Non vedeva altro che buio. La sua testa era nella confusione più totale, i ricordi si mischiavano ai suoi incubi recenti. Un sacco di voci le affollavano la mente, tanto che aveva paura che potesse esplodere da un momento all'altro. Però tra tutta quella confusione, tra tutto groviglio di suoni e voci c'era qualcosa che spiccava... una frase, sussurrata da qualcuno che lei conosceva troppo bene.
Io sono qui...
Ma qui dove? E poi perché non riusciva ad aprire gli occhi? Per quale dannata ragione si sentiva così debole?
Sollevò a fatica le palpebre. Mise a fuoco scorgendo subito il soffitto bianco dell'ospedale. Mosse piano la testa notando le flebo attaccate alle sue braccia.
Fu un lampo improvviso, le immagini passarono veloci nella sua mente.
Sua madre, il litigio, la rabbia, la corsa con l'auto e l'incidente. Si ricordava di aver chiamato Beck e poi di aver sentito un terribile dolore al basso ventre. Poi nulla. Tentò di alzarsi a sedere, ma una fitta fortissima all'altezza dello stomaco la bloccò prima che riuscisse a sollevarsi più di qualche centimetro. Emise un flebile gemito, sfiorando con le dita la parte dolorante e scoprendola fasciata. Cercò, per quanto possibile, di guardarsi intorno notando soddisfatta che era stata ricoverata in una stanza deserta. Almeno avrebbe evitato gli sguardi indagatori dei parenti di altri pazienti, o peggio dei fans, e avrebbe potuto starsene da sola sul suo lettino in santa pace. Certo avrebbe preferito fare tutt'altro ma vista la situazione...
Si sentiva la bocca impastata, la testa pesante come un macigno ed i pensieri ancora tutti ingarbugliati in una matassa indefinita. Sentì tirare la pelle appena mosse verso destra il braccio sinistro. Lo sollevò con notevole sforzo, osservando i tagli rossi che si erano inevitabilmente riaperti in bella vista, contrastanti con la sua pelle chiarissima. Sbuffó poggiando con cautela il braccio sullo scomodissimo materasso dov'era sdraiata.
Aspetta un attimo...
Se lei aveva chiamato Beck, sicuramente era stato lui a portarla in ospedale, perciò con molta probabilità aveva visto i tagli... si beh però c'era ancora la speranza che gli avesse scambiati per ferite derivanti dall'incidente. Il suo respiro si calmó, ma un secondo dopo il suo cuore aveva ripreso a battere velocissimo.
Non aveva la più pallida idea di quanto tempo fosse passato da quando era stata portata lì... e se Beck avesse già parlato con il dottore? Essendo che aveva sicuramente riportato dei danni nella zona del ventre avrebbe potuto...
No!
Doveva trovare un modo per richiamare il dottore, ma come?
~°~°~°~°~°~°~
"Come sta Jade?" - domandò a bruciapelo Beck all'uomo stempiato che lo guardava stanco attraverso le lenti rotonde degli occhiali.
Il dottore sorrise rassicurante.
"La ragazza sta bene, ha perso molto sangue ed ha una brutta ferita sulla zona dell'ombellico, ma tutto sommato sta bene. È stata molto fortunata. " - iniziò a dire, spostando gli occhi su ogni membro della strana combriccola.
Il ragazzo sospirò sollevato, mentre Cat in preda all'euforia saltava addosso a Sam.
"Però ecco... abbiamo riscontrato un problema e ehm... " - si grattó la nuca. - " tu sei il fidanzato della signorina West?"
" A dire la verità-" - Beck cominciò a spiegare ma venne subito interrotto dal trillo di un campanello. Probabilmente un paziente stava richiedendo l'attenzione di qualche infermiere o dottore.
"Dottor Leeman, la signorina West si è svegliata e chiede di lei... vuole parlarle immediatamente!" - squittí un'infermiera molto esile, con dei capelli neri a caschetto che incorniciavano perfettamente il suo viso spigoloso.
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Skinny Love
Fanfiction"Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all'inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un'ossessione e alla fin...