Capitolo 2

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Mi svegliai per colpa del sole che mi picchiava sul viso e visto che non riuscivo più ad addormentarmi decisi di alzarmi.
Andai sulla terrazza e lì mi stiracchiai, con il tiepido sole che illuminava tutto e con quell'odore di mare che da tanto cercavo.

"Mhmhm... Che bello..." Dissi sorridendo.

Essendo arrivata la sera prima non avevo nulla da mangiare in casa, così decisi di andare in paese, visitando anche un po il posto.
Tornai in camera e presi una canottiera arancione, dei jeans neri, corti e un paio di all star del medesimo colore, mi feci una coda e uscì di casa.
Arrivata in paese sentì subito l'odore di glicine invadermi le narici, lungo la strada c'erano centinaia in fiore.

"Che meraviglia!" sussurrai guardandomi intorno.

Dopo essere stata ad un bar continuai a girare per il paese; ad un certo punto mi squillò il telefono.

"Pronto"

"Hey ciao Gaia! Come va? Com'è laggiù? È affollato? Sei isolata? E il mare? L'hai visto? La scuola? Quando inizieranno le lezioni di danza allora? E poi-"

"Ei ei ei, tranquilla Juliette, piano con le domande. Comunque tutto bene, il posto è bellissimo, non c'è così tanta gente, ho la casa vista mare, la scuola non è cominciata ancora. Contenta?" Risposi ridendo.

"Si, ora si grazie. Ma comunque... La scuola di danza quando inizia?"

"Tra un paio di giorni e non vedo l'ora" dissi entusiasta.

Ero andata in Sicilia per l'estate perché si tenevano delle lezioni di danza, con alcuni degli insegnanti più bravi d'Italia e ovviamente non me le volevo perdere, anche se mi sono dovuta allontanare dalla mia migliore amica, se non che l'unica famiglia che avevo oltre a mio fratello, che avevo lasciato a lei per paura che gli succedesse qualcosa quaggiù.
I nostri genitori erano morti per un incidente d'auto quando io avevo 15 anni e mio fratello 10. Siamo sempre rimasti da soli e Juliette ci ha sempre aiutati nel momento del bisogno, lei c'era sempre per me.

"Allora come sta Lollo?" Gli chiesi impaziente di sentirlo.

"Te lo passo a dopo" rispose lei passando il telefono a mio fratello.

"Gaiaaaa!!!! Come stai?? Mi manchi sorellona" disse mio fratello, con quella voce che tanto mi mancava.

"Tutto bene tranquillo, te? Stai facendo impazzire la July per caso?"

"No no tranquilla. Comunque si sto bene"

"Va bene ora passami Juliette e mi raccomando ogni tanto chiama e se hai qualsiasi problema chiamami"

"Certo tranquilla sorellona a presto" disse lui passando di nuovo il telefono a Juliette.

"July ora devo andare vado a vedere a che ora iniziano le lezioni. Ci sentiamo presto e grazie ancora per tutto"

"Va bene, tranquilla non importa ringraziarmi e fatti sentire ciaooooo" disse lei mandandomi un grande bacio e riattaccando subito dopo.

Mi rimisi il telefono in tasca e decisi di andare a prendere una bici, che si trovava nella casa che avevo affittato, per andare alla scuola.

Due strade, due scelte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora