Capitolo 3. I miei sogni

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Vi avevo lasciati col fiato sospeso durante il test finale della trappola... Risultato? 2 sono riusciti a salvarsi, tra cui la ragazza e un adolescente il cui padre lavora per l'FBI... Sono nella merda, ma ho già elaborato un fantastico piano -che novità-: la prova completa è stata tutta registrata... Quando poi i poliziotti vedranno le registrazioni e andranno nella casa/trappola... saranno fregati... molto semplice.

Oggi a scuola si sono fidanzati due miei amici ma... indovinate un po'? LEI MI PIACEVA, LUI LO SAPEVA, HA FATTO LO STRONZO E SI È MESSO CON LEI... Che degrado...
Nonostante ciò lui continua a chiamarmi "mezzo gay" e, ragionando, penso:
"Ma se dovessi essere gay, lei è un maschio e, di conseguenza, anche lui si è fidanzato con un maschio!" Ma, ovviamente, le mie vere amiche non mi capiscono.

Verso le 17 sono andato nella stazione a cercare di distrarmi, altrimenti sarei diventato pazzo, portandomi il mio libro preferito, Divergent, perché sto leggendo per la 3 volta la saga completa: anche i serial killer possono essere innamorati e immaginare film mentali con la sua amata... Immagino che lei debba essere con un buon carattere, le devono piacere gli horror, la musica e i panorami perché immagino il nostro primo bacio sotto le stelle cadenti, con scintille e fuochi d'artificio che illuminano il panorama e noi due, solo noi... Ma torniamo con i piedi per terra.
È bellissimo quando il treno, facendo vento, spazza via le foglie, i capelli e le pagine del libro: mi sento libero, speranzoso, anche se un po'malincomico.

-Che ci fai qui?- dice una voce da lontano.

È Tessa, la mia migliore amica, nonché fidanzata del mio compagno di classe...

-Ciao Tessa! Ero qui a leggere un buon libro, ad ascoltare musica e lasciare liberi i miei pensieri. E tu? Cosa ti ha spinto a venire qui?

-Ho saputo che qui si stava suicidando una ragazza e mi ha dato una certa curiosità tanto da venire ad esplorare questo luogo, non tanto solitario come mi hanno raccontato, dato che ci sei tu!

Il treno le fa volare i suoi bellissimi, lunghi e morbidi capelli biondi, e la luce del sole le fa brillare il suo enorme sorriso.

-Posso rimanere?- mi chiede arrossendo.

-Certo! In fondo mi serviva un po' di compagnia- anche se non è vero.

Dopo aver chiacchierato incessantemente a lungo insieme diventa sera e siamo costretti ad andarcene ognuno a casa propria. Nel salutarci lei mi dá due baci affettuosi sulle guance ed io, arrossendo, mi sciolgo. Ma che bel pomeriggio!

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