Capitolo 2

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Lucia's pov

Dove posso andare? Pensai.
Presi un pullman a caso e dopo 5 minuti scoprì che era diretto al mare.
Ottima destinazione.

Passati 10 minuti, il pullman si fermò creando un fastidioso cigolio.
Scesi davanti un muretto che separava la strada dalla spiaggia.
Fortunatamente il mare era calmo e piatto come una tavola.
Mi incamminai verso il mare,affondando nella sabbia, faticando a camminare.
Infatti ero talmente goffa che risi di me stessa.
Arrivati vicino il mare, mi buttai sulla morbida sabbia, misi lo zaino sotto la testa e cominciai un lungo viaggio nei miei pensieri e desideri.
Anche se non sapevo precisamente a cosa pensavo:
forse a tutto, forse a niente.
Forse pensavo al mio inspiegabile vuoto che non riuscivo a colmare, forse pensavo alla mia vita passata e a quanto sia migliorata.
Ricordo che alle medie i bulli mi prendevano sempre in giro perché ero brutta e obesa,mentre adesso ho perso qualche chilo (anche se qualche etto in più c'è) ed ho iniziato a prendere più cura del mio corpo.
Alle superiori è diverso: nessuno nella mia classe ha mai osato fare anche qualche accenno sul mio aspetto fisico,grazie a Dio.
La brezza marina continuava ad accarezzarmi il viso.
Mi misi a sedere e scrutavo l'orizzonte, in cerca di una risposta alle mie numerose domande che costantemente mi torturavano.
Perché sentivo questo vuoto?
Perché non riuscivo ad essere serena?
Perché sentivo che mi mancava qualcosa di fondamentale?

Penso e ripenso ma la risposta non la trovo.
Cerco e ricerco motivazioni, spiegazioni al mio dolore dall'origine sconosciuta ma nulla, nessuna risposta.

"non riesco a controllare la mia mente ed il mio corpo,
una forza misteriosa dentro di me, giorno dopo giorno mi sta indebolendo
i ricordi lontani nella mia anima, non sono altro che flebili illusioni, perse nel vento.
Sono alla ricerca di una destinazione che finalmente mi darà la pace.
Il dolore che sento mi toglie il respiro,
stringo al petto le mie ali
mi staglio contro il cielo cercando inutilmente la luce,
ma la fredda pioggia bagna il mio povero corpo.
Io vado alla deriva da solo come se fossi in balia del mare
i ricordi lontani nella mia anima, non sono altro che flebili illusioni, perse nel vento.
Protendo le mani sperando di aggrapparmi ad una ragione che mi dia il coraggio e la forza necessaria
per riuscire ad andare avanti
solo così farò tacere per sempre la mia coscienza. "

Amo questa poesia.
Esprime il dolore che si sente nel provare questo terribile vuoto.
Continuo a scrutare l'orizzonte quando sento che qualcuno si siede accanto a me.

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