Domani c'è la festa da Nick ma non credo di andare. Ilaria deve rimanere in ospedale fino a martedì prossimo per questi suoi continui svenimenti e io non me la sento di uscire. Oggi non sono andata a scuola e mi sono immersa nei ricordi. Sto sfogliando ancora le foto di classe degli anni scorsi in Italia, quanti ricordi...
Il primo giorno di liceo, le prime insufficienze, il mio primo anno da rimandata, i primi amori, le prime delusioni. Tutto questo in tre dannatissimi anni. Il liceo in Italia mi ha aiutato a capire molte cose, che nessuno ti regala niente, che non hai tu il coltello dalla parte del manico, che esistono persone opportuniste, che ce ne sono altre furbe o finte moraliste, che devi avere Qualcuno in famiglia per diventare Qualcuno nella vita. Me la sono sempre presa per alcune ragazze che valutavano il commento in base alla bocca da cui proveniva, ma d'altronde, forse, sono loro a non averne uno loro. Me la sono presa con alcuni ragazzi che facevano commenti del tipo "se sei celiaca mangia a casa, non rompere a noi normali", però gli obesi erano loro. Me la sono presa per quei ragazzi che copiavano interamente nella verifica e prendevano bei voti quando io prendevo insufficiente e facevo da me. Solo ora, rileggendo, mi rendo conto che sono tutte piccolezze.
Saranno quei commenti, quei voti e quelle persone ad avermi cambiato? La scuola ci influenza così tanto?
Ricordo quando, poco prima che la campanella suonasse, iniziavo a prepararmi di nascosto la cartella e al "driiiin" iniziavo a correre per prendere quel maledetto primo pullman e non arrivare tardi a nuoto. Ricordo quando la mia amica Laura ebbe quell'emorragia e io l'andai a trovare ogni giorno in ospedale e studiando la sera.
Quanti sacrifici facciamo per la scuola? Ci vengono riconosciuti?