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"Buongiorno" trilla pimpante Amanda.

La faccio entrare in casa e la avvolgo in un lungo abbraccio, un po' perché mi è mancata, ma soprattutto perché ha portato i cupcakes. La mia droga.

Caterina dorme ancora. Meglio così, avrò tempo di raccontare ad Amy la situazione con calma.

"Allora, come stai? Fattelo dire tesoro, hai la faccia stanca. Colpa di Ian? Non lo sopporto quel ragazzo, ma se ti fa dormire poco per ottime ragioni acquista qualche punto.".

"Molto spiritosa" le rispondo recuperando dal frigo il succo d'arancia.

Decido che prima di parlare mi occorrono zuccheri, così afferro un cupcake alla fragola, il mio preferito, e lo azzanno con voracità.

Amy nel mentre si limita a spiluccare il suo cupcake alla menta senza togliermi gli occhi di dosso.

" Onestamente non so da dove cominciare"

Sto per continuare il mio racconto quando sento un urlo dal piano di sopra, proprio dove ci sono le camere da letto.

Mi precipito su per le scale seguita da Amanda. Chissà cosa starà pensando, di sicuro non si aspetta di trovare una bambina nella mia ormai ex-camera degli ospiti.

Caterina è tranquillamente seduta al centro del letto matrimoniale quando irrompo nella stanza. Ha anche uno sguardo leggermente divertito.

Non mi dire che il mostriciattolo l'ha fatto apposta?

"Buongiorno" la saluto in italiano.

"Sophie? Cosa ci fa questa bambina in casa tua? L'hai rapita?" mi chiede Amy preoccupata.

"Certo che no" le rispondo sedendomi sul letto "allora, hai dormito bene?" chiedo all'urlatrice mattutina.

Lei si limita a stringere al petto il coniglio senza rispondere. E siamo ritornate al mutismo degli ultimi giorni.

La prendo in braccio e m'incammino verso la cucina al piano di sotto.

Amanda dopo qualche minuto di shock si decide a seguirmi e continua con la sua sfilza di domanda.

"Sophie io ti conosco da quanto? Cinque, sei anni? Questa bambina non può essere tua figlia, quanti anni ha? Tre? Sono praticamente sicura di non averti vista incinta nell'ultimo periodo.".

"Ha quattro anni" la correggo.

"Si può sapere da dove arriva?"

"E' proprio quello che stavo cercando di spiegarti prima che la signorina iniziasse a urlare per darmi il buongiorno" e così dicendo appoggio la bambina in questione sul ripiano dell'isola della cucina.

"Lo vuoi un cupcake Caterina?" le domando.

Lei guarda prima me, poi la scatola affianco a lei e poi di nuovo me.

Nessun segno.

Esasperata le porgo un cupcake al cioccolato.

Il cioccolato piace a tutti.

"Sofia" continua a inveire Amanda.

"E' mia sorella"

La vedo strabuzzare i suoi grandi occhi marroni perplessa dalla recente rivelazione.

Cerca più volte di proferire parola ma non ci riesce.

Si limita a emettere qualche verso sorpreso e a fissare me e Caterina.

Quest'ultima si sta tranquillamente mangiando la sua colazione senza degnarci della sua attenzione.

E' anche vero che penso non parli una parola d'inglese. Altro problema che dovrò risolvere. Ottima idea sradicarla da Milano.

Una bambina all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora