Capitolo 5

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-Adesso ci devi raccontare tutto!-

Disse Diana tutto d'un fiato.

Ci eravamo incontrate, io,Hazel, Lexie e Diana, a casa sua per prepararci per la festa, subito avevano cominciato a farmi l'interrogatorio sugli eventi di quella mattina. Dopo aver raccontato un breve riassunto sulla storia, tutte e tre non sapevano se ridere o stupirsi per la strana situazione in cui mi ero cacciata.

-Lo sai che ti preparare al peggio vero?- fu l'unico commento di Hazel, la quale, sapeva benissimo dei miei sbalzi d'umori continui perciò sapeva che, anche solo un piccolo giramento di palle poteva farmi andare su tutte le furie.

-Oh, ma Haz, sai io sono il peggio in quanto vendette quindi... non mi preoccupo. -

-Cal! Invece si che ti devi preoccupare sei ancora in jeans e camicia da campagnola e la festa tra appena un'ora! Perciò cambiati.- mi urlò Lexie dal bagno, lei era sempre così: si preparava due ore prima per qualsiasi cosa, ma alla fine, riusciva sempre a farci arrivare in ritardo.

-Ah, pensavo di venirci così alla festa!- Sorrisi, sapevo già la reazione.

A quelle parole le mie tre amiche si interruppero dai loro importantissimi compiti e mi guardarono con gli occhi sgranati. A quelle parole Lexie urlò

-Revanage! Quelle parole non le voglio sentire pronunciare mai più! Userai uno dei miei vestiti. Ero molto indecisa così ne ho portati quattro. Prendi quello nero, vestiti e poi ti trucco. Non sembrerai più una scappata di casa ma una persona normale. - Dopo quel lungo e noioso discorso mi lanciò una maglietta o un vestito nero e mi ordinò di andare in bagno.

Sbuffai sonoramente e le urlai dietro - si, ma le converse me le tengo!-

Dopo essermi cambiata, già non mi riconoscevo più... quel vestito nero era molto attillatto ( anche troppo forse), arrivava fino a metà coscia e non c'erano le spalline; insomma mi sentivo nuda.

Poi dovetti subirmi una mezz'oretta buona Lexie, che cercava di truccarmi. Alla fine dopo una discussione con la ragazza optammo per una riga di eyeliner e un po' di mascara.

Alla fine come previsto arrivammo in ritardo, per colpa di Diana, che si era dimenticata di prendere la borsa e dare da mangiare al suo pesce.

Mi sentivo terribilmente in imbarazzo, non sapevo bene il motivo ma era così. Non ero ne troppop magra ne troppo grassa, abbastanza normale. Ma comunque, non mi era mai piaciuto mettermi in mostra, per questo indossavo enormi maglioni, maglie ecc.

Arrivati davanti al Miami Mojito (che nome stupido), vidi Dylan, Matt, Austin ( il cugino di Dylan), Luke e il tipo antipatico... com'è che si chiamava più?

Smettila di fare , la finta tonta. sai benissimo come si chiama!

Tu stai zitta! E comunque non me ne frega niente di lui.

E poi, che ci faceva lì? Mi avvicinai ai ragazzi, Matt abbracciò subito Lexie, mentre Dylan, Hazel, io, Austin, Luke e il coso ci incamminammo dentro il Mojito Club.

Calispso Revenage che maturitá!
Oddio coscienza, sei insopportabile.

Quindi dicevo, mentre Dylan, Hazel, io, Austin, Luke e James ci incamminammo dentro il Mojito Club.

Il mojito Club, non aveva niente di speciale: musica a tutto volume, luci accecanti e ogni sorta di alcolici immaginabili. Entrando sentii subito la puzza di alcol e sigarette.

Dylan mi prese per un braccio e mi trascinò davanti al bancone
-Leo! Due Vodka Lemon perfavore! Una per me e l'altra per la mia Calipso.-
Sorrisi, adoravo quando la faceva. Mi sentivo speciale.

Andammo in pista, adoravo ballare sopratutto con Dylan perchè eravamo entrambi inbranati all' inverosimile.
Sorseggiai un po' della mia bibita e, immediatamente, un bruciore si irradiò nella mia gola.

Dopo un'oretta mi stancai di non fare niente così mi accasciai su uno dei divanetti bianchi.
Prima di potermi rilassare sentii davanti a me una voce molto fastidiosa

-Principessa! Eccoti! Che curve che hai, dovresti mettere meno maglioni extralarge e più vestiti del genere.-

Mi alzai in piedi e mi avvicinai a lui e mi appoggiai alla sua spalla

-E tu dovresti usare il cervello anzichè il culo, ma ahimè non possiamo fare tutto Dashner-

Iniziai a ridere come un'idiota,
stupido alcol!

-Acida anche da ubriaca vero Principessa?-

-Non sono ubriaca!- dissi facendo il broncio, o almeno forse. -e poi non chiamarmi principessa sai che... -
Non riuscii a finire la frase perchè venni interrotta da una Hazel ubriaca che disse
-Cal e tipo figo, venite in macchina io te, Benjamin, no aspetta James!, Dylan, Austin, Matt, Lexie e Luke andiamo a casa mia per giocare a Henna ( si pronuncia enné) o verità-

Sorrisi, forse perchè ero ubriaca o forse perchè volevo divertirmi accettai.

Mentre eravamo in macchina, mi resi conto di essere vicina a James ma non importò molto anzi, notai che aveva un bion profumo, muschio credo...
Mi appoggiai alla sua spalla.

Henna o Veritá è un gioco inventato da Diana e funziona più o meno così: di gira una bottiglia, chi la gira deve o obbligare a una o due persone di farsi un tatuaggio con l'Henna oppure chiedere al sorteggiato una domanda tremebdamente imbarazzante. Entrambe le situazioni sono estreme ma a essere sinceri è meglio verità, sempre meglio dire qualcosa di imbarazzante ai propri amici che ritrovarsi per due settimane un pene sul braccio.

Arrivammo a casa di Hazel, ci mettiamo in salotto, tanto i suoi genitori non c'erano.
Ci disponemmo in cerchio e Hazel andò in camera sua a prendere la macchina per l'Henna e una bottiglia di cola vuota.
Tutti eravamo in silenzio, con un sorriso stampato sul volto, ubriachi fradici e in attesa di sapere chi sarebbe stata la prima vittima.
-
Come va?
È finita la scuolah!
Comunque, già 100 visualizzazione cioè wow grazie ancora
ciao👐



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