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Il suono degli angeli liberatori, comunemente chiamato campanella, avvertì gli studenti era finita e potevano finalmente uscire dalle fiamme dell'inferno e trovare la libertà. Soltanto Shark rimase in classe,  in attesa del suo tutor di matematica, appoggiato al muro mentre guardava l'afflusso di studenti che usciva dalla scuola.

In altre circostanze sarebbe stato invidioso stato invidioso di tutti coloro che potevano andare tranquillamente a casa mentre lui doveva restare un'ora extra con il tutor perché non capiva niente di matematica. Ma questo era un caso diverso, lui questa volta si sentiva fortunato rispetto agli altri, il motivo? Credo che l'abbiano capito tutti. Partecipare al programma di tutoraggio non è poi così male quando il tuo tutor è il ragazzo più sexy dell'intera scuola e tu sei il suo unico allievo.

Ad interrompere la sua contemplazione del cortile ormai deserto fu il rumore della porta che si chiudeva e dei passi che si dirigevano verso di lui, un sorriso quasi invisibile si formò sulla sua bocca mentre una mano gli girò la testa e due labbra si posarono sulle sue in un casto bacio che lui prontamente ricambiò lasciando che il peso della figura davanti a lui lo schiacciasse contro la parete e aprendo lasciando la bocca lasciando passare la lingua che gli ispezionò l'interno con molta accuratezza e precisione. Rimasero così per almeno 20 minuti con nessuna voglia di staccarsi, ma purtroppo il bisogno d'aria arrivò troppo presto e i due furono costretti a dividersi appoggiando le loro fronti una sopra l'altra. Ripreso fiato si prese qualche secondo per perdersi in quegli di ghiaccio così incantevoli "Se continui a guardarmi così non iniziamo più" "Andiamo Kite dobbiamo proprio metterci a fare matematica?" chiese lo squalo quasi supplichevole, ma il drago non intendeva dargliela vinta "Sì dobbiamo proprio, se proprio vuoi dedicarti ad altre attività impegnati e continuiamo in camera mia stasera" "Voto a favore di questa proposta" detto ciò si scambiarono un ultimo bacio a stampo e presero posto al banco del violetto.

"Hai parlato con Astral oggi?" "Come sempre dolcezza" "Sai a cosa mi riferisco" affermò Shark mentre prendeva la sua cartella e raggiungeva il suo ragazzo fuori dall'aula "Cosa vuoi sapere di preciso?" chiese il biondo sospirando "Cosa prova quel cervellone per Yuma?" "E' la fantastigliardesima volta che te lo dico, lo ama tanto quanto Yuma ama lui" il domatore sorrise quando sentì le braccia dell'altro cingergli la vita da dietro "Sono preoccupato per Yuma" ammise il violetto "Wow, il grande e tutto d'un pezzo Reginal Kastle si preoccupa per qualcuno che non è sua sorella, guarda che mi ingelosico" "Fottiti" il più alto rise mentre l'altro affondava la faccia nella sua spalla "Hai di nuovo rubato l'acqua di cologna a tuo padre?" "Non dire nulla sappiamo entrambi che ti piace annusarla" "Comunque quei due devono dirsi cosa provano" "Sono d'accordo". Dopo qualche minuto di silenzio arrivarono alla moto di Shark "Guida tu io non ho voglia" a quel commento il ragazzo lanciò le chiavi all'altro che non potè fare altro che ridere e mettersi alla guida. In una decina di minuti a casa di KIte "Mio fratello dorme da un amico e mio padre è fuori città per tutta la settimana, quindi puoi urlare quanto vuoi stanotte" scherzò il diciottene mentre l'altro arrossiva e si dirigeva verso la casa ringhiando leggermente.

Quella sera, a casa Tsukumo, Yuma guardava le stelle pensando in continuazione a quanto esse gli ricordavano gli occhi di quella che per lui era la creatura più bella dell'universo 'Lui è la stella più bella del firmamento'  pensò mentre le sue labbra si curvano si curvarono in un dolce sorriso "Adesso ti riconosco" la voce di Astral fece sobbalzare il ragazzino che per un attimo si ritrovò col cuore in gola, ma si calmò subito quando vide quella pelle blu delicata come il vetro a pochi cm da lui e quegli occhi mismetici osservarlo come se fosse un cucciolo indifeso, rimase a guardarlo per qualche secondo? minuto? ora? Non ne aveva la minima idea, sapeva solo che il modo in cui le stelle si rifletevano negli occhi dello spirito era pura poesia.

Nessuno dei due si accorse, o forse se ne accorsero ma volevano fare finta di nulla per non rovinare, sta di fatto che si stavano avvicinando sempre di più, persi in quel momento così tranquillo e silenzioso, in men che non si dica Yuma era pronto, non voleva più accontentarsi dei suoi sogni 'Che vadano tutti a fanculo io lo voglio ora e subito'  pensò mentre Astral era a solo un colpo di lingua da lui, non aveva più ripensamenti o rimpianti, ora voleva solo diventare di proprietà dell'astrale concedendosi completamente a lui e facendolo diventare, allo stesso tempo, completamente suo. Erano solo Yuma e Astral, da soli, su quel tetto, in una serata dove non c'era anima viva a vederli o interromperli 'Astral io-'  prima che quel pensiero potesse svilupparsi, prima che il ragazzo potesse realmente realizzare ciò che stava per succedere, Astral si fermò e volò dentro casa, lasciando dietro di sè un tredicenne che si era visto andare in fumo il sogno della sua vita.

Yuma rientrò in camera sua poco dopo con le lacrime più forti e tristi di quella mattina e il cuore pieno di sofferenza, delusione e rabbia, sì rabbia, rabbia nei confrontio di Astral che aveva rovinato tutto e, soprattutto, rabbia e disprezzo per se stesso che aveva veramente creduto che potesse accadere qualcosa all'infuori dei suoi sogni. Chiamò Shark verso la mezzanotte, sapeva che  era tardi ma aveva l'urgente bisogno di sfogarsi.

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"Pronto?" disse una voce assonnata dall'altra parte "Ciao Shark, scusa per l'ora" rispose il giovane come se stesse per rimettersi a piangere "Tranquillo Yuma, che è successo?" il piccolo Tsukumo gli raccontò tutto e, nel frattempo, la figura addormentata vicino a Shark (che si era assicurato non fosse nella visuale di Yuma) ascoltava tutta la conversazione girandosi poi verso il fidanzato e cominciando a baciargli il petto "mmmm..." gemette lievemente il violetto cercando di strozzare altri suoni che avrebbero potuto mettere in allarme Yuma mentre il diciottenne scese sempre più giù "Shark tutto okay?" chiese l'amico confuso "S-sì... tranquillo, ad Astral ci penso io... buonanotte" riattaccò prima che il duellante potesse insospettirsi, lanciò poi un'occhiataccia al suo ragazzo, sostituita poi da un gemito "Che ti è saltato in mente? Per poco non ci scopriva... e non lasciarmi succhiotti sulle cosce!" Kite premette un ghigno contro la coscia del compagno per poi risalire per posargli un bacio sulla fronte "Tesoro ti conosco e so che saresti corso a casa di Yuma per pestare e sbudellare Astral, dovevo calmarti in qualche modo" "Sì certo, dimmi la vera ragione" il biondo gli disse che quella era la vera ragione, ma lui rimase scettico così guardò l'orologio e in tono scherzoso gli disse "Se non mi rispondi entro 5 secondi la tua mano diventerà la tua migliore amica" "Vuoi solo farmelo ammettere" "5" "Shark..." "4" il biondo sospirò in segno di resa e si distese di nuovo affondando la testa nel cuscino "Mi è ritornata la voglia e questa è l'unica volta che me lo sentirai dire" Shark rise, per lui era una goduria vedere Kite ammettere di essere eccitato nonostante la sua freddezza "E per quanto riguarda il succhiotto sulla coscia... te l'ho fatto prima mentre dormivi" "Lurido bastardo che non sei altro" e ripartirono col secondo round.

Dream of Love |Keyshipping Fanfiction|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora