Capitolo 5

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"Crys, svegliati!"
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo mio fratello a cavalcioni su di me, intento a svegliarmi.
"Cosa c'è?" chiedo con la voce ancora impastata nel sonno.
"Dobbiamo tornare a casa,muoviti!" esclama alzandosi.
"Che succede?" chiedo ancora, alzandomi a mia volta e stiracchiandomi un po'.
"Hanno attaccato la base mentre papà non c'era. Ha detto che servono più persone possibili."
"Carl e Enid?" chiedo,mentre lo vedo intento a cercare qualcosa a caso.
"Se ne sono andati non appena è arrivato un salvatore ad informarmi di ciò che è successo...Ah! L'ho trovato!" esclama poi,tenendo uno zaino in mano.
Vedo che corre in cucina e che ci infila dentro qualche bottiglia d'acqua. Poi prende due coltelli. Uno lo infila nella cintura,mentre l'altro me lo porge.
Lo infilo anch'io nella cintura, poi mi allaccio le scarpe e aspetto che Kyle finisca di riempire lo zaino.
Dopo poco usciamo entrambi di casa e raggiungiamo i salvatori, che ci aspettano su un furgone grigio.
Andiamo abbastanza veloci, per cui arriviamo dopo circa 40 minuti di viaggio.
Scendo immediatamente dal furgone, seguita da Kyle, ed entrambi rimaniamo sorpresi nel vedere che il cancello dell'entrata principale praticamente non esiste più.
Qualche albero è in fiamme e ci sono una ventina di vaganti, sparsi all'interno di quello che è rimasto, anch'essi in fiamme.
Io e mio fratello cerchiamo di non dare nell'occhio e, senza farci notare, riusciamo ad entrare effettivamente nella base.
La perlustriamo quasi tutta e ,alla fine, troviamo papà che probabilmente ha appena finito di fare ciò che abbiamo fatto noi.
"Trovato niente...o nessuno?" ci chiede non appena ci vede.
"Solo qualche vagante...cosa è successo?" chiedo curiosa, dato che mi ha addirittura permesso di venire.
"Altra gente del loro gruppo. Non erano tutti quella sera.." ci dice, abbassando lo sguardo su Lucille.
"Loro chi?" chiede Kyle stupidamente.
"Quelli di Alexandria." rispondiamo io e papà all'unisolo.
Rimaniamo un po' in silenzio, giusto il tempo di lasciar pensare a nostro padre cosa fare.
"Io e metà dei salvatori rimarremo qui stanotte, Kyle tu riaccompagna Crys ad Alexandria, poi torna qui. Rimarrai con me." dice serio, prima di girarsi per andarsene.
"Se non posso rimanere, perché mi hai fatto venire?!" grido, cercando una risposta che però non arriva.
Kyle esegue gli ordini: mi riporta ad Alexandria ,poi parte da solo e se ne va.
Faccio un giro nella "città", dato che non ho niente da fare e, mentre cammino giocherellando allegramente con il mio pugnale, vedo Daryl seduto sul gradino di una casa, intento a fumarsi una sigaretta.
Guarda il vuoto e sono proprio curiosa di sapere a cosa stia pensando in questo momento.
Ovviamente, e per la seconda volta di fila, finisco per rimanere immobile a fissarlo e, questa volta però, a riportarmi alla realtà è proprio lui.
"Che guardi?" chiede, sempre con il suo tono freddo.
"Chi, io?" chiedo stupidamente, indicandomi. Difatti ricevo un'occhiata da parte sua.
"Niente..." dico, assumendo un tono serio.
Non mi risponde, ma ritorna a fumare la sua sigaretta. Così, dopo pochi secondi, decido di andarmene.
"Cosa intendevi?" sento chiedere alle mie spalle. Mi giro e mi avvicino un po'.
"Cosa intendevi quando hai detto che non siete come lui?" continua.
Dubitando di ciò che sto per fare, mi siedo accanto a lui e, per fortuna, non mi dice niente.
Non ha reazioni.
"Anche se siamo del suo stesso sangue, non siamo come lui: lo disprezziamo, proprio come lo disprezzate voi...È anche per questo che Enid mesi fa è scappata...
Ma, anche se non condividiamo ciò che fa, rimane pur sempre nostro padre..."
È come se mi sentissi meglio dopo averlo detto..
Rimaniamo in silenzio e lui fuma ancora una volta la sua sigaretta.
Rimango ancora un po' seduta accanto a lui, ad osservare il vuoto, ma poi il mio stomaco inizia a brontolare, facendomi fare, tra l'altro, una grandissima figuraccia.
"Ehm..." dico in un sussurro quasi impercettibile.
"Ho fame anche io. Conosco una persona che fa degli ottimi spaghetti..." dice sempre col suo solito tono serio, alzandosi.
Mi alzo anche io e lo seguo verso una casa vicino ai muri di Alexandria.
Daryl bussa alla porta e due uomini ci vengono ad aprire.
"Fame?" ci chiede uno dei due.
"Come sempre..." risponde Daryl, entrando in casa.
L'uomo accanto alla porta mi guarda male per un istante, ma faccio finta di niente ed  entro in casa lo stesso.
Mi siedo a tavola accanto a Daryl e, mentre aspettiamo gli spaghetti, non spiccico parola, anzi, giocherello con il coltello.
Uno dei silenzi più imbarazzanti di tutta la mia vita.

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Spazio autrici:
Ebbene sì, chi se la ricorda la famosa scena degli spaghetti? 😂
Speriamo che la storia vi stia continuando a piacere e a interessarvi!!!❤️

Behind these walls  || The walking deadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora