Capitolo 8

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Gaia's pov
Erano quasi le quattro, io ero nella stanza di Francesca, dato che mi vergognavo di tornare nella mia stanza, per provare le ultime cose prima di andare a lezione, così eravamo sicure che Madame Rossini non ci trovasse impreparate.
Finite le prove io e Fra ci separammo per andare ogni una nelle proprie camere e per mia sfortuna, nella mia, ci trovai Michael disteso sul letto a disegnare sopra un quadernino.

"Hey tu non hai le prove?" Gli chiesi incuriosita.

"Non ciò voglia oggi, ma a te cosa interessa?" Mi domando, forse con tono seccato.

"Ah no per sapere... Che stai disegnando?"

"Tutte queste domande scusa? Non sono affari tuoi"

"Okay, okay" dissi alzando le mani come in segno di resa.

Presi le cose che mi ero portata dietro e le misi in borsa però, non sapevo perché, non ci volevano entrare tutte e quindi non riuscivo a chiudere la borsa.

"Aspetta fai così" nel frattempo Michael si era avvicinato per darmi una mano e dopo poco riuscì a chiuderla.

"Grazie" risposi imbarazzata.

"Di nulla... Ma allora te ne vai ora?" Mi chiese guardandomi con quegli occhi stupendi.

"Eh si mi spiace"

"Okay" detto ciò si girò e tornò sul suo letto a disegnare.
Li per li ci rimasi male della sua reazione, ma poi decisi di andarmene.

"Ciao a domani" dissi sorridendo.

"A domani" rispose lui secco senza neanche guardarmi prima che me ne andassi.

Michael's pov
"Okay" gli risposi io indifferente, tornando sul mio letto a disegnare.
Vidi che rimase un po' stupita dalla mia reazione, anche se non sapevo perché.

"Ciao a domani" disse, forse sorridendo.

"A domani" gli risposi senza neanche guardarla, volevo finire ciò che stavo disegnando e nessuno mi avrebbe impedito di farlo.

Certo però che quella Gaia è proprio interessante... Mh... Sarà divertente stare con lei.

Finalmente riuscì a finire di disegnare e dopo aver rivisto tutto posai il quaderno dentro un cassetto della scrivania.
Uscì un po da quella stanza buia, silenziosa e solitaria e andai un po in giardino, però decisi di ritornare subito dentro e di rimanere, come sempre, chiuso in camera a pensare e disegnare.

Gaia's pov
Mi svegliai di soprassalto sudata, ormai il ricordo del giorno della morte dei miei genitori mi perseguitava, quindi decisi di andare in spiaggia come avevo già fatto una volta, ormai stava diventando un abitudine; mi misi un vestito nero con delle spalline un po' spesse e uscì di casa.
Arrivata sulla spiaggia mi tolsi le scarpe, le presi in mano e iniziai a camminare lungo la riva con la gelida acqua che mi accarezzava i piedi.

Perché mamma e papà, perché... Perché mi avete lasciata da sola... Non è giusto... Avrei potuto dirvi tante cose ma alla fine non ci ho detto nulla...

"Perché..." Sussurrai facendo scendere una piccola lacrima sulla guancia.

"Hey che hai? Tutto bene?" Mi chiese un ragazzo dalla voce familiare dietro di me.

"Scusa ma a te cosa interessa? E cosa ci fai qui?" Chiesi a Max appena mi girai. Aveva un felpa semplice grigia e sei pantaloni neri di una tuta e anche lui con le scarpe in mano.

"Non è la prima volta che vedo qualcuno sulla spiaggia e oggi sono venuto a vedere, ma che hai?" Mi chiese mettendomi una mano sulla guancia e asciugandimi con il pollice, la lacrima solitaria che mi rigava il viso.

"Nulla che ti possa interessare" risposi fredda e allontanando il viso dalla sua mano.

"Beh... Se c'entri tu allora mi interessa"

Cosa?! Cosa aveva appena detto? Come poteva interessargli come stavo? Naaaa impossibile, un puttaniere come lui si comporta così solo per un secondo fine.
Pensai stupita.

"Da quando uno come te, in due giorni, si interessa ad una ragazza come me?" Dissi prima di essere scossa da dei brividi di freddo.

"Da quando una come te mi piace" rispose prima di mettermi la sua felpa sulle mie spalle, rimanendo quindi con una semplice t-shirt bianca che aderiva perfettamente con il suo fisico.

"Si vabbè dillo a qualcun'altra e ora scusa ma devo andare" detto ciò mi tolsi la felpa, gliela misi in mano e tornai a casa, non volendo più rimanere con lui. Già mi sentivo distrutta, se poi doveva arrivare Max per 'consolarmi' allora bona.
Appena arrivata a casa mi tolsi il vestito, misi una maglietta extra large, nera che usavo per dormire e andai a letto.

Mah... Certo che è proprio strano quel tipo.

E questo fu il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi profondamente, con una piccola lacrima che mi scese dal viso per il ricordo dei miei genitori.

Max's pov
"Si vabbè dillo a qualcun'altra e ora scusa ma devo andare" detto ciò mi rese la mia felpa e se ne andò senza neanche girarsi un attimo.

Da quando sei così gentile con le ragazze?? Caro mio stai impazzendo.

Pensai, tirandomi una pacca in fronte.
La vidi andarsene illuminata dalla luce della luna che, come sempre, si rifletteva, bellissima, sul mare.
Mi rimisi la mia felpa e tornai a casa, non sapevo a cosa stavo pensando quando ero laggiù con lei.

Non mi starò mica innamor... No ma che vado a pensare! L'ho solo vista da sola e triste, quindi ho provato ad aiutarla, ma sicuramente non c'entra nulla l'amore. Impossibile.

Mi accesi una sigaretta e appena la finì, andai a letto avendo come ultimo pensiero i suoi occhi verdi che mi guardavano con maliconia.

Due strade, due scelte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora