Capitolo 21 seconda parte (Finalmente)

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Credo che la mia mascella abbia decisamente toccato terra.
Veramente Victoria vuole farmi credere che esista il Diavolo ? Impossibile.
Non riesco a trattenere una leggera risata che sembra risvegliare Victoria da un leggero stato di trans.
- Scusami Victoria - parlo - non voglio darti della bugiarda, ma seriamente stai cercando di farmi credere che il Diavolo esista veramente? È solo fantasia - non sono mai stata una tipa religiosa e questa storia delle anime vendute al Diavolo mi sembra proprio una storiella raccontata sul momento.
- Pensaci un attimo, per gli umani anche i vampiri e i licantropi sono fantasia eppure eccoci qua - indica prima me e poi se stessa - ma comunque se non mi credi posso anche smettere di parlare e andare via - voglio realmente che smetta di raccontare?
- No non... non dico questo. Ma non sono una tipa religiosa e capiscimi, non è facile per me credere all'improvviso a qualcosa che fino a sta mattina non era altro che fantasia capisci ? - in fin dei conti non ha del tutto torto.
Noi esistiamo, perché angeli e demoni non dovrebbero ?
- Allora posso continuare la mia storia ? - faccio cenno di si con la testa - Bene, dove ero arrivata ? Ah si ! Ovviamente alla risposta di nostro padre Lucifero non potè altro che essere felice e così con la promessa che Vlad sarebbe guarito e avesse vissuto una vita lunga e in salute, fecero un patto di sangue.
La guarigione di Vlad per la vita e la fedeltà eterna di nostro padre.
Ma si sa, il Diavolo è infido e malvagio e ovviamente omise un dettaglio... - gli occhi di Victoria si fecero cupi, divennero quasi neri. Rabbia.
Ho sinceramente paura di aprire bocca. Fortunatamente mi precedette - Da quel momento in poi il bambino sempre allegro e gentile, sarebbe diventato un mostro assetato di sangue. Non notammo subito che in Vlad c'era qualcosa di strano, era sempre lo stesso, ma col passare degli anni dei piccoli dettagli ci fecero sorgere qualche dubbio. Non mangiava quasi mai a tavola con noi, e se lo faceva preferiva lasciare quel poco avevamo  a me e mia madre proponendoci ogni volta una scusa diversa, cercava sempre di stare all'ombra durante le giornate soleggiate ed iniziò ad uscire a notte fonda con la scusa del lavoro. Ma io sapevo bene che non lavorava affatto. Ma la cosa più stana di tutte, la scintilla che accese la mia curiosità fu una. Mi accorsi col passare del tempo che tutti noi invecchiavamo tranne lui. All'epoca avevamo entrambi la trentina d'anni ma lui sembrava quasi un diciottenne.
Per lui il tempo scorreva molto meno velocemente del normale, ed invecchiava a ritmi lentissimi, quasi inesistenti.. molto strano ammetterai. Sai da ragazzina sono sempre stata molto curiosa quindi il comportamento di mio fratello accese la mia curiosità allora, una sera, decisi di seguirlo per vedere dove si recava ogni notte e, soprattutto, cosa faceva tutto quel tempo.
Ricordo ancora quanto fossi, da un lato, emozionata e dall'altro spaventata. Mi sentivo una vera spia - una leggera risata interruppe il suo racconto, ed io ne rimasi quasi stregata. Victoria aveva davvero un bel sorriso. - Però - riprese il suo racconto - Non avrei mai immaginato che da quella notte anche la mia vita sarebbe del tutto cambiata...
Seguì Vlad fino ad una fattoria li vicina, ricordo che apparteneva ad un uomo tanto grasso quanto ricco e che si vantava di essere il più grande proprietario di animali del paese. Comunque continuai a seguirlo fino al recinto dei cavalli e li, a pochi passi da lui tutti i miei dubbi trovarono una risposta.
Ricordo ancora il terrore che provai nel vedere mio fratello, il ragazzo con cui ero cresciuta, spalancare la bocca e azzannare il collo di un povero cavallo che si trovava li a brucare dell'erba, del tutto ignaro della fine che avrebbe fatto. Ovviamente di istinto caccia un urlo che Vlad ovviamente sentì.
Quando si girò a guardarmi però non erano i suoi occhi verdi a fissarmi, ma due pozzi rossi. Rimasi quasi incantata a fissarli mentre si avvicinava a me, quasi non mi accorsi che si era avvicinato e mi stava abbracciando. Di scatto provai a liberarmi, spaventata da ciò che avevo visto, ma la sua forza sembrava essersi triplicata e non riuscì a spostarlo di un centimetro.
Lui iniziò a parlarmi cercando di calmarmi e dopo tanti tentativi finemente ci riuscì.
Quindi mi racconto ciò che dovette passare in tutti quegli anni... il non poter stare troppo tempo sotto il sole perché gli bruciava la pelle, il suo invecchiare lentamente, non sentire fame, sonno, stanchezza, dolore e il suo non poter fare a meno di nutrirsi di sangue e tutto ciò che la sua condizione lo costringeva a fare e a non fare.
Ricordo che ascoltai il tutto senza dire una parola. Ero del tutto catturata dalla sua voce, dai suoi occhi.. ma poi me ne resi conto. Mi resi conto forse della cosa che all'epoca più mi importava. Non sarei potuta stare accanto a lui per troppo tempo. Lui invecchiava lentamente, io sarei morta e lui no.
La cosa che più mi fece paura non era il dover morire, ma il doverlo fare senza di lui.
Lo so, sembro egoista -
- Si, lo sembri - la blocco.
- Ne sono consapevole, ma il solo pensiero di non poter invecchiare insieme, di non poter vivere una vita tranquilla, magari con dei nipoti che ci avrebbero dato altri nipotini  che ci scorrazzavano attorno mi distruggeva il cuore.
Ed ovviamente questo non sarebbe stato possibile. Credi che Vlad sarebbe potuto stare nel paese tranquillamente mentre tutti noi invecchiavamo tranne lui ? No ovviamente. La gente avrebbe iniziato a farsi domande e Vlad sarebbe stato costretto a vivere da solo per il resto della sua lunga vita.
Questi pensiero invasero la mia mente con tanta violenza che le parole mi uscirono di bocca senza controllo lasciandolo totalmente di stucco. Mi disse che la mia richiesta era una cazzata e che non sapeva neanche ne sarebbe stato capace e...- la blocco.
- Cosa gli hai chiesto ? - domando non capendo.
- Non lo hai ancora capito ? - mi chiede Victoria alzando un sopracciglio.
La sua storia è così intensa che la mia mente è in totale confusione.
Faccio cenno di no con la testa, stringendo la stoffa del mio vestito tra le mani.
- Gli ho chiesto di rendermi come lui. Di rendermi un Vampiro -.




Tenetevi pronti per la terza parte ❤️

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