M A T T Y 'S P O V
-"Agata, cosa stai facendo?"
-"Shhh, ci sentiranno" sussurra, avvicinando pericolosamente il viso al mio. Chiudo gli occhi per un secondo e immagino come potrebbe essere baciarla.
Allunga la sua mano e la porta dietro al mio collo, per poi salire e infilarla tra i miei capelli.
Apro gli occhi, e anche se la stanza è completamente buia se non per la luce della luna che filtra dalla finestra, riesco a vedere i suoi grandi occhi neri fissarmi.
-"Matty" la sua voce roca si spezza, ed è la cosa più sensuale che le mie orecchie abbiano mai sentito.
La tentazione di baciarla è fortissima, ma so che tutta questa intraprendenza è data dall'alcol. Non so nemmeno se vuole veramente baciarmi.
Insomma, non mi conosce.
Mi scanso.
-"Tu non vuoi questo"
-"Lo so io cosa voglio"
-"Non sai chi sono veramente, fidati. Questo poco tempo che abbiamo passato insieme non ha rivelato il vero Matty".
-"Io credo che il vero Matty sia proprio questo invece. Sono le merdate che fai con gli altri che non ti appartengono. Io credo questo, Matty".
Non l'avevo mai sentita parlare così. E aveva ragione, in parte. Con lei mi comportavo come VOLEVO essere. E di certo non sono me stesso quando mi faccio trascinare dai miei coinquilini.
Ma aspetta un momento.
-"Cosa intendi con 'merdate'?"
-"Ho visto tutto, Matty. Ho visto cosa stavano facendo quelle persone in casa tua l'altra sera".
Cazzo.
-"Agata, non sai niente, fidati. C'è molto più di quello che credi dietro."
-"Allora illuminami, forza"
Non dico niente. Vorrei davvero parlare, raccontarle del mio passato, del mio dolore. Ma non ci riesco. Non ci sono mai riuscito. Nessuno sa quello che mi è capitato, e i miei 'amici' non hanno mai fatto tante domande.
E allora faccio quello faccio sempre, passare all'attacco, e rovinare tutto:
-"E cosa vorresti fare? 'Salvarmi'? Cos'hai, la sindrome della crocerossina? Cosa credevi fare stasera invitandomi qui? Farmi vedere come la tua vita è perfetta e come potrei vivere se solo non mi facessi di cocaina? Tu vuoi solo qualche storia da raccontare ai tuoi amici italiani per rendere il tuo soggiorno a Londra più interessante".
-"Vattene. Vattene via, ora".
La voce le trema, e una lacrima le riga la guancia.
Probabilmente non dovrei andarmene ora, ma è proprio quello che faccio. Le volto le spalle e sparisco dalla sua vista. Scendo le scale di corsa, sbatto il portone e mi lascio la casa dietro di me.
Mi accendo una sigaretta e inizio a camminare nervosamente.
Che poi magari le cose che ho supposto potevano essere vere. Magari lei mi vedeva come una storia interessante da raccontare. Per quanto ne posso sapere io.
Oh, fanculo.Così mi ritrovo nella mia stanza, solo, davanti alla macchina da scrivere, e le mie mani iniziano a digitare sul foglio bianco.
'You're mad thinking you could ever save me. Not looking like that.'
Decido di andare nella stanza di Danny, lui ha sempre ciò che serve in queste situazioni. Pessima idea. La cosa che mi fa più incazzare è che ne sono consapevole, ma cedo sempre. Sono un debole.
La stanza è vuota per fortuna. Vado dritto a quel cassetto che conosco fin troppo bene. Vi trovo un'ostia. Probabilmente è LSD. La prendo e la poggio sulla lingua. Mi dirigo in camera mia e mi chiudo dentro. Accendo l'iPod e seleziono la riproduzione casuale. Parte 'Dirt' dei Depeche Mode. Perfetto.
Mi appoggio al muro e crollo a terra.[foto del capitolo]
Non credo che domani mi presenterò a lavoro.A G A T A 'S P O V
Mi sveglio con un mal di testa fortissimo. Ancora vestita, con il letto rifatto e la manica del maglioncino bagnata. Devo essermi addormentata piangendo.
Pian piano i ricordi della sera prima riaffiorano e mi fanno stare male.
E la cosa peggiore è che tra poco dovrò andare a lavoro e affrontare Matty.
Come ha fatto una serata perfetta a prendere una piega così drastica?
Non posso credere a quello di cui mi ha accusata. Io volevo sinceramente passare del tempo con lui, non mi sarei mai permessa di usarlo come passatempo.
In più aveva detto a mia madre che mi trovava molto bella...
Che sciocca, pensavo di poter piacere ad un ragazzo come lui. Probabilmente era solo una frase di cortesia.
E ora mi vergogno come una ladra. Anche delle mie azioni. Cosa pensavo di fare una volta arrivati in camera? Detta con tutta sincerità io non saprei proprio dove mettere le mani in camera da letto, in quanto esperienza zero.
Non berrò mai più in vita mia.
Probabilmente darò tutta la colpa all'alcol e cercherò quanto meno di mantenere un buon rapporto di lavoro con Matty.
Per questa volta credo che terrò la cosa per me, non c'è bisogno che i miei sappiano proprio tutto, no?Arrivata a lavoro Ben mi dice che Matty non è ancora arrivato e che molto probabilmente non si presenterà oggi.
Non posso nascondere di essere un po' sollevata.
-"A volte fa così, sai è un ragazzo particolare, diciamo".
-"Cioè?"
-"Beh, non sta a me dirlo..."
-"Se per la storia della tossicodipendenza, lo so già"
-"Wow, si è aperto in fretta con te. Notavo una certa sintonia tra voi due! Ma vedi, non credo che ci sia solo questo sotto. Credo piuttosto che la cocaina sia solo la conseguenza di cose successe in passato". Allora è cocaina...
-"E tu sai di cosa si tratta?"
-"No, non lo sa nessuno. Le sue origini non si trovano qui a Londra, lui è di Manchester, qui non lo conosce nessuno se non da quando aveva 18 anni".
Poi fa una piccola pausa. Sembra pensieroso.
-"In ogni caso è meglio che non indaghi troppo. È un mondo pericoloso questo, soprattutto per una persona fragile"
-"Io non sono fragile, sono più forte di quanto pensi" sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Perché nessuno voleva mai dirmi niente? Perché Matty non ha voluto dirmi nulla ieri sera? Sono così stufa di essere trattata come una ragazzina. Ho letto Charles Bukowski a 13 anni, ho perso l'innocenza da tempo ormai. Fin da piccola mi intrufolavo nello studio di mio padre e leggevo di nascosto i rapporti sui suoi pazienti problematici. Capisco come gira il mondo.
-"Ah sì? Hai mai visto un tuo amico morire di overdose proprio davanti ai tuoi occhi? Hai mai provato la frustrazione di essere schiavo di una sostanza? Di renderti conto che sei più debole di una cazzo di polvere bianca? Io si, Agata, e ti posso assicurare che certe situazioni non si possono neanche lontanamente immaginare".
Non so davvero cosa replicare. Abbasso lo sguardo. So che provare sulla propria pelle certe cose è l'unico modo per comprenderle.
Ma io non pretendo di comprendere, io voglio solo aiutare. Perché credo che da certe situazioni è impossibile uscirne da soli. E io non voglio lasciare Matty da solo.
-"Agata, dammi retta, è meglio se lasci perdere" mi fa un cenno con la testa e torna alla cassa.
Questo mi sprona ancora di più ad andare a fondo in questa situazione.
Non importa quanti guai mi porterò dietro.//
Alla fine la canzone 'A change of heart' ce l'ho inserita.
Comunque raga sono sconvolta. Era da un bel po' che non giravo sui social dei 1975, quindi non sapevo Matty stesse EFFETTIVAMENTE scrivendo le sue canzoni con la macchina da scrivere 😱 that's amore, siamo in telepatia ❤️
#sorrynotsorry
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A C H A N G E O F H E A R T // Matty Healy
FanfictionLo so, il nome della storia è quasi illeggibile, ma volevo mantenere lo stile di scrittura che hanno i 1975 sui social. So anche che Matty non è esattamente un fan delle FanFiction, ma non leggerà mai questa storia, quindi occhio non vede cuore non...