#13

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-Io... sono.. ommiodio. .. cioè...-
Iniziai a balbettare come un idiota, ero così nervosa, e poi il suo sorriso, che vedevo sfocato per via delle lacrime, non migliorava la situazione.

-Hey, tranquilla, come ti chiami?-

-D-Delia.-
E ricominciai a piangere.

-Bel nome Delia. Come...-

Neanche il tempo che Harry finisse di parlare che vidi Davide e Michele, che, avendomi vista si stavano dirigendo verso di me col solito sorrido da minchione che si ritrovano.
Harry doveva aver notato il mio sguardo terrorizzato, tanto che si girò verso il punto in cui guardavo, per poi guardarmi nuovamente.

-Delia!- la voce di Davide mi fece girare dalla parte opposta, per non guardarlo. -Delia! Possiamo parlare?- mi chiese sempre con il suo solito sorriso stampato in quella faccia di merda.

Annuii, anche se avrei preferito nascondermi dietro la schiena di Harry.

Mi portarono poco più lontano e poi, iniziarono con gli insulti, come pensavo.

-Allora Delia balena, come si chiama il ragazzo? Dev'essere rimasto traumatizzato dalla tua bruttezza, tanto che non riesce a muoversi.- Disse Davide.

-Probabilmente. Sei così brutta e grassa che gli verrà da rimettere.-

-E il papà? Ho saputo che è morto, poverino, si sarà suicidato per la vergogna di avere un mostro come figlia.-

Questo è troppo. Mio padre non c'entra nulla. Lui stava male. Mio padre stava male, mi voleva bene.

Iniziai a sentire le lacrime scorrere, ma stavolta erano lacrime di rabbia.

-STAI ZITTO! NON SAI UN CAZZO!- gli urlai contro, in preda alla rabbia.

Sentii la mia guancia bruciare un attimo dopo. Uno schiaffo.

-Non. Urlare. Con. Me.- Davide mi prese il polso, facendomi sobbalzare per un attimo, per poi sibilarmi quelle parole.

Con non so quale coraggio gli mollai uno schiaffo.

-TROIA!- ma prima che un'altro schiaffo potesse scontrarsi con la mia guancia mi sentii afferrata per la vita è tirata indietro.

Aprii gli occhi, e notai che Harry stava tenendo il polso di Davide e lo stava fulminando con lo sguardo.

-Non devi toccarla più. Intesi?- sibilò minacciosamente, tanto da far scappare i due a gambe levate.

Si voltò poi verso di me e afferrandomi il viso chiese
-Tutto okay?-

Annuii. -Si, grazie.-

Lui mi guardò con dolcezza, prima di darmi un foglietto, lasciarmi un bacio sulla fronte e andarsene, lasciandomi imbambolata.

Dear HarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora