Capitolo 8

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Capitolo 8
Mentre le mie labbra sono ancora premute su quelle di Mik, le sue mani vagano su tutto il mio corpo.
Mi fa indietreggiare, fino a farmi poggiare la schiena sulla superficie fredda dello specchio.
Io affondo le mie mani nei suoi capelli, ma quando prova ad alzare la mia maglietta fermo la sua mano interrompendo bruscamente il bacio.
Mik prova a ribaciarmi, ma lo fermo nuovamente facendo pressione sul suo polso.
Mugola di dolore.
- No - ringhio guardandolo dritto negli occhi.
Se pensa che possa entrarmi nei pantaloni così facilmente si sbaglia di grosso.

Lasciati andare Kaila... So che lo desideri, lasciati andare.

Ma cosa....
Lascio di scatto il polso di Mik portando entrambe le mani  ai lati della testa.
Mi fa un male assurdo e in più una voce sconosciuta mi ripete in continuazione di lasciarmi andare.
Mik mi guarda, ma non parla. Si limita a fissarmi, come in attesa di qualcosa.

Kaila... Lui è qui davanti a te, ti vuole, ti desidera. Lasciati andare si sua.

Ma chi diavolo sei ? Cosa vuoi esci dalla mia testa ! Esci !

Non importa chi io sia Kaila...l'unica cosa importante è lasciarsi andare.

La testa fa sempre più male e le gambe mi cedono, costringendomi ad inginocchiarmi.

Lasciati andare...fa di lui il tuo compagno.

- Basta esci dalla mia testa va via - urlo iniziando a piangere.
Mik è ancora davanti a me, mi guarda ma non parla.
Perché non fa niente?
- M-mik ti prego aiuta...aiutami - balbetto.
Ma lui non risponde.
Inizio a vedere doppio e sfocato, tutto intorno a me sembra perdere il colore, lasciando posto ad un triste e cupo nero.
Ma prima di lasciarmi andare all'oscurità totale, sento chiaramente le parole di Mik
- Lasciati andare Kaila - poi, silenzio.

Le mie palpebre sono talmente pesanti che fatico ad aprire gli occhi.
Finalmente, dopo vari tentantivi, riesco ad aprire gli occhi e la prima cosa che mi si para davanti è il familiare soffitto della mia camera.

Non ricordo di essermi addormentata. In realta non ricordo niente, solo io e Mik in palestra, lui mi ha confessato i suoi sentimenti e poi mi ha baciata, dopodiché il vuoto totale.

Mi alzo lentamente per evitare un capogiro e vado in bagno a sciacquarmi la faccia.
Quando mi avvicino allo specchio resto un attimo impalata a guardare la mia figura: i capelli sono gonfi e pieni di nodi, i miei occhi sembrano spenti e profonde occhiaie sono ben evidenti sul mio viso pallido.
Questa non sono io. Che mi sta succedendo?
È come se nella mia testa mille pensieri si mischiassero tra loro, creandone altri più confusi dei precedenti.
È come se non fossi in me, come se non avessi più controllo ne sui miei pensieri, ne sulle mie azioni.
Come ho potuto davvero credere di poter provare a crearmi un futuro con Mik ? Come ho potuto anche solo far sfiorare le nostre labbra quando le uniche che dovrei baciare sono quelle del mio vero compagno.
L'unico uomo per cui provo dei sentimenti, non ancora amore, ma comunque un sentimento forte che ci lega l'uno all'altra, lega i nostri corpi, le nostre menti, i nostro cuori.
Non so con precisione quale sia questo sentimento, ma sono sicura col tempo, magari conoscendo Daryl, riuscirò a comprenderlo e ad accettarlo.

Non voglio dover rinunciare, io non sono un tipo che rinuncia, ma che lotta. Lotta per ottenere ciò che vuole e per essere felice e sicuramente l'unico modo per poter essere felici, è avere accanto il proprio compagno.

Ormai ho deciso, giusto o sbagliato è Daryl che voglio, nessun altro solo lui.
È l'ora di attuare il piano B.
Dopo essermi vestita in fretta e furia, corro verso il retro della casa per raggiungere i garage. Quando arrivo davanti alla porta argentata del garage lo apro senza esitare un attimo, e i miei occhi brillano vedendo il mio gioiellino.
Quando ho compiuto 18 anni i miei genitori mi hanno regalato una fantastica Kawasaki z750 bianca.
È arrivata l'ora di usarla. Con questa dovrei arrivare al villaggio di Daryl in qualche ora andando abbastanza veloce.

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