Lettera 2

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Caro lettore,
la mattinata nuvolosa, confermava il mio pensiero della sera precedente: quest'estate non è cominciata per niente bene!

Improvvisamente, mentre vagavo con i pensieri al di fuori del pianeta su cui viviamo, mi porsi una domanda mai fatta prima: che significa hanno i nomi delle persone a me più care?
E il mio?
Decisi di iniziare dal nome della persona più importante per me:
Alex.
Origine: greco-bizantina (da alexo: difendo, proteggo).
Significato: colui che protegge o salva, (da vari pericoli).
Santo cielo... Non è possibile. È mai stato un nome, così azzeccato per una persona?
Gli stava a pennello!
Dopo diverse altre ricerche, scoprii che il mio nome invece, non aveva apparentemente un significato rilevante: isola bianca.
Che nome anonimo.
Avevo provato a farmi un'idea, a cercare un significato nascosto di "isola bianca".
Con altre ricerche, scoprii che delle isole bianche si trovano in Grecia, e sono mozzafiato.
Magari il mio nome significava solo bellezza.
Oppure aveva un significato simile a quello di Alex.
Caro lettore, ti è mai capitato di vedere in film/cartoni animati, un naufragio? E spesso le vittime sono state salvate da isole? Magari un'isola può essere una salvezza. Magari anch'io ero un angelo per Alex.
Poi mi venne in mente un pensiero contorto: può essere un angelo (io), l'angelo di un altro angelo (Alex), e quest'altro angelo è per giunta il mio angelo? Non so.
Lo chiesi ad Alex e mi disse confuso: «Mmmh...facciamo così, siamo
una piccola comunità di angeli, che potrebbe allagarsi in futuro.»

La sera uscimmo io, Alex e alcuni amici.         
Marica, una ragazza molto carina: alta e snella, capelli color nocciola e occhi dello stesso colore che mettevano in risalto la sua carnagione chiara. Se dici Marica, dici vestiti, lei li adora. E poi come è possibile, le sta bene tutto!
Franklin: ragazzo né alto né basso, molto molto magro, con capelli neri e occhi di un azzurro mare.
Franklin era innamorato di Marica, da uno o due anni, ma lei proprio non lo voleva.
Poi per finire c'era Karol, ragazzo altissimo, tanto alto quanto brutto.
Aveva i capelli che gli arrivavano alle spalle, un naso come una patata, e un fisico robusto. Un fanatico per il cristianesimo, legato ai valori familiari, e molto preciso nel rispettare le regole imposte dai suoi genitori.
Mangiamo insieme della pizza, a dir poco deliziosa!
Nell'insieme l'uscita, a parer mio, non fu molto piacevole... ero troppo eccitata e avevo bisogno di far l'amore con Alex. E lui lo aveva capito perfettamente.

Quando tutti se ne furono andati, restammo solo io e Alex. «Secondo te quando viene mamma a prenderci?» mi chiese.
«Mmmhh... con i tempi di Anne, visto e considerato che l'hai chiamata alle 22 e 48, verrà per le 23:10. »
«Nah, sottovaluti il suo tempismo. Secondo me 23:05.» Eravamo così belli noi, giocando come due bambini. 

«Sono le 11 e 6.»
«Un altro po' e ho vinto.»
Le donne hanno sempre ragione!
«Che premio desidera questa affascinante signorina al mio fianco?», lo guardai e mi fece un sorriso malizioso.
Avvicinai la bocca al suo orecchio e sussurrai: «Farmi un bel giro nel letto, stasera, non mi dispiacerebbe.»
«Oh, qui c'è una bimba sveglia, mi dicono.»

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