Non mi sono mai piaciuti gli appuntamenti al buio.
L'idea di incontrare una persona che non ho mai visto dopo averne solo sentito parlare o solo dopo averci parlato poco per telefono non è mai stata la mia idea di appuntamento romantico.
Però Franky, quando sono andato giovedì a ritirare la macchina nella sua rimessa, è stato così convincente che alla fine è riuscito a farmi desistere.
"Te lo giuro fratello, è una bomba! Si è trasferita dalla Russia qualche giorno fa nel mio palazzo, e ti posso assicurare che me la farei a occhi chiusi, se solo non fossi già fidanzato"
Ho cercato di fargli capire in tutti i modi che non è il mio genere di appuntamento ideale.
Secondo me una donna va corteggiata prima di portarla fuori a cena o a bere qualcosa, e poi, se Dio te la manda buona, dopo qualche uscita si passa al sesso.
D'accordo, il 90% delle volte mi è andata male, o non sono riuscito, ma quello è un dettaglio irrilevante.
Alla fine, però, il furbone è riuscito a convincermi.
"Ma se è la sorellina brutta di Platinette giuro che ti faccio sanguinare il culo a suon di calci!" gli ho detto, ripensando alla volta che ho rimorchiato un trans e me ne sono accorto solo durante i preliminari.
Elizabeth si chiamava. Un'esperienza scioccante.
"Fidati, Robin è perfetta. Lo vedrai tu stesso" mi ha risposto tranquillo mentre apriva una bottiglia di cola.
Effettivamente Franky è un tipo sincero, ed è sempre stato di parola, soprattutto quando si parla di ragazze.
Così, in men che non si dica, mi ha organizzato un appuntamento al buio in un café piuttosto chic con questa Robin.
Generalmente ci tengo ad apparire sempre in ordine e ben curato, soprattutto se si tratta di un'uscita con una ragazza.
Per questo ci impiego almeno un quarto d'ora a scegliere che cosa mettermi per far colpo, anche se quell'idiota del marimo, il mio coinquilino, mi sfotte dandomi della femminuccia.
Pff. Sempre meglio che uscire con quel ridicolo haramaki ogni volta e con quei vestiti inguardabili.
Per non parlare di quei capelli verdi imbarazzanti!
Mi domando come faccia a uscire di casa conciato in quel modo, visto che, tutto sommato, fisicamente fa anche la sua porca figura.
D'altro canto è in cerca di una donna anche lui, e anche se non mi ha raccontato niente, a giudicare dalla faccia che aveva l'altra sera non credo che il suo incontro con la spadaccina sia andato a buon fine.
Mi annodo la cravatta e mi guardo allo specchio.
Tutto sommato direi che può andar bene.
Dalla cucina arrivano le urla eccitate dell'altro mio coinquilino Rufy, probabilmente dovute all'arrivo delle pizze.
Non permetterei mai che quei due tocchino la mia cucina, dal momento che non sarebbero in grado di vivere senza qualcuno che cucini per loro.
O che pulisca la casa, faccia il bucato e li assista in tutto e per tutto come dei poppanti.
Una volta mi sono preso tre giorni di vacanza per accompagnare la mia ex, Violet, in una gita romantica.
Quando sono tornato sembrava che in casa fosse passato un uragano: dentro il microonde c'era un barattolo di sugo esploso, il frigo era vuoto, sulla parete della cucina c'era uno smile e la scritta CIAO SANJI BENTORNATO realizzati da Rufy col ketchup, dalla tazza del cesso trasbordava una massa di schiuma rosa che copriva anche il pavimento tutto intorno, la mia stanza era invasa da stracci e vestiti ovunque e il cestino dell'umido era strapieno di vermi.
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Ninety Days
FanfictionDue coinquilini. Novanta giorni di astinenza da appuntamenti. Novanta giorni senza incontrare nuove possibili fidanzate Novanta giorni per conoscersi meglio. Come andrà a finire?