1.Vampire

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"Dai, Alba, sbrigati, prima che qualcuno ci becchi!"

Urlai a bassa voce mentre scendevo dal balcone aiutata dall'albero. Ero molto agile a differenza di Alba. Lei era il mio opposto: imbranata, sensibile, paurosa e molto dolce.
Io ero un po' più strafottente e menefreghista.

"Sì, sì, un attimo, Martina"

Mi disse tra lo scocciato e il dispiaciuto. Riuscì a scendere, ma inciampò cadendomi addosso.

"Augh"

Affermammo entrambe a causa della botta.

"Dai, muoviti!"

Ricominciai una volta tornata in piedi. Le diedi una mano e poi silenziosamente ci allontanammo dall'edificio.
Quella specie di 'college' era diventata una tortura. Il coprifuoco già alle 21:00. Neanche avessimo 12 anni! Ne avevamo 17, cacchio!
Ecco perché adesso stavamo 'evadendo'. Sì, perché quello era come un carcere, lo odiavo. C'era una festa quella sera in centro e dovevo andarci ad ogni costo! Anche quello di essere messa in punizione a vita. Così avevo convinto Alba, dopo secoli, a venire con me.

Iniziammo a camminare e ad avviarci alla festa.

"Eh, eh, stasera sì che ci divertiremo"

Sentii dire da una voce maschile in un vicolo.

"Alba, aspetta"

Sussurrai bloccandole il braccio.

"Ehi, Martina, che ti prende?"

"Shh"

Le dissi tirandola verso di me. Mi affacciai nella stradina, e notai 5 ragazzi vestiti di nero che circondavano un ragazzo.

"Allora, sei fortunato, sai?"

Disse uno dei cinque mentre afferrava la maglia di quel povero ragazzo impaurito.

"V-vi prego, non fatemi niente"

Disse cercando di liberarsi dalla presa.

"Martina, è meglio andare, non sono cose che ci riguardano"

Mi sussurrò.

"Dai, Alba, vediamo come va a finire"

"Martina"

Disse con tono rimproverante.

"Uff, fai come vuoi, Alba, io resto"

"Uffa!"

Continuai a guardare la scena.

"Chi vuole favorire?"

Disse quello che lo aveva afferrato.

"Uhm, lascialo a me, Ruggero, stasera non mi bastano gli animali, ho bisogno di umani"

Disse uno con un accento francese. Ma cosa? Sembrava uno di quei film gialli o fantasy.
Il poveretto fu scaraventato nelle mani di quello che aveva parlato.

"Dì le tue ultime preghiere, umano"

Disse prima che gli spuntassero delle zanne e che mordesse il collo di questo succhiandone il sangue.

"Oh, Dio"

Mormorai mentre il cuore mi batteva a mille.

"Martina, hai visto? Dio, io...io vado via,Martina, forza andiamo"

Disse prima di iniziare a camminare. Io rimasi un secondo ad osservarli ancora.

"Sentito, ragazzi, abbiamo spettatori"

Disse uno del gruppo.

"A quanto pare"

Stavo per scappare via, ma in un secondo me li trovai davanti. Erano come in quella saga sui vampiri. Aspetta...come...ah, sì, come Twilight.
Avevano gli occhi rossi e delle zanne affilate. Quello con i capelli ricci le aveva sporche di sangue. Quest'ultimo si avvicinò e mi prese il mento in una mano.

"Ti piace guardare, vero? E ti piacerebbe fare la stessa fine, eh?"

Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente. Non avevo mai avuto così tanta paura.

"Ragazzi, chi la vuole?"

Chiese agli altri.

"Non la uccidiamo, è solo una povera ragazza"

Disse quello più basso.

"Ah,Facundo, devi fare sempre il bravo ragazzo della situazione!"

Gli rispose uno di loro con i capelli neri e la carnagione leggermente più scura degli altri.

"No, ha ragione Facundo, ha un qualcosa di diverso"

Commentò un altro mentre si avvicinava e mi annusava il collo.

"Jorge, ti piace l'umana?"

Chiese quello che credo si chiamasse Ruggero.

"No, scherzi? È solo che sembra carina, potremmo portarla con noi e usarla un po', secondo me è brava a letto"

Disse facendo un sorrisino bastardo.

"Io non verrò mai con voi"

Dissi con il coraggio che avevo dentro.

"Ah, no? Non ti conviene opporre resistenza, altrimenti mangiamo la tua amichetta, pensi che non l'abbia vista nascosta dietro quei cassonetti che cerca di capire cosa ti stiamo facendo?"

Mi rispose il moro.

"Non le fate niente, vi prego"

Li supplicai.

"Nessun problema, visto che vieni con noi, e meglio che la tua amica sappia che deve stare zitta altrimenti saremmo felici di succhiargli il sangue"

Mi rispose il ragazzo castano di nome Jorge accennando sempre lo stesso sorriso.

"Jorge, portala tu, noi ci avviamo"

Disse il francese prima che tutti corressero ad una velocità non vista e sparissero completamente. Questo 'Jorge', mi prese da dietro le gambe e mi caricò sulla sua schiena.

"Tieniti forte, piccola, non vorrei che facessi un volo per terra"

"Perché non mi lasciate andare? Devo andare ad una festa! E poi mi uccideranno se non torno al college"

Fece una piccola risatina.

"Sarà l'ultimo dei tuoi problemi il college, bella...a proposito, come ti chiami?"

"Martina"

"Ok, Martina, si parte"

Affermò prima di correre alla stessa velocità degli altri. Sembrava di volare. Istintivamente mi strinsi a lui e nascosi leggermente la testa dietro la sua spalla.

Dove diamine stavamo andando? Avevo paura. Troppa paura. Non era da me. sembravamo parte di un film o di un fumetto. Troppo complicato per essere vero. Cercavo di parlare, ma non riuscivo a causa della velocità con cui viaggiavamo.

Appena si fermò aprii gli occhi che avevo chiuso per un attimo e mi ritrovai nel bel mezzo di un bosco e difronte a me c'era una casa gigantesca. Proprio come Twilight. Ma ero entrata nel film senza saperlo? Questo Jorge era in realtà Edward ed io Bella?

"Vuoi scendere o ti porto in casa così?"

Mi chiese quasi sarcastico.

"Ah, ehm, no, scendo"

Scesi dalle sue spalle. La sua mano fredda e forte afferrò la mia e mi 'trascinò' quasi in casa.

"Ragazzi, sono arrivato, o dovrei dire, siamo"

Annunciò entrando nella casa.

"Jorge, portala su"

Disse una voce maschile da sopra le scale. Jorge mi guardò.

"Sentito?"

Mi disse prima di farmi cenno le scale. Le salii e lui mi seguì.

"Siete dei vampiri?"

Chiesi a Jorge mentre camminavamo lungo il corridoio. Sorrise.

"Secondo te?"

Mi rispose sarcastico.

"Beh, non è proprio normale come cosa"

Enunciai.

"Uhm, hai ragione, Martina"

"Siete come quelli di Twilight? Ci sono anche i lupi mannari e i Volturi? Per caso avete anche delle ragazze vampiro che leggono il futuro tramite visioni e..."

"Non è come Twilight"

Disse accennando un sorriso.

"Molto rispecchia la realtà, molto no"

"Dove stiamo andando?"

Chiesi guardandolo per l'ennesima volta.

"In camera"

"Che camera?"

"Smettila di fare domande sciocche! Che stanza può essere se l'unica ragione per cui sei qui è farci divertire?"

"Io non sono un giocattolo sessuale, quindi non farò proprio niente"

Mi scaraventò improvvidamente contro il muro e mi strinse forte le braccia.

"Allora, senti, dolcezza, tu sei viva solo grazie a me, quindi non ti lamentare e fai quello che devi; altrimenti sia tu che la tua amichetta farete una brutta fine. Ah, quasi dimenticavo, i vampiri non si stancano mai, quindi mi sa che scoperai un bel po' ultimamente, spero per te che tu non sia vergine"

"Beh, non lo sono!"

Sputai.

"Bene"

Continuò.

"Il primo sarò io, così impari a fare la logorroica coraggiosa"

Mi disse mentre i suoi occhi color rosso sangue mi entravano dentro.

"Io non ci scopo con te"

Ribadii.

"Oh, invece sì, e se continui a fare così ci sarà più di una volta stanotte"

"Te lo scordi, solo perché sei un vampiro non significa che devo diventare una prostituta per non essere uccisa, e anche in quel caso, dovresti pagarmi"

"Ti pago con la tua salvezza, cara"

"Comodo così"

Sbuffai.

"Sarà una bella sfida con te, mi piace"

Disse accennando sempre il suo solito sorriso bastardo.

"Non ti eccitare troppo, succhia-sangue, tanto non te la do"

"Non hai neanche un po' paura?"

Mi chiese avvicinandosi minacciosamente a me ancora di più di prima.

Ingoiai rumorosamente.

"No"

Risposi.

Sorrise maleficamente.

"Dovresti, invece"

Mi disse minaccioso prima di staccarsi da me e afferrarmi il polso.


Mi trascinò in una stanza dove c'erano tutti gli altri ragazzi.

"Ah, finalmente!"

Sbraitò quello moro. A proposito, come diamine si chiamava?

"Diego, calmati, tanto tocca prima a me, ho un conto in sospeso con questa signorina"

Disse Jorge mentre alzava in aria il mio polso che aveva ancora stretto nella sua mano. Diego, ecco come si chiamava. Ora che li guardavo meglio, non erano tanto male i succhia-sangue. Erano carini. Anzi, dei gran pezzi di fighi. "Martina, calmati, non ti arrapare su vampiri spietati che vogliono usarti peggio di una bambola gonfiabile", pensai.

"Uff, ok, ok, fai prima tu"

Rispose quello riccio prima che tutti se ne andassero lasciandomi così da sola con Jorge.

"Allora, ora vedremmo se riesci a impedirmi di scoparti"

"Certo che stai arrapato, eh? Datti una calmata, mica esiste solo il sesso, amico!"

Dissi poggiando una mano sul fianco.

"Ora basta giocare, Martina, sono stanco"

Mi rispose prima di fare un atto veloce facendomi trovare sul letto e con il suo viso a un millimetro dal mio.
Cercò di baciarmi, ma mi allontanai.

"Jorge, non voglio"

Dissi questa volta con più timore dentro di me.

"Non mi interessa"

"Perché devo?"

"Perché altrimenti ti uccido"

"N-non ci sono altre ragazze vampiro con cui puoi scopare liberamente? Non pensavo di poterlo mai dire ma...voglio tornare al college"

"Ah, quindi ora hai paura?"

Disse divertito.

"Non ho paura!"

Gli ringhiai contro.

"E allora perché tremi?"

"Non sto tremando!"

"Allora andiamo al dunque"

Non so come diavolo fece, ma mi trovai in biancheria dopo due secondi. Mi aveva strappato via i vestiti!

"Ehi! Me li compri tu, adesso!"

"Tanto starai più nuda che vestita, non ti preoccupare"

Mi sussurrò. Dopo poco anche lui era solo in boxer.

"Non lo faccio!"

"Vedremo"

Leccò le mie labbra. Mi stava provocando. Non doveva farlo.

Come risposta gli leccai il collo. Rise.

"Ehi, se dobbiamo fare i cani, facciamolo bene!"

Affermai facendolo ridere di nuovo.

"Mi piace il tuo carattere, sembri una che è pronta a tutto, che non ha paura di niente"

"Uhm, non sei il primo a pensarlo e a dirlo"

"Beh, ora passiamo alle cose essenziali..."

Disse infilando le mani dietro la mia schiena e sbottonandomi il reggiseno che poi fece cadere a terra.
Giocherellò con la lingua contro il mio capezzolo facendomi fare un piccolo gemito.

"Ma sei un licantropo o un vampiro? Lecchi più tu che il cane della zia di Alba"

Non rispose e iniziò a baciarmi il collo. Sentii il suo naso annusare la mia pelle.

"È difficile resistere al tuo odore; il tuo sangue è più invitante del solito"

"Ah...beh, grazie, credo"

Riuscì a sentire il suo sorriso.

Buttò via i miei slip e poi fece lo stesso con i proprio boxer.

"Non lo faccio"

Dissi ancora una volta.

Iniziò a baciare una parte sensibile del mio collo facendomi gemere ancora una volta.

"N-non lo faccio"

Ripetei mentre strinsi con una mano la sua spalla.

"Invece lo fai, piccola, lo fai"

Mi sussurrò all'orecchio.

"Hai detto che in Twilight alcune cose sono vere, allora mi farai male in quanto hai una super-forza in grado di distruggere il letto?"

Fece una risatina.

"Ti pare possibile che dopo tre secoli che sono vampiro non riesco a controllare la mia forza? È una stronzata bella e buona! Vedi che sei fortunata visto che io sono il più 'vecchio' tra i vampiri anche se come vita mortale è più grande Ruggero; quindi ho più esperienza e ti faccio vedere che dopo vorrai il bis, piccola"

"Non credo proprio! E poi...dovresti usare un preservativo, giusto? Altrimenti mi puoi mettere incinta come fa Edward con Bella"

"Ok, ho capito che conosci la saga a memoria, ma adesso non mi ammorbare con questo film!"

Disse prima di prendere un preservativo dal comodino.

"Ecco, ok? Lo useremo"

Annuii. Lo infilò e poi entrò in me con tutta la dolcezza possibile. Premette le labbra sulle mie e con insistenza infilò la lingua tra le mie labbra.

Esse si intrecciarono avidamente mentre i movimenti erano forti e pieni di piacere.

"Ah, Dio, fanculo i vampiri, fanculo il sesso, fanculo la tua cazzo di esperienza"

Dissi nel suo orecchio mentre continuava a spingere e a procurarmi piacere con le sue labbra morbide.

"Sei...un...fottuto bastardo...ah, merda...lo fai apposta? O è solo un colpo di fortuna che tu sappia come...cazzo...farmi provare piacere"

Gli dissi ansimando e fermata solo da gemiti profondi.

"Entrambe le cose, dolcezza"

Mi disse facendosi sfuggire un gemito.

"Bastardo"

Ripetei con voce strozzata dal piacere.
Quando ormai eravamo arrivati al culmine entrambi, lui si accasciò affianco a me.

The Difficult Immortal Love ||Jortini||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora