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Mi contattò la polizia e tutto il resto, ma io riuscivo solo a pensare a tutto quello che avrei potuto dirgli prima che partissero, prima di andare a quella maledetta partita con Holly. Holly. La mia ex amica. La mia finta e odiosa amica. L'unica soluzione che trovai per provare a ricominciare a vivere fu quella di trovarmi un lavoro, ma ormai non avevo piú voglia di fare niente. Di vivere. Non andai a scuola per due settimane, durante le quali rimasi in camera mia a pensare alla vita e a tutte quelle cose filosofiche di cui parlano sempre nei libri. Nessuno mi chiamò. Nè Jason, il mio "fidanzato" che scommettevo in quel momento era a letto con una troietta, a divertirsi e sperperare tutti i soldi del padre. Poi qualcosa in me cambiò e decisi di dare una svolta alla mia vita. Di esprimermi liberamente, cambiando. Per prima cosa andai dal parrucchiere. Certo, i miei erano morti, ma non per questo mi avevano lasciato al verde. Rinnovai tutta la mia vita partendo dai capelli. Che cosa stupida direte, ma molte volte la personalità di qualcuno parte da come esprime se stessa nella vita di tutti giorni. E io volevo cambiare. Mi feci colorare i capelli di nero e Viola. Poi li scalai drasticamente.

Diedi un taglio al mio passato

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Diedi un taglio al mio passato.
Quando uscii dal parrucchiere mi sentivo piu leggera. Piu libera.
Come tutti sanno i cinesi sono la fonte di vestiti piu efficente a mondo, quindi senza indugi mi avviai verso un grande magazzino cinese.
Era un mondo immenso di vestiti a prezzi bassi e convenienti. Il mio ideale. Uscii da lì con quattro sacchetti di vestiti per la maggior parte neri. Volevo che la gente avesse paura di me, per sentirmi piu forte. Stavo tornando a casa quando mi convinsi a superare tutte le mie paure, perchè tutto ció non era abbastanza. Cambiai strada e mi diressi convinta verso un negozio chiamato "tat&oo". Quando entrai mi guardarono male. Ero ancora vestita con la tuta che avevo indossato nelle ultime settimane -e puzzava un pochino- . Chiesi se potevo fare prima i piercing. Pensavo avrebbe fatto meno male. Ne feci tre. Uno all'orecchio destro, uno sul naso e uno sull'ombelico. Mi sentivo meglio. Credo. Dopodichè toccò al tatuaggio. Ero terrorizzata ma dovevo vincere la paura. Per me e per i miei genitori. Mi avvicinai al tavolo e stringendo i denti feci vedere il disegno fatto da me del tatuaggio che mi sarebbe piaciuto dare da piccola. Era un soffione sulla spalla, i cui semi volavano fino al collo e si trasformavano in rondini. Tre rondini.. Come i componenti della mia famiglia. Fece male come previsto e il giorno dopo avvevo tutta la spalla irritata e rossa. L'aspetto positivo era che, tornando a casa, avevo notato appeso in un bar un cartello con scritto " cercasi cameriera" cosí trovai lavoro. Ma tutto cio era indispensabile per affrontare l'unica ultima grande prova: il rientro a scuola.

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