Capitolo 10

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Passarono tre giorni senza nessuna visita.

Neanche Federico venne a trovarmi ed ebbi paura che non sarebbe più tornato

Continuavo a non ricordare nulla e questo di sicuro non mi aiutava

Non avevo dubbi di quello che avevo detto giorni prima a mia madre.

Durante quel periodo di solitudine ero arrivata alla conclusione che potevo dire qualunque cosa tanto la verità non la conoscevo.

Quel giorno ero in piedi appoggiata al davanzale della finestra sui gomiti.

Avevo una vista abbastanza buona dato che ero al secondo piano, peccato per l'albero che mi copre la visuale sul lago

Appoggiai le mani sul viso concentrandomi

Possibile che ricominciassi a dimenticare anche quello che mi aveva detto Federico su di noi, su chi sono?

Mi girai in fretta e raggiunsi la valigia. La aprii e ne tirai fuori un quaderno.

Non so come avevo fatto a non accorgermene il primo giorno, era completamente bianco, senza scritte o disegni, l'avevo notato la sera precedente, ma l'avevo lasciato al suo posto non sapendo come utilizzarlo.

Avevo chiesto una penna all'infermiera, la quale mi aveva guardata confusa per poi dire

《Non ti ucciderai mica con questa, vero?》

La guardai non sapendo se fosse una battuta

《Con una penna?》 Chiesi ridacchiando, lei invece non accennó neanche a un sorriso

《Se volessi farlo non pensa che proverei a buttarmi dalla finestra?》 Chiarii prima che lei mi desse finalmente la penna

Appena uscì dalla stanza aprii il quaderno e accarezzai le pagine vuote

Con la penna in mano iniziai a disegnare e a scrivere tutto quello che mi aveva detto Federico

Il quaderno era esattamente la mia testa, bianca e vuota e che iniziavo a riempire. Sorrisi appena finii, non era molto una pagina. Ma sapevo che con il tempo l'avrei riempito del tutto

Feci appena in tempo a chiuderlo che il biondo tinto entrò nella stanza senza bussare

Mi guardava, era arrabbiato

《Cosa hai detto a tua madre?》

No, arrabbiato era un eufemismo

Rimasi in silenzio sedendomi nel centro del letto

《Cosa cazzo le hai detto?》 Disse avvicinandosi e afferrandomi per le spalle

《Se lo sai perché me lo vieni a chiedere?》 Gli risposi, ma ero ancora colpita. Non pensavo che tornasse, avevo iniziato a perdere le speranze

《Voglio sentirlo dire da te》 mi strinse forte le spalle, tanto da farmi male

Mugolai cercando di allontanarmi

《Che guidavo io e che è tutta colpa mia》 sussurrai

Le sue braccia scivolarono lungo i fianchi e lui si sedette sul bordo del letto

Sentii il suo respiro interrompersi più volte dietro alle mani che coprivano il volto

《Dato che...》 si interruppe per respirare un paio di volte cercando di calmarsi 《io sono maggiorenne l'incidente era perfetto》

《Cosa stai dicendo?》 Chiesi incrociando le dita delle mie mani

《Che non andava a discapito di nessuno perché ci siamo fatti male tutti e due e...e...》 un singhiozzo 《adesso che hai detto quella roba a tua madre mi denuncerà, se non l'ha già fatto, per non aver detto la verità e per averti convinto a guidare.》

《Ma non é vero, se ci fossi andata per mia volontà?》 Chiesi

《Hai diciassette anni, non sei maggiorenne ed ero io a doverti controllare. Non so cosa fare, vorrei chiarire ma non posso parlare con tua madre perché peggiorerei solo la situazione. Perché cazzo hai detto quella cavolata?》 Si lasciò andare sul letto, aveva gli occhi rossi《spero solo di non finire in prigione》

Mentre diceva quelle ultime parole mi venne un tuffo al cuore, dovevo rimediare a tutto. Senza di lui non sarei andata da nessuna parte.

Che casino avevo combinato?

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Quando dico 1 settimana sono sempre 2, ho una visione distorta del tempo

Anyway siamo a 3700 visualizzazioni, scherziamo? Io non so come rigraziarvi, siete davvero tante

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With love

Dangerous || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora