Capitolo 11

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Continuai a tenerlo tra le mie braccia come un bambino per una decina di minuti.
La mia testa appoggiata sulla sua spalla e le mani intrecciate appoggiate al fianco opposto.

Dopo quel tempo si abbandonó sul letto.

Aspettai qualche minuto completamente immobile osservandolo

Il suo sguardo non si spostó dal soffitto, il suo petto di alzava e si abbassava molto più lentamente, segno che si era calmato almeno un po'

《Vuoi che chieda un bicchiere d'acqua?》gli domandai facendo un sorriso, speravo si tranquillizzasse ancora di più

《Stai scambiando i ruoli?》disse dopo aver deglutito

《No, voglio solo che tu ti senta meglio》risposi dopo qualche attimo

《Mai sentito meglio》si affrettó a dire tornando seduto

Io mi alzai come se non avessi sentito nulla e uscii dalla stanza in fretta, per paura che mi fermasse

Dopo poco rientrai con un bicchiere d'acqua in una mano. Con l'altra chiusi la porta alle mie spalle

Lui era alla finestra, i gomiti sul davanzale e la testa sulle mani

Mi avvicinai silenziosa anche se sapevo che mi aveva già sentita

Gli appoggiai il bicchiere accanto e guardai il biondo tinto di sfuggita solo per un attimo

Sentii i suoi occhi puntati su di me e sperai avesse fatto la stessa cosa

Afferró il bicchiere con decisione, appoggió le labbra su di esso e bevve un sorso d'acqua, ma poi non lo riappoggió

Lo tenne con entrambe le mani poco sotto il viso

《Ti va di...uscire?》

Un colpo al cuore, come se non ne avessi già tanti

《Fuori...fuori da qui?》balbettai

《Nel parco qua fuori》disse continuando a guardare dall'altra parte della finestra

Io non risposi, ero troppo confusa, avevo troppe emozioni e la testa mi stava per scoppiare

Lui si girò verso di me

《Ti va?》 Chiese di nuovo sempre con il bicchiere tra le mani

Avrei voluto urlare e piangere di felicità, ma rimasi immobile con gli occhi lucidi mormorando un "sí"

Lui sorrise e mi sorpassó uscendo dalla stanza

Lo seguii saltellando per l'eccitazione, avevo aspettato da tanto quel momento

Attraversammo tutto il corridoio fino alla reception, dove una ragazza tutta in tiro giocherellava con una penna

Federico mi fece cenno di avvicinarmi a lui afferrandomi poi il braccio e mi ritrovai attaccata alla sua spalla

《Stanza 25, Grace Mason》rimasi colpita nel sentire il mio cognome 《vorrei portarla fuori》disse lui rivolto alla signorina

《Non può uscire》affermó lei abbassando lo sguardo sulla penna

《Solo venti minuti》continuò lui

《Le ho detto che non può, deve restare nella sua stanza》detto questo si alzó, penso per riportarmi di là, ma così facendo urtó una grande pila di fogli appoggiata sul bancone e tutte le carte finirono sparpagliate ovunque

Lei sbuffó e si portó le mani tra i capelli 《avevo appena finito di ordinarle》si lamentó abbassandosi per sistemare

《Solo dieci minuti》fece lei fermandosi per qualche secondo per squadrarci

Lui annuí e mi prese per le spalle facendomi passare davanti, solo in quel momento mi accorsi che non aveva più il bicchiere e mi domandai dove l'avesse appoggiato

Scendemmo una rampa di scale abbastanza in fretta, attraversammo altri corridoi, aprii una porta a vetri e fummo fuori

Il parcheggio l'avevo visto tante volte e non mi fece alcun effetto, ma quando arrivammo al parco rimasi letteralmente a bocca aperta

Federico mi fece sedere su un'altalena e lui si sedette in quella vicino

Mi spingevo leggermente con i piedi dandomi una piccola spinta

Federico mi guardó sorridere restando semplicemente seduta in un parco e sorrise a sua volta

《Grace》mi chiamó e io mi girai 《vuoi sapere la verità?》chiese chiudendo con forza le mani intorno alle corde dell'altalena

Mi rigirai osservando un bimbo camminare verso di noi

《La verità su cosa?》chiesi a mia volta senza guardarlo

《La verità sull'incidente》

~~~

Oddio sono viva, impossibile ma vero

Scusatemi tantissimo ma tra l'esame e il resto non trovavo il tempo per scrivere

Detto questo siamo a 9500 VISUALIZZAZIONI siamo pazzi? Siete sempre di più e io ancora non riesco a crederci

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With love ♡

Dangerous || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora