Capitolo XXXV

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"West, stai bene?"

Aveva riaccompagnato Milly dalla madre con lo sguardo assente e le mani che continuavano ad essere scosse da un tremore incostante, fermandosi a qualche passo dalla donna ed il resto del gruppo che ancora non si era separato. Il sole emanava gli ultimi raggi tiepidi prima di scomparire oltre l'orizzonte. Le era sempre piaciuto pensare che quei terminali attimi di luce, allo stesso tempo flebili e intensi, fossero come un messaggio che la stella mandava alla luna prima di lasciarle spazio per splendere come aveva fatto lui durante il giorno. Per quel fugace lasso di tempo in cui era possibile vederli entrambi, egli osannava la bellezza e la grazia della sua dama e si ritirava, nel silenzioso spettacolo del tramonto, per darle la possibilità di farsi ammirare. Strano come lei potesse credere ad una storiella banale e infantile come quella dell'amore tra il sole e luna. Eppure era affascinante l'idea di un sentimento continuo e forte come quello. Stava fissando la sfumatura rosa che aveva macchiato il cielo di fronte a lei così intensamente che sentiva il colore penetrare dentro di sé.

Lo odiava. Più di quanto odiasse il dolore che stava provando in quel momento. Sperava il suo viso non la tradisse.

"Jade?"

Sussultò sentendosi scuotere vigorosamente da Sam. Quella ragazza non avrebbe mai imparato le buone maniere, ma d'altronde... chi era lei per giudicare?

"Mh."

"Ti senti bene? Sei più pallida di me qualche ora prima del mio esame." - constatò la ragazza. Strano si fosse allontanata dal gruppo per venirle a chiedere se c'era qualche problema, doveva proprio avere una brutta cera in quel momento.

Jade scosse impercettibilmente la testa, facendo scivolare una mano sotto la gonna nera. Gli occhi castani di Samantha osservavano i suoi movimenti, evidentemente confusi. Alzando il braccio si ritrovò i polpastrelli impiastricciati di rosso. Non era molto, ma abbastanza da colorarle le punte delle dita, scorrendo in minuscoli rivoli tra le pieghe altrettanto grandi della sua pelle chiara.

"Oh mio Dio..."

Prima che Sam potesse aggiungere qualcos'altro, la bocca già spalancata per chiedere aiuto, l'attrice le afferrò il braccio che si stava muovendo per avvertire gli altri, stringendole forte il polso.

" Non una parola, Puckett." - la sua voce uscì fuori come un ringhio, cupo e roco.

"Okay, ma non puoi ignorare la situazione devi-"

"Non sto ignorando la situazione, sto andando in ospedale."

"Cat!"

Jade spalancò gli occhi, lanciando uno sguardo di fuoco a Sam. Cat andò verso di loro cercando di sorridere, mentre Beck aveva girato il viso e osservava le ragazze da lontano, tentando di capire che cosa stesse succedendo.

"Fatti accompagnare a casa da Beck, io sto andando con Jade." - sentenziò la bionda non appena Cat fu abbastanza vicina da sentire.

"Dove state andando? Posso venire anche io?"

"No, Cat."

"Sam..."

Bastò quel sussurrò mozzato da parte dell'attrice per farle capire che stavano perdendo troppo tempo. Il giovane attore canadese si era avvicinato alle ragazze con le mani in tasca, silenzioso. I suoi occhi scuri cercavano seri lo sguardo chiaro di Jade, animati dallo stesso bisogno irrefrenabile che un tossicodipendente prova per la droga. Fu una piccolissima frazione di secondo, un attimo che nessun altro avrebbe notato. Il ghiaccio incontrò il buio e sussurrò, in modo comprensibile solo a lui, scusa. Poi nulla, solo la sua schiena, la sua figura scura sempre più piccola, sempre più lontana da lui.

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