16.Fear

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Mi guardai un ultima volta allo specchio stirandomi con le mani la gonna del mio abito bianco.
Era abbastanza corto e aderente, ma non ci feci neanche caso.
Puntuale alle 21:30 Damien bussò alla porta.
Uscii e rimase a bocca aperta e con un sorriso stampato sul volto.

Martina tu…”

“Uff, andiamo e basta, Damien.”

Lo tirai via per la mano e lo portai via di casa.

“Andiamo con l’auto?”

Chiese.

“Fai che cazzo vuoi, Damien. Non mi va di discutere anche con te.”

Dissi. Mi prese per il polso e mi fece girare verso di lui.
Mi avvicinò e mi prese entrambe la mani.

“Ehi, piccola, che c’è? Stai male per Jorge?”

Chiese dolcemente. Man mano Damien stava scoprendo una nuova parte del suo carattere. Con gli amici era molto dolce e affettuoso.
Finsi un sorrisino.

“Tutto bene, Damien passerà. Deve passare.”

Risposi più gentilmente.

“Sai che non sono bravo in queste cose, ma se hai bisogno di me, io ci sono. Magari anche per sballarti un pó e divertirti. Giusto per svagare la mente. Abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma non per questo non possiamo essere amici ora, no?”

Disse sorridendo.

“Grazie”

Lo abbracciai e lui ricambiò.

“Ora, vogliamo andare in auto o se te la senti di “volare” un pó?”

Chiese.

“Come preferisci.”

“Auto?”

Mi propose. Annuii.
Entrammo nella macchina nera come la pece.
Guardai oltre il finestrino mentre sfrecciavamo via.

“Si può sapere perché voi vampiri fate solo feste?”

Chiesi.

“Beh, è un modo per passare il tempo! Ti ricordo che siamo immortali. Se non ci fossero le feste hai capito che noia.”

Guardai un attimo verso di lui che ricambiò lo sguardo sorridendo.

“Sei davvero bella vestita così.”

Si complimentò.

“Perché di solito non lo sono?”

Scherzai.

“Oh, no, piccola, lo sei sempre.”

Rispose divertito. Ci guardammo e poi ridemmo.

“Ti voglio bene Damien, lo sai, vero?”

Azzardai. Sorrise e poi si girò un secondo verso di me.

“Anche io, tesoro.”

Disse.
Sorrisi mentre continuavo a guardare fuori dal doppio vetro della macchina.
Una volta arrivati ci immischiammo nella folla.
Ballammo un po’ e poi prendemmo da bere.
Mi stavo divertendo davvero.
Improvvisamente notai lo sguardo di Damien incupirsi.
Guardai il punto che lui osservava e scorsi un gruppo di ragazzi che sembravano chiedere indicazioni. Si guardavano intorno in cerca di qualcuno o qualcosa.
Damien mi prese la mano.

“Dobbiamo andare via, Martina, e subito.”

Mi disse.
Mi trascinò via e uscimmo da quella casa da una porta secondaria. Stavamo per raggiungere la macchina, quando quel
gruppo di ragazzi di prima ci blocca il passaggio.

The Difficult Immortal Love ||Jortini||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora