Manca solo una notte alla spedizione e, rimanendo a casa ogni giorno, ho avuto il tempo di escogitare un piano "malefico" con cui riuscirò a partire con loro.
Dopo accurati minuti di riflessione trascorsi nel mio letto, mi alzo e mi catapulto in fretta e furia nella stanza di mio fratello.
Busso...
Nessuno risponde, quindi apro la porta ed entro indisturbatamente.
Mentre mi avvicino al letto, sento degli strani rumori e credo proprio che appartengano a Kyle.
Con la grazia di uno scaricatore di porto, inizio a scuotergli violentemente il corpo sperando che si svegli. Si alza, ma nel farlo, mi fa finire di culo a terra, procurandomi un livido. Mi massaggio quella zona per qualche secondo, venendo perfino derisa dal "biondo malefico". Gli do un pugno scherzoso che lui prontamente blocca.
"Cosa vuoi sorellina?" chiede con la voce ancora impastata nel sonno.
"Niente. Perché? Non posso venire a svegliare il mio caro, bello e dolce fratello?" chiedo, facendo gli occhi da cerbiatto.
"Sai come si dice, no? Quando il diavolo accarezza, vuole l'anima..." dice, incrociando le braccia al petto.
"Non ti si può nascondere niente, vero?" chiedo, assumendo la sua stessa posizione.
"No, è che sei una pessima attrice" afferma e poi continua dicendo "Però potrei aiutarti...."
"Davvero?!" esclamo entusiasta.
"Certo!" afferma lui.
"Ti amo Kyle!" faccio per saltargli addosso, ma lui mi blocca e dice "A patto che tu pulisca l'armeria, al mio posto, per due settimane!" esclama, sicuro di avere la vittoria in pugno.
"D'accordo, accetto...." dico, stringendogli la mano.
Il giorno dopo
"Pronto?" chiedo a mio fratello, che in questo momento sta facendo avanti e indietro come un matto.
"Si...cioè...NO!" dice quasi gridando.
"Zitto e muoviti!". Lo spingo verso nostro padre e intanto che lui lo distrae, io salgo sul camper e mi nascondo sul retro di esso.
Dopo qualche minuto sento i salvatori entrare e chiudere la porta. Il motore si accende e noi partiamo. Il viaggio dura circa una mezz'oretta, dopo di che, sento i motori fermarsi e la voce di papà che dice "E ora che succede?".
La porta si apre e sento dei rumori strani, come se qualcuno si stesse dimenando e lamentando.
Attraverso una sottospecie di finestra, larga cinque centimetri, vedo un uomo asiatico, uno ferito ad una spalla ed una donna con i dread. Evito però di rimanere a guardare, per evitare di essere scoperta.
Dopo un'altra lunghissima mezz'oretta, i motori rallentano e noi attraversiamo dei muri o qualcosa del genere.
"Alexandria Safe-Zone....sembra interessante" penso e dopo nemmeno un minuto ci fermiamo.
Sento scendere tutti i salvatori, Kyle e per ultimo mio padre che dice "Ciao, io sono Negan.."
Quell'affermazione mi fa venire i brividi su tutto il corpo. Per quanto possa essere affettuoso con me e con Kyle, resta sempre un uomo abbastanza inquietante...
Mio fratello mi raggiunge e insieme ci posizioniamo dietro il camper, in un punto in cui abbiamo la visuale libera.
I tre uomini di prima sono inginocchiati insieme a tutto il loro gruppo e riesco a constatare da qui che sono completamente terrorizzati da ciò che potrebbe succedere...e in un certo senso lo sono anche io.
Mentre papà recita la sua celebre frase "AMBARABA-CICCI-COCCO" afferro istintivamente la mano di Kyle e la stringo fortissimo e lui fa lo stesso. Neanche fossimo noi al loro posto...
Il sangue continua a scorrere....
Lucille continua ad attaccare la testa di quel povero uomo dai capelli rossi..
La gente continua ad urlare....
Papà continua a ridere...
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Spazio autrici:
Secondo noi è morto Abraham... Secondo voi?
Siamo molto contente che la storia vi stia piacendo e che la troviate interessante!!!
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Behind these walls || The walking dead
Fiksi Penggemar"Negan. Nel profondo ho sempre provato un po' di paura verso di lui. Anche da bambina, ma non l'ho mai saputo davvero. Ora lo odio, lo odio con tutta me stessa. Lui che dovrebbe essere mio padre.....non ce la faccio più."