Capitolo 6

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Feci scivolare le mani lungo la porta, senza fare rumore, richiudendola alle mie spalle.

Presi un respiro profondo constatando che un ospedale in piena notte era l'ideale per un film horror che sia abbandonato oppure no.

La gola era secca anche se avevo appena bevuto dell'acqua, ma mi feci forza avanzando per il corridoio

Bastava non essere visti da nessun infermiere, il resto era facile

Inghiottii quel poco di saliva che mi rimaneva in bocca e mi appiattii lungo la parete.

Non ci avevo messo molto a notare le poche telecamere sul soffitto, ed ora le stavo evitando

Feci qualche passo mantenendo il silenzio, poi dei brividi mi attraversarono la schiena e mi sembrò di sentire il tocco del ragazzo tinto sulla guancia

Mi guardai intorno con il cuore in gola, ma non c'era nessuno

Era ovvio. Ero da sola.

Mi passai un polso sulla fronte e ricominciai ad avanzare più lentamente

In lontananza vidi un orologio con le lancette luminose e grazie a quello mi resi conto di quanto fosse tardi

Le 4 di notte.

Quale persona sana di mente deciderebbe di scappare da un ospedale in piena notte?

Solo io.

Ne avevo abbastanza delle medicine, delle finte parole dolci, delle frasi dette per compatirmi e dello smisurato controllo

Avevo bisogno di respirare, di essere libera. Anche solo per un giorno

Avrei cercato Federico una volta fuori e gli avrei spiegato tutto

Aveva fatto un errore, un piccolo errore: aveva ascoltato solo se stesso e non me...

Un mormorio mi giunse alle orecchie e cercai di sembrare più piccola rannicchiandomi in un angolo di una porta socchiusa

《È nella sua stanza, ma sta dormendo. Non vede che ora è?》 La voce veniva dalla stanza più avanti, dove si prendevano appuntamenti e si chiedevano informazioni. Quella che aveva parlato doveva essere un'infermiera perché quella voce l'avevo già sentita prima.

Si sentirono altre parole dette da un'altra persona, ma sussurrate e quindi non riuscii a distinguerne il significato

《Sono le quattro di mattina. Non abbiamo orari così liberi, sa?》 L'infermiera parlò di nuovo alquanto irritata, forse si aspettava di riposare almeno un po'

La curiosità mi spinse ad avvicinarmi, ma riuscii a tenerla a freno facendo un profondo respiro e continuando ad ascoltare la conversazione

《Ha solo un minuto》 continuò dopo qualche secondo

I passi che seguirono furono veloci e leggeri, vidi la sagoma di un uomo passarmi davanti senza notarmi.

Le tempie mi pulsavano e la mia vista vacillò per un attimo, ma mi ripresi subito e iniziai ad allontanarmi.

Dopo qualche passo vidi l'infermiera seduta su una sedia concentrata a compilare delle carte.

Era il momento giusto per andarmene.

Il coraggio fece spazio a tutti i pensieri negativi e decisi che...sì: sarei scappata

Chiusi le mani a pugno e dalla troppa ansia sentii le unghie graffiarmi la pelle

Prima sarei partita e più lontano sarei andata

Feci per correre, ma una mano mi coprì rudemente la bocca e mi tirò indietro.

La donna alzò lo sguardo, ma lo riabbassò quasi subito non accorgendosi di me

La persona mi continuò a tenere ferme le mani dietro la schiena mentre cercavo di liberarmi

Tolsi le mani dalla sua presa con gli occhi spalancati dalla paura, inarcai la schiena per distanziarlo, ma senza risultato

La pressione sulla mia bocca si fece più forte quando tentai di urlare

L'uomo dietro di me fece aderire la mia schiena al suo petto e mi accompagnò fino alla mia stanza, fregandosene altamente delle telecamere

Avevo il sangue gelato nelle vene per la paura e le gambe non smettevano di tremare

Quando mi tolse la mano dalla bocca mi girai e gli tirai uno schiaffo in piena faccia, sperando di guadagnare abbastanza tempo per scappare via;
ma il ragazzo mise le mani avanti ed evitò il colpo, mi prese per i polsi facendomi avvicinare

《Stai ferma dolcezza》 sussurrò paralizzandomi, dovevo saperlo che l'unico che avrebbe potuto trattarmi così era Federico

《Cazzo mi hai spaventata》 mugugnai a denti stretti

《Avresti dovuto saperlo》 disse mentre mi allontanavo

《Cosa facevi?》 Chiesi appoggiando la testa sul cuscino del letto, le braccia incrociate al petto e gli occhi socchiusi

《Volevo vederti》

《Alle quattro di notte? È tardi》

《E tu cosa facevi in giro?》

《Non rispondere a una domanda con un'altra domanda!》 Gli risposi lasciando che un sorriso brillasse sul mio viso, il primo a dire il vero

《Mi ha telefonato tua madre, era preoccupata perché continuavi a dire il mio nome da giorni e...e quindi sono venuto qua.》

Pensai per un attimo se chiedergli perché era venuto nel pieno della notte, ma ero sicura che non mi avrebbe risposto, poi mi assalì un forte senso di solitudine e tristezza

《Quindi ancora non lo sai?》 Chiesi a bassa voce portando indietro la testa, riferendomi all'aver perso tutto quello che riempiva la mia testa.

Possibile che tutto quello che avevo accumulato in anni della mia vita era sparito così? In un solo secondo, per un solo errore?

Lui mi guardò confuso aspettandosi che continuassi, ma non lo feci

Mi girai dall'altra parte sospirando dandogli, così, la schiena

《Grace cos'hai?》 Chiese appoggiando una calda mano sul mio fianco

《Io...non mi ricordo...》 balbettai

《Come fai a non ricordarti cos'hai?》 Domandò ridendo a fior di labbra facendomi innervosire

Chiusi gli occhi assaporandomi il silenzio che era calato qualche secondo dopo la sua risata

《Torniamo come prima》 disse sistemandosi dietro di me e avvolgendo le sue mani intorno al mio corpo

Se solo avessi saputo come e cos'eravamo prima.

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ECCOMIIIII

Amatemi perché sono riuscita a pubblicare questa settimana *-*

Vi ringrazio ancora perché siamo a quasi 400 visualizzazioni oddio vi amoo

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With a lot of love ♡

Dangerous || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora