#16

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Appena finirono le lezioni tornai al dormitorio, che, fortunatamente, non dividevo con nessuno, e, dopo aver mangiato in mensa, andai in bagno, per farmi una doccia, ma appena ami spogliai e mi misi davanti allo specchio mi feci ribrezzo.
Ero orribile.

Troppa pancia, le gambe troppo grosse, troppe smagliature, troppo me stessa.
Iniziai a fare smorfie allo specchio, cercando e una in cui sembrasse decente, ma niente.
Sono sfigata.
Sono brutta.
Sono una balena brutta e sfigata.

Chi non mi vorrebbe? Tutti.

Andai a farmi una doccia, smettendo di guardare quel mostro allo specchio, comunemente conosciuto come me.

Dopo, andai a fare i compiti, o almeno, per i primi dieci minuti, poi la mia testa andò da tutt'altra parte.
Ripensare al mio strano incontro con Harry e di come mi aveva protetta da Davide, al passaggio che mi aveva dato e al suo sorriso, al bacio sulla guancia che mi aveva dato e tutto quello che era successo.

Mi ritrovai dieci minuti dopo, non so come, non so perché, a cantare sul letto Hey Angel con una spazzola che faceva da microfono, saltando sul letto con il pigiama e una coda fatta male.

Esilarante eh?

Beh, non per me, considerando che mentre saltavo sentii una voce cantare e solo allora mi accorsi di Harry, nella mia camera che mi guardava in un misto tra divertito e meravigliato.

-Punto uno, sei esilarante.
Punto due, canti da Dio.
Punto tre, carino il pigiama con le tortine.-

Io diventai tutta rossa e scesi dal letto, per poi coprirmi il viso con le mani.

-Come.. come sei entrato?-

-La porta era socchiusa. Non sarei entrato se non avessi sentito che cantavi proprio una delle mie canzoni preferite.-

-Oh..-

-Se vuoi vado via.-

-No!- Dissi velocemente per poi riprendermi subito -cioè, volevo dire, se vuoi restare non ci sono problemi, nel senso che non è un problema, anzi... cioè-.-

-Okay okay, non ti preoccupare. Resto, così ordiniamo una pizza e parliamo un pò.-

-Ehm.. okay. Mi cambio un secondo e- Mi interruppe subito.

-Nono, mi piace il pigiama. Vieni qua.-

Mi avvicinai titubante e lui mi accolse quasi subito tra le sue braccia. Erano grandi e ti facevano sentire al sicuro, anche se mi coprivano quasi completamente, considerando che ero una nana, letteralmente.

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Okay, scusate se è corto, ma è il massimo che sono riuscita a fare. Sono bloccata in sti giorni, non so.

Vabbè, cercherò di aggiornare al più presto.
-Dxx

Dear HarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora