccarmi per non farmi scappare.

"Credici, credici.. e ora spostati, che non sei leggero!" esclamo, facendo leva con le mie gambe per spingerlo via.

Dopo poco, mi libero e vedo Kyle rotolare lontano da me, mentre Enid e Carl ridono come matti.

"E voi due...che ridete?" grido verso la loro direzione.

"Chi? Noi?" chiede Carl indicandosi.

"Non stiamo ridendo!" grida Enid, con ancora le lacrime agli occhi.

"Era solo uno scherzo per la mia piccola sorellina!" dice Kyle, porgendomi un braccio per aiutarmi ad alzarmi.

"Ah ah ah, molto divertente." dico, tirandomi su e pulendomi i vestiti sporchi di terreno. Poi continuo chiedendo "Allora? Cosa facciamo?".

"Direi di iniziare dall'infermeria." annuncia Carl, mentre si gira verso la struttura e inizia a camminare verso di essa, seguito da noi.

Appena entriamo, seduto su un lettino, c'è un uomo con i capelli legati in un simpaticissimo codino, il quale è in pessime condizioni.

"Salve..." dice con un tono di voce più serio di quello di papà.

"Buongiorno, Eugine..." esclama Carl, con un po' più di allegria.

"Come ti senti?" chiede Enid.

"Condizioni motorie ottime..."dice. Cavolo, mi sembra quasi un robot da come parla.

"Dov'è Meggie? E come sta?" chiede di nuovo Enid, questa volta però rivolta verso un uomo, che credo sia un dottore o qualcosa di simile.

L'uomo si gira e rimane con un'espressione seria. Quasi triste.

Behind these walls  || The walking deadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora