Questa mattina io e Greta siamo andate a fare un giro per la città, così ne ho approfittato per comprare delle cose per questa sera.
È stata una tortura mostrarle tutti i posti che conoscevo, perché essenzialmente è stato Matty a farmi esplorare Londra, e ogni volta che portavo Greta da qualche parte mi tornavano in mente i momenti passati insieme. Ho quasi avuto un attacco di panico sulla London eye, mi è mancata l'aria. Se lui è perso senza di me, io sono persa senza di lui. Se per per lui io sono la sola ad amarlo, lui è il solo ad amare me. Matty crede che sia io a dare di più per l'altro, ma non si rende conto che non è affatto così. Io ormai non vivevo più. Sopravvivevo. Poi è arrivato lui ed è come se avessi tenuto la testa sott'acqua per troppo tempo e lui me l'avesse tirata su: ho ricominciato a respirare.
Non so per quanto tempo avrei resistito a trattenere il respiro.
Sinceramente sono molto nervosa per questa sera.
Per distendere i nervi e cerco di preparare una torta per mio padre, mentre mia madre e Greta sistemano la sala. Non sono proprio brava a cucinare, soprattutto torte lavorare, e direi che a giudicare da quello che sta facendo adesso si vede.
Il giro in centro forse è durato troppo, è quasi ora e Ben sicuramente sta per arrivare con mio padre, e io ho sono ancora in pantaloncini del pigiama e t-shirt, i capelli arruffati e completamente struccata.
Ed ecco che che suona il campanello. Faccio giusto in tempo a mettere la 'torta' in forno, e vado ad aprire.
Passo per il salotto e trovo mamma e Greta che chiacchierano e ridacchiano con tutta tranquillità
-"Tranquille, non vi disturbate, posso fare tutto io"
Non mi degna di uno sguardo. Faccio un sospiro e apro la porta: Matty.
Non mi sono neanche guardata allo specchio. Vado nel panico.
-"Ciao scheggia"
Mi fa un sorriso un po' imbarazzato. Come dovremmo salutarci? Ci muoviamo a scatti, siamo in dubbio se abbracciarci o darci un bacio, così lo saluto con la mano e mi scanso dalla porta per farlo entrare. Ottima mossa direi.
-"Hai un po' di farina qui e qui"
Mi passa un dito prima sulla punta del naso, poi sullo zigomo. Dio che imbarazzo.
Mi sento come quando ci frequentavamo agli inizi, sempre imbarazzata e senza sapere come reagire. Fa un po' male pensare a quale grado di intimità eravamo arrivati, e che ora siamo da capo.
-"Grazie"
-"Hai cucinato?"
-"Si, ci ho provato. Ma non aspettarti granchè, non sono brava come te"
I ricordi della sera in cui ci siamo detti ti amo per la prima volta, quando cucinato per me e abbiamo guardato 'True romance' affollano la mia mente. Mi chiedo se anche lui sia venuto in mente...
-"Sono sicuro che non sei così male.."
-"Oh Matty, benvenuto" ecco che dal nulla spunta mia madre, che finalmente decide che è il caso di salvarmi.
-"Ciao Maria, è un piacere rivederti"
Poi spunta fuori Greta, lei è tutta rilassata, vestita e truccata. Saluta Matty, lui la guarda. Le piace? Le piace. Oddio Agata stai calma, per l'amor di dio.
Suona nuovamente il campanello.
-"Deve essere lui" dice mia madre, visibilmente agitata. Adorabile.
Va ad aprire la porta. Ben entra spingendo la carrozzina con sopra mio padre. Spalanca gli occhi quando ci vede. Io gli corro incontro e per un attimo smetto di pensare a Matty. Lo riempio di baci, poi prendo il suo storico copricapo, che avevo appoggiato proprio vicino alla porta, e glielo metto in testa, e mi siedo in braccio a lui.
-"Stella mia" e mi sorride. È tornato.Dopo i vari saluti iniziamo a mangiare e chiacchierare. La serata piacevolissima, le persone a cui voglio più bene sono riunite tutti sotto lo stesso tetto, il cibo è buono - a parte la mia torta, che fa veramente pena - io sono così serena da come non lo ero da tempo.
Finita la cena, e gli infiniti racconti d'infanzia di mio padre e Ben, decidiamo di spostarci in sala per il tradizionale gioco post-cena.
Vado a prendere le carte di tabù in camera mia, e quando scendo vedo mio padre parlare all'orecchio di Matty, mentre lui annuisce. Vorrei essere una mosca per sentire quello che si stanno dicendo.
Facciamo le squadre: maschi contro femmine, non c'è un modo migliore per animare la competizione.Iniziamo la partita, che si fa subito agguerritissima.
Mi si riempie il cuore di gioia a vedere mio padre di nuovo in forma, più o meno, a divertirsi a giocare con il suo solito cappello.
Inutile dire che ogni tanto, nella foga del momento, a me e Greta scappano parole in italiano.
Prendo su la mia carta: la parola che devo far indovinare è furgoncino. Perfetto.
-"Dove ci siamo dati il primo bacio" dico in italiano a Greta, indicando Matty con la testa.
-"Glielo hai raccontato?" Mi risponde Matty.
-"Certo, è la mia migliore amica" aspetta...
-"Matty, come hai fatto a capire?"
-"Okay ragazzi, facciamo una pausa, eh?" suggerisce mia madre. La ringrazio mentalmente.Faccio cenno a Matty di seguirmi di sopra. Entramo in camera e mi affretto a chiurmi la porta alle spalle.
-"Si può sapere cosa sta succedendo?"
-"Sei stupenda questa sera. è da prima che te lo volevo dire"
-"Ma se sono un disastro.. non cambiare argomento"
-"Agata, diciamo la verità. Questa storia della pausa non serve a nulla, e ci sta facendo soffrire e basta. Io e te dobbiamo stare insieme"
-"Matty, ti prego.."
Mi afferra il braccio e mi spinge delicatamente contro il muro. Percorre tutto il braccio con la punta delle dite, provocandomi mille brividi. Sfiora la mia guancia con la punta del naso, e i suoi ricci mi solleticano la pelle.
-"Baciami di nuovo, Agata"
Sto per cedere, quando mi riprendo in fretta.
-"Matty dimmi subito come hai fatto a capire cosa ho detto"
Sospira e si allontana leggermente da me.
-"Sto cercando di imparare l'italiano, ho iniziato a seguire un corso da un pò..."
-"Cosa? Perchè?"
Sembra agitarsi un po' e inizia a strofinarsi la mano dietro il collo
-"È giusto che i nostri figli sappiano le lingue madri di entrambe i genitori. Poi... Poi non si sa mai, se un giorno andassimo a vivere in Italia? E quando conoscerò i tuoi parenti e amici, come farò a farmi capire?"
-"Matty..."
Non posso credere a quello che ha appena detto. È la cosa più incredibilmente dolce che abbia mai sentito dire.
Vado verso la porta, faccio fare un giro alla chiave e mi assicurò che sia chiusa bene. Poi torno verso Matty.
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A C H A N G E O F H E A R T // Matty Healy
FanfictionLo so, il nome della storia è quasi illeggibile, ma volevo mantenere lo stile di scrittura che hanno i 1975 sui social. So anche che Matty non è esattamente un fan delle FanFiction, ma non leggerà mai questa storia, quindi occhio non vede cuore non...